Pagine

martedì 31 dicembre 2013

2014: manterrai le tue promesse?

Possiamo scherzarci su, e dire che le promesse per il nuovo anno finiscono la mattina del 1 gennaio.

La cosa interessante è che puntualmente le facciamo, con la stessa convinzione di poterle mantenere, e che ci sono ragioni legate al nostro funzionamento cognitivo per spiegare questo appuntamento fisso.

Nel periodo delle festività natalizie, proviamo tutti la sensazione di poter ripartire da zero, ed è una sensazione che si ripete anche in altri momenti dell'anno, come a inizio mese o - per alcuni - in concomitanza con certe ricorrenze quali compleanni o anniversari particolari.

In questi momenti, e con questa sensazione di freschezza, ci sentiamo più portati a impegnarci in comportamenti votati al miglioramento, all'elevazione, alla crescita.

Proprio in questi giorni, Google ci offre come ogni anno un vasto report per indagare sui trend di ricerca più eclatanti dell'anno appena trascorso.

Bene, con i dati dei motori della rete è possibile farsi un'idea più precisa del fenomeno promesse-di-cambiamento.

venerdì 27 dicembre 2013

Facebook? Usa il cervello!

In questo bellissimo film indipendente, Noah, il protagonista perde il controllo della sua giovane e già instabile vita, per un uso spericolato di Facebook.

Non solo chiacchiera virtualmente con la sua ragazza avendo contemporaneamente molteplici interazioni con altri software e applicazioni, ma addirittura entra nel suo profilo, si infastidisce per alcuni commenti lasciati dagli amici della ragazza, finisce per farsi scoprire e lo ritroviamo mesi dopo solo e quasi imprigionato in quella stessa virtualità che, con pochi clic, ha cancellato parte della sua vita.

Certo, il film è potente perché illustra a livelli estremi l'influenza dei social media, ma quest'influenza c'è ed è innegabile.

Dire che Facebook ha fatto letteralmente impazzire il mondo oggi è quasi banale.

Basti pensare che le stime indicano una media mensile di utenti che ammonta a quasi un miliardo di persone.

Non sono mancati e continueranno a non mancare i denigratori, gli oppositori, coloro che auspicano un ritorno al silenzio mediatico.

Ma le voci contro non possono cancellare il fatto che Facebook - e tutti i social media affini - sembra fatto apposta per il nostro cervello, e per questo funziona così bene.

lunedì 23 dicembre 2013

Il senso del Natale: come cercarlo, come trovarlo, che cosa farne


Una delle chiavi più potenti per aprire le porte al benessere, a relazioni personali soddisfacenti e alla pace mentale sta nell'esprimere e sperimentare la gratitudine.

Qualcosa però ci trattiene dall'essere più grati di quanto di solito riusciamo a essere.

E in questa fase della vita del genere umano, la continua attenzione a ciò che non abbiamo va a scapito di ciò che invece già c'è e che dovremmo apprezzare di più.

Certi atteggiamenti sono incompatibili con l'espressione della gratitudine, in primis l'essere concentrati sui valori materiali.

Anche se alcune persone riescono a liberarsi da questa trappola durante il loro percorso di vita, per tutti gli altri c'è un unico momento di chiarezza, che illumina definitivamente il senso d'inutilità di questa ricerca di beni materiali, di accumulo, di spasmodica caccia a ciò che potremmo possedere.

Ed è un momento che nessuno può raccontare: il momento del trapasso.

Per fortuna, Charles Dickens ebbe la folgorante idea di provare a raccontare, col pretesto del Natale, che cosa sia il senso della vita dopo che essa è trascorsa.