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domenica 26 giugno 2011

Il mensile di Studialamente: Giugno 2011

Chi ha paura delle emozioni?
Bistrattate, messe al bando, stigmatizzate e rifiutate socialmente, rabbia e paura, il corredo con cui siamo nati per sopravvivere, meritano una rivalutazione.

Vieni a scoprire i lati positivi di queste due emozioni (quasi) negative e racconta la tua esperienza.

Menti sapendo di mentire!
La sensazione che qualcuno stia tentando di gabbarti è sottile ma non sempre ti riesce di scoprire se l'altra persona stia dicendo la verità.

Non sempre, appunto: con l'aiuto della strategia del professor Geiselman, addio prese per i fondelli.

Nel nome del padre
Se ti dico padre della psicoanalisi a chi pensi?

Ovvio, a Sigmund Freud, i cui studi oggi vengono ridiscussi perché apparentemente la psiche umana, negli ultimi anni, si è persa il Super Io.

A ben vedere, però, il nostro controllore morale è sempre lì dove il grande maestro l'aveva scovato, anche se oggi segue altre tendenze.

E il tuo Super Io com'è?

Dieci più uno, il numero perfetto
Ci sono verità che non vuoi sentirti dire proprio perché sai che fanno centro.

Vuoi scoprirle da te, per non sentirne il sapore amaro o il tono ammonitore.

Ma ti servono.

Ecco le undici idee per andare oltre.

sabato 25 giugno 2011

Undici piccole idee per mirare in alto



Prima idea
Molte persone si struggono nel dilemma essere o apparire.

Ma né essere in un modo né apparire in un altro può esimerti dalla responsabilità di presentarti al meglio di te.

In qualsiasi momento, in cabina di pilotaggio ci sei tu, non mollare la cloche.

Seconda idea
Non c'è nessuno che ti giudica.

È una tua immaginazione, dovuta all'insicurezza atavica.

Le persone sono troppo preoccupate nei loro affari per starsene a giudicarti.

Non cercare la loro approvazione.

Semmai, dalla tu a loro.

Scegli.

Terza idea
Come fanno alcune persone a guadagnare così tanta ammirazione da altre persone?

Sono più belle?

No.

Sono ricche.

Nemmeno.

Come diceva Fritz Perls, tutto è proiezione, perciò noi non sopportiamo le persone deboli, perché ci sentiamo deboli noi stessi.

Le persone amano chi è sicuro di sé, della sua opinione, del suo posto nel mondo.

Trova il tuo valore dentro di te, non fuori.

Quarta idea
Sii te stesso è un invito che non basta più.

Ci sono tante parti di quel te stesso che il mondo si risparmierebbe volentieri, lo sai anche tu.

Sii il meglio che puoi essere.

Quinta idea
C'è una sottile differenza tra chi "compra" la stima e la considerazione delle persone e chi se la guadagna col suo comportamento.

Il primo si propone agli altri.

Il secondo è richiesto dagli altri.

Da che parte vuoi stare?

Sesta idea
Se una persona accetta di parlare con te non significa che tu gli piaccia.

Impara a rispettare lo spazio altrui e a chiedere permesso prima di invaderlo.

Settima idea
Qualsiasi cosa tu voglia ottenere nella tua vita, devi anche accettare l'idea di poterla perdere.

Ci stai?

Ottava idea
Quando passa un giorno senza che tu abbia avuto un pensiero o abbia fatto qualcosa di concreto per le persone che ami, può significare solo una cosa.

Sei ancora in tempo per rimediare.

Nona idea
Sii gentile.

Hai incontrato molte persone sgradevoli, lo so.

Sono sgradevoli perché qualcun altro non è stato gentile con loro.

Rompi il circolo.

Non essere rude con la persona con cui hai a che fare perché lei restituirà la pariglia e la palla, prima o poi, tornerà nelle tue mani.

Decima idea
Non cercare il consenso di amici e familiari per ciò che ti appassiona.

Anche se si diranno d'accordo, anche se dovessero dire che piace loro, è senz'altro per motivi diversi dai tuoi.

Più spesso non gli piacerà fare il confronto tra te che rifiorisci dedicandoti a ciò che ti piace e loro che appassiscono nell'inadeguatezza.

Undicesima idea
Porto addosso le ferite di tutte le battaglie che ho evitato.

Questa è di Fernando Pessoa, dicono.

La tua idea
Il tuo commento può cambiare la vita di chi lo leggerà.

venerdì 10 giugno 2011

L'insuperabile Freud

La mia rottura con Freud è avvenuta sulla questione dell'invidia del pene, lui credeva che fosse limitata alle donne.

Anche a occhi chiusi si capisce che c'è Woody Allen dietro questa battuta sul padre della psicoanalisi, senza il quale la prima metà della carriera del regista americano non si sarebbe neanche sviluppata.

E se Freud fosse stato ancora vivo avrebbe detto che tutto l'armamentario umoristico usato contro le sue idee non è altro che una formazione reattiva: all'inquietudine suscitata dalle teorie dello scienziato austriaco, le persone rispondono con l'esatto contrario, ossia una gaia spensieratezza scaramantica.

Ma non è dei meccanismi di difesa che voglio parlare, bensì di una questione che nell'ambiente psichiatrico e psicoanalitico è stata toccata più volte negli ultimi decenni.

Che ne è del Super Io?

Sembra, infatti, che nelle nuove generazioni l'autocontrollo morale, il sentimento di vergogna, il concetto di autorità siano sempre meno presenti.

Questi tre fenomeni, e tutti i loro derivati, secondo Freud sono proprio determinati dal Super Io, per cui ci si chiede se nella mente - così com'è concepita dagli psicoanalisti - questa terza parte sia ancora quella che Freud ha provato a delineare, o se siamo di fronte a cambiamenti antropologici.

lunedì 6 giugno 2011

La verità mi fa male, lo so!



Quasi tutti i manuali sul linguaggio del corpo in vendita nelle librerie hanno titoli che promettono al lettore di imparare a stanare chi mente.

In effetti, tra il verbale e il non verbale si può creare una tale dissonanza che la menzogna diventa chiara come il sole.

Proprio di questo parlavo in Linguaggio non verbale: silenzio, parla il corpo!, ma oggi voglio integrare questa sorta di minitraining su come beccare in flagrante i bugiardi con l'aiuto di R. Edward Geiselman che ha studiato stavolta i segni verbali riscontrabili nei mentitori.

Se stai parlando con il tuo partner, tuo figlio, un collega, e ti accorgi che si esprime mettendo in atto questi comportamenti, fai molta attenzione perché le probabilità che tu stia ascoltando frottole sono alte.

Il professor Geiselman, da bravo scienziato, ha inventato anche la controprova alla quale sottoporre il sospetto mentitore, per avere la conferma definitiva della sua malafede.

Quali sono i segnali di chi ha difficoltà a dire la verità?

sabato 4 giugno 2011

Emozioni (quasi) negative

Quello che nessuno ti dice
È facile distribuire inviti alla felicità a destra e a manca.

È gratis e soprattutto piace alla gente.

Io sono il primo, lo ammetto.

Tutti noi preferiamo evitare le pene e andare verso le gioie.

La felicità è associata a uno stato migliore di salute, a relazioni efficaci, e anche a una visione costruttiva della vita.

Ma tutti questi bei discorsi non cancellano il fatto che le emozioni negative esistono e nessuno di noi può dirsi immune dal provarle.

Visto che ci tocca sperimentarle per natura, cerchiamo di capire se siano del tutto negative, o se magari qualche volta possano essere più positive delle positive.

Alla faccia della ricerca della felicità a tutti i costi.