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giovedì 27 febbraio 2014

Felice o significativa: che vita scegli?

Se cominci a dare un senso alle cose, significa che stai invecchiando.

Poco più che una battuta, in queste parole che Paolo Sorrentino mette in bocca al suo Tony Pagoda in Hanno tutti ragione, ma spesso una battuta riesce ad andare più a fondo di qualunque altro metodo.

Se poi l'oggetto d'indagine è la vita, le sue scelte, la luce che assumono se viste in termini di felicità e significato, si può capire che la dimensione principale sulla quale si gioca la partita è proprio il tempo che passa nella vita di un uomo.

Una vita felice e una vita significativa, infatti, non solo spesso non coincidono affatto, ma è anche molto difficile osservarle nello stesso lasso di tempo.

L'amore ai tempi della complessità



Com'è cambiato l'amore, in questi tempi così profondamente rivoluzionati dalle innovazioni tecnologiche, dalle rivoluzioni politiche, sociali, civili, dalla globalizzazione, in un mondo interconnesso, dove i muri faticano a stare in piedi e i dogmi a resistere al domani?

È più facile, nell'era di internet, dei social, dei viaggi, degli scambi culturali, sentirsi emotivamente e psicologicamente più liberi nei confronti dell'amore, c'è davvero più libertà nei costumi, o in fatto di sentimenti siamo rimasti ancora molto simili ai nostri antenati delle caverne?

Lo sviluppo e l'evoluzione umana sembrerebbero andare di pari passo con l'elasticizzazione delle norme sociali.

È un dato di fatto che le regole morali concernenti i rapporti amorosi abbiano sempre più allargato le loro maglie, e il divorzio è solo il più evidente dei cambiamenti in quest'ambito.

Accade per esempio che in una società ancora troppo maschilista tuttavia le mogli abbiano una libertà di vivere relazioni personali molto più ampia di quanto fosse possibile e concepibile anche solo cinquant'anni fa.

Il nostro paese, divenuto ormai meta ambita di immigrati, è anche teatro di episodi incresciosi, nei quali persone che appartengono a culture fortemente monogame e oppressive della libertà personale diventano poi protagoniste di tragedie e lutti, trovandosi in un contesto di maggiore libertà relazionale come il nostro.

Anche i rapporti extraconiugali, pur biasimati dalla vox populi, in pratica non comportano più alcun problema legale, almeno nella nostra società, e all'eventuale adultero tutt'al più tocca subire una tiratina d'orecchie.

Persino il fatto che in questa frase io abbia usato la formula rapporto extraconiugale è un segno dei tempi, e questo tipo di fenomeno non viene più denominato come tradimento o adulterio, almeno non da parte di chi osserva il fenomeno in modo neutrale, come può fare uno studioso.

Questo approccio al tema però ci fa sfuggire una innegabile verità: gli esseri umani, sin da epoche molto remote del loro sviluppo, sono sempre stati in grado di avere rapporti sessuali e amorosi con più di una persona nello stesso tempo.

martedì 11 febbraio 2014

Si potrebbe andare tutti quanti allo zoo comunale...

La rete stavolta ha fatto centro: il destino di Marius, il cucciolo di giraffa soppresso nello zoo danese, in questo caso ha giustamente stuzzicato l'indignazione del pubblico di internet e dei social network, per una volta a favore di una vera questione morale.

Sarà perché gli animali sono meno complicati degli uomini e anche a noi riesce di pensarci senza troppe sovrastrutture, ma trovare il bandolo giusto e quello sbagliato della matassa non sembrava così difficile, sebbene gli scienziati dello zoo abbiano "toppato" clamorosamente.

Il "capolavoro" si è svolto in questi termini: un cucciolo di giraffa, maschio, di 18 mesi, dopo il colpo di pistola è stato sezionato per esaminarlo e la carcassa regalata ai leoni - e fin qui siamo al Grand Guignol - ma tutto questo splendore è stato contemplato da pubblico pagante, con una nutritissima presenza di ragazzi e bambini.

Praticamente abbiamo buttato nel water cent'anni di pedagogia ed evoluzione sociale e civile, oltre ad aver dimostrato di essere inadeguati quando ci vogliamo sostituire alla natura.

venerdì 7 febbraio 2014

L'anima del San Valentino


 Tra una settimana arriverà quello che per alcuni è il migliore, per altri il peggiore, per altri ancora il più incasinato giorno dell'anno.

Sto parlando di San Valentino, certo.

E anche chi si vanta di non festeggiarlo, di non farsi condizionare, o addirittura di essere una persona che celebra l'amore trecentosessantacinque giorni all'anno, in realtà tra una settimana farà una piccola o grande riflessione sull'amore.

Non sono solo i calendari stampati a riportare la ricorrenza, è il nostro stesso calendario emotivo a lampeggiare.

Nessuno di noi può chiudere definitivamente il discorso con l'amore e questa giornata fa da promemoria.