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venerdì 7 febbraio 2014

L'anima del San Valentino


 Tra una settimana arriverà quello che per alcuni è il migliore, per altri il peggiore, per altri ancora il più incasinato giorno dell'anno.

Sto parlando di San Valentino, certo.

E anche chi si vanta di non festeggiarlo, di non farsi condizionare, o addirittura di essere una persona che celebra l'amore trecentosessantacinque giorni all'anno, in realtà tra una settimana farà una piccola o grande riflessione sull'amore.

Non sono solo i calendari stampati a riportare la ricorrenza, è il nostro stesso calendario emotivo a lampeggiare.

Nessuno di noi può chiudere definitivamente il discorso con l'amore e questa giornata fa da promemoria.

Chi lo vive in positivo si lascerà trasportare e potrà scrivere sul biglietto d'auguri perché sei meravigliosa/o, perché sei così bella/o, perché il tuo profumo arriva a me dai tuoi baci portato dal vento.

Chi invece è in un periodo no con l'amore o con il partner vorrebbe scrivere perché mi sento insicura/o, perché ho paura, perché vorrei di più, perché non ti merito.

Poi ci sono tutte le cenerentole e i principi che ancora stentano a trovarsi, vuoi perché le relazioni non sono pienamente sotto il nostro controllo, vuoi perché implicano un sacco di duro lavoro.

Però questi ultimi hanno perfettamente ragione, e accettare questa inevitabile verità ci rende più liberi.

Accettare che una relazione davvero appagante comporta uno sforzo considerevole è l'unico modo per trattarsi con gentilezza e comunicare con sincerità.

Sono proprio questi due farmaci, la gentilezza e la sincerità, dei quali semmai si dovrebbe fare un overdose, il prossimo venerdì.

Certo, ognuno ha la sua condizione amorosa personale, e da essa dipenderà in definitiva il modo in cui affrontare il giorno di San Valentino:
  • Se ti trovi già in una buona relazione, prenditene cura; fai sentire al partner che l'ami per come davvero è; dimentica qualunque risentimento per il fatto che non è come qualcun altro
  • Se stai vivendo una relazione critica, e stai meditando di chiuderla, senti la piena libertà di scegliere ma assicurati di farlo nel modo giusto; chiudere significa davvero mollare gli ormeggi e prendere il largo; stare da soli però non significa isolarsi; si può stare da soli godendosi la propria libertà così come si può isolarsi pur rimanendo in un legame con qualcuno che finisce per trascinarti sul fondo; la libertà va meritata
  • Se sei single, c'è solo una cosa che può oscurare la bellezza della tua condizione: il risentimento per qualcuno che non è più con te o l'invidia per chi invece vive una relazione; ma ricorda che la tua condizione di single è migliore di quella in cui si trova chi vive un legame infelice e non ha la forza di liberarsene; dedica il giorno di San Valentino a prenderti cura di te, perché lo meriti indipendentemente dalla tua condizione amorosa
Una cosa è certa: San Valentino vuol dire amore romantico.

L'amore che abbiamo imparato a chiamare così dal medioevo, quando i matrimoni erano frutto di strategie politiche e di potere, nei quali l'amore vero non era affatto richiesto.

Così nasce e si sviluppa l'amor cortese, quello dei poeti della nascente lingua italiana, che aveva molto più da offrire del matrimonio per interesse.

Oggi, al di là dell'ufficialità e del valore dei legami, amore romantico vuol dire un'intesa rara e soddisfacente che coinvolge il corpo, la mente e il cuore.

Solo quando senti vibrare tutte e tre le dimensioni, ti accorgi di avere un'anima.

Fa' in modo che il tuo San Valentino ti aiuti a sentirla dentro di te.

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