Pagine

venerdì 30 settembre 2011

Il mensile di Studialamente: Settembre 2011

Sette, numero perfetto!
Tutti vogliono essere più felici, soprattutto coloro che ritengono già di esserlo.

Se la felicità non è un traguardo ma un'attitudine, siamo i primi - anzi, gli unici - responsabili del suo raggiungimento e non possiamo permetterci autosabotaggi e comportamenti lesivi.

Non sai da dove cominciare?

Ti spaventa dover tentare nuove strade?

Ho una buona notizia: forse il segreto non sta nel fare qualcosa di nuovo, ma nel non fare qualcosa di obsoleto e dannoso.

Ecco per te Sette cose che devi assolutamente smettere di fare per essere felice.

Quattro passi nell'eros
Che maschio e femmina siano diversi, non devo certo dirtelo io.

Che però questa diversità sia anche insita nella biologia dei due generi, rende il discorso già più interessante.

Che le differenze più spiccate si collochino proprio nell'attività che maggiormente dovrebbe unirli, ossia il sesso, porta dritti a un unico risultato: devi assolutamente leggere Sessualità, maschi e femmine a confronto.

Giardinaggio interiore
In una famosa lettera, Cesare Pavese esorta Fernanda Pivano a lavorare per gli altri, vedendo nel donare l'unica strada verso la felicità.

Che questo sia difficile lo dimostra la parabola dello stesso Pavese ma chi mi conosce sa come la penso: è più difficile fare nuovi passi che eliminare quelli che non funzionano.

Eppure, se noi tagliamo via le erbacce, il prato della nostra interiorità potrà migliorare da sé, senza sforzo.

Comincia da questo elenco di Cattive abitudini da estirpare.

domenica 18 settembre 2011

Cattive abitudini da estirpare

Ti ritieni una persona piacevole?

Pensi che per gli altri sia facile sentirsi a proprio agio e trovarsi bene con te?

Nel mio lavoro vedo di frequente persone portarsi dietro un carico di comportamenti dannosi, che le allontanano da relazioni soddisfacenti, carriere appaganti, e in generale dalle occasioni di sentirsi più felici.

Non si rendono conto di aver contratto - come una malattia - modi di fare che offendono e allontanano le altre persone.

Quasi tutti facciamo cose che possono annoiare o infastidire gli altri, soprattutto nelle relazioni più strette.

È impossibile essere umani e non cadere in qualche occasione nel cattivo umore, nelle reazioni infantili o nell'egocentrismo.

Quando questi comportamenti diventano abituali, però, e iniziamo ad adottarli come parte integrante del nostro agire quotidiano, restiamo bloccati in un'immaturità emotiva che ha conseguenze molto negative.

Gli altri ci vogliono sempre più bene di quanto pensiamo, tant'è vero che ci lasciano avere quasi sempre questi comportamenti negativi, e noi crediamo dunque di poter agire così con loro.

Un'indulgenza che noi traduciamo in una sorta di permesso.

La questione diventa ancora più complicata per i nostri lati positivi.

Se agli altri dessimo sempre e soltanto il nostro lato oscuro, prima o poi ci mollerebbero.

Invece, la nostra parte solare spesso nasconde e giustifica quella negativa, spingendo gli altri a passare sopra le nostre pecche.

giovedì 8 settembre 2011

Sessualità: maschi e femmine a confronto

Sai qual è l'organo più sensibile nel nostro corpo?

Il cervello (a cosa avevi pensato, eh?).

Tenerlo allenato e in salute è fondamentale non solo per non invecchiare precocemente ma anche e soprattutto per vivere in maniera appagante la propria sessualità.

Attenzione, però: i cervelli non funzionano tutti allo stesso modo ma tra maschio e femmina ci sono differenze funzionali e relazionali capaci di influenzare in modo molto intenso un eventuale rapporto.

Un cervello in salute ti permette di dare spazio alla gentilezza, alla creatività, all'intimità, fattori essenziali nell'esperienza sessuale, ma un cervello disfunzionale dà spazio alla distrazione, all'impulsività, all'egocentrismo, tutti elementi sfavorevoli per una buona intesa erotica.

Maschio e femmina li creò
Sebbene la struttura cerebrale sia la stessa, il modo in cui il cervello maschile e quello femminile processano le informazioni è molto differente.

Qualsiasi informazione: anche quelle relative al sesso.

Cerchiamo di tracciare la mappa di queste importantissime differenze.

giovedì 1 settembre 2011

Sette cose che devi assolutamente smettere di fare per essere più felice

Uno dei maggiori vantaggi della mia professione è imparare dalle persone.

Sebbene io sia stato formato per comprendere i pensieri e le azioni che determinano l'attuazione della felicità e della crescita personale, le più grandi lezioni vengono dalle persone che a un certo punto della loro vita s'imbattono in una sorta d'illuminazione e da lì iniziano a cambiare vita.

Non solo questi momenti, fondamentali per chi li vive, mi aiutano a capire meglio le strade della crescita, ma mi consentono di migliorare la mia stessa vita, dandomi la prova di come e quanto siamo tutti sempre costantemente a rischio di ricadute in comportamenti dannosi e sabotanti.

Spesso non comprendiamo che esistono sempre altre opzioni, altre scelte, altre prospettive dalle quali osservare determinati momenti della nostra vita.

I nostri comportamenti routinari creano l'illusione del "così dev'essere", chiudendoci in un tunnel in cui l'unica alternativa è sperare di arrivare presto dall'altra parte.

Il tunnel in realtà non c'è, è creato dalla nostra stessa mente che giustamente si è uniformata a un certo punto di vista: se la nostra mente non si focalizzasse su una data prospettiva, se non s'illudesse che le cose sono in un unico modo, probabilmente noi non riusciremmo mai a portare a termine un bel niente.

Questa sorta di "pilota automatico" però è utile solo se stiamo svolgendo un'attività limitata nel tempo e negli scopi, dopo di ché va assolutamente "disinserito" per tornare a guardare il mondo con il massimo grado di apertura.

Credo esistano delle situazioni ricorrenti nelle nostre vite, che possono bloccare la nostra crescita e che dobbiamo assolutamente disinnescare, in base al principio di "non peggiorare".

Ci sono comportamenti, pensieri, atteggiamenti la cui eliminazione non passa attraverso qualche sorta di attività, bensì si realizza semplicemente smettendo di fare/porsi/pensare così.