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martedì 21 dicembre 2010

Cambiando si sbaglia: tre errori da evitare


Perché a volte sembra così difficile cambiare?

Come mai, pur avendo compreso con esattezza cosa non va e avendo chiaro in mente dove vorresti essere, non riesci a mettere in atto le azioni che, sulla carta, ti sembrava uno scherzo eseguire?

In definitiva, qual è il motivo per cui i tuoi tentativi di modificare le tue condizioni, le tue relazioni, la tua vita finiscono per esaurirsi prima di vedere un risultato soddisfacente?

Non è facile rispondere a questa domanda.

Non è facile perché il presupposto è che tu debba fare qualcosa per ottenere risultati differenti.

Non è così.

La regola è : fare qualcosa di diverso da ciò che hai sempre fatto.

Dunque, se devi agire diversamente, ciò potrebbe anche significare non agire.

Ho già citato e non mi stancherò mai di farlo un principio basilare di qualsiasi strategia di vita: primo, non peggiorare.

Quando ti sembra che la situazione in cui ti trovi non funzioni, la primissima cosa da fare è smettere di fare ciò che la determina.

Nel 50 % dei casi, ciò è già sufficiente a migliorare le nostre condizioni.

Può darsi però che tu sia sulla strada del raggiungimento di determinati obiettivi, e allora il non agire potrebbe non bastare.

Il problema è dove indirizzare i tuoi sforzi.

Le persone, a questo punto, intensificano il loro impegno per arrivare là dove si sono prefissi, ma spesso ciò provoca un analogo intensificarsi delle resistenze, delle opposizioni, degli ostacoli.

Perciò, bisogna lavorare alla rimozione degli ostacoli, concentrarsi su ciò che impedisce alle nostre azioni di fluire libere, senza intensificare le azioni stesse.

Ma in ogni caso, il segreto per non fallire il cambiamento è progettare cambiamenti fattibili.

Spiace ammetterlo, ma non si può cambiare qualsiasi cosa, e la differenza tra le persone che si sentono a posto e quelle che non trovano pace sta proprio in questo: le prime hanno capito cosa è in loro potere mentre le seconde non hanno smesso ancora di credere a Babbo Natale, visto che siamo in tema.

Quali sono, dunque, i cambiamenti impossibili?

Quali tentativi di cambiare sono destinati a fallimento certo o porteranno conseguenze di sicuro disastrose?

mercoledì 15 dicembre 2010

Anatomia del fallimento per aspiranti disillusi

Conosci J. K. Rowling?

Magari se ti dico Harry Potter capisci subito di chi sto parlando.

Ebbene, l'autrice della saga di maggior successo dell'ultimo decennio si è vista rifiutare il manoscritto del primo romanzo da ben dodici differenti editori, e il tredicesimo si preoccupò di consigliarle di conservare il suo lavoro quotidiano, perché secondo lui il suo futuro di narratrice era piuttosto incerto.

Di' la verità: altro che dodici rifiuti, forse tu, e forse anche io, ci saremmo fermati al quarto, se non al terzo, e una parolina avrebbe iniziato a ronzarci nella testa: fallimento.

Come saprai la scrittura è l'altra mia vita di blogger (altrimenti, visita le mie "creature" cliccando qui a lato), perciò ti dico che anche un altro big della penna come Stephen King ha incamerato una serie impressionante di rifiuti per il suo Carrie.

Sono sicuro che anche in tutti gli altri campi dello scibile umano è pieno di personaggi grandiosi che però hanno mosso i primi passi collezionando deludenti giudizi e cocenti rifiuti.

Per tutti costoro vale il detto attribuito a Winston Churchill:

il successo è l'abilità di passare da un fallimento all'altro senza perdere il tuo entusiasmo.

mercoledì 8 dicembre 2010

La bellezza ci salverà: cinque modi per invitarla nella tua vita


Forse non hai mai pensato alla bellezza come una cosa necessaria a riempire di significato la tua vita.

Molte persone vivono ogni giorno della loro esistenza senza fare alcuna esperienza della bellezza.

Essa è intorno a loro, ma loro non si prendono il tempo per apprezzarla.

La bellezza è quella qualità che fa vibrare la nostra anima.

Ma tu non puoi saperlo fin quando non la inviti a entrare nella tua vita.

La bellezza ci eleva al di sopra del quotidiano.

È l'espressione di qualcosa di divino nella natura.

Come l'amore, la bellezza non si consuma ma cresce: più ne assorbi, più diventa profonda ed essenziale per te.

Per incorporare la bellezza nella tua vita devi innanzitutto rallentare: è difficilissimo nelle nostre giornate sempre di corsa.

Ma la bellezza è come un buon piatto o un ottimo vino: non puoi trangugiarla, ma la devi assaporare.

Non è un caso che la bellezza si manifesti a livello fenomenologico come una sospensione del tempo, per questo è impossibile percepirla senza diminuire la velocità.

venerdì 3 dicembre 2010

Spegni il pilota automatico e rivendica la tua vita

Ti è mai successo di trovarti a guidare in una direzione, ma col pilota automatico?

Molti di noi vivono in questo modo.

A malapena facciamo caso a come siamo arrivati lì dove siamo.

Sappiamo solo che un po' di tempo prima - minuti o ore - abbiamo inserito il pilota automatico e senza rendercene conto siamo giunti a destinazione.

Ma di ciò che abbiamo visto, sentito, pensato, provato, durante il percorso non c'è traccia.

In realtà, ti succede di attivare il pilota automatico non solo quando devi guidare o usare i mezzi pubblici per recarti nei posti dove di solito ti tocca andare.

Quel pilota a volte si attiva anche quando devi scegliere le "strade" della tua vita, del tuo futuro, dei tuoi affetti, dei tuoi valori.

Quando agisci per abitudine, inerzia, consuetudine, cultura, luogo comune, autorità...

Quando demandi al tuo pilota automatico le tue scelte stai lentamente rinunciando alla tua vita.

Per questo, riappropriarti delle tue scelte è un modo per fare chiarezza e cambiare le cose.