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venerdì 17 febbraio 2012

Lo strumento più importante per la tua consapevolezza

Se mi dicessero che da domani posso uscire di casa portando solo una cosa con me, invece che tutto ciò che riempie di solito la mia cartella, non avrei dubbi: il quaderno (con penna, s'intende...).

Se hai mai provato a portarti dietro un quaderno, un blocco appunti o addirittura un diario, capisci benissimo che cosa intendo.

Il quaderno è la porta aperta sulla mia interiorità.

Se ognuno di noi ha una sua propria saggezza, non c'è dubbio che essa si trovi proprio al suo interno, per questo il quaderno o il diario sono fondamentali.

Tutto ciò che tu sei, che desideri fare, e il modo in cui lo pensi e lo realizzi, se hai l'abitudine di scrivere di te in un quaderno o in un diario, ci finisce dentro.

Ed è veramente una fortuna poter avere un documento ufficiale sulla tua vita.

Vediamo se riesco a contagiarti, con questa abitudine.

Non ti parlerò dell'importanza di un diario o di un quaderno da un punto di vista letterario: su come scrivere in maniera efficace storie autobiografiche e su quanto sia importante per uno scrittore prendere sempre appunti su tutto, ci sono i miei altri due blog, www.scrivibene.com e www.iltuowritingcoach.com.

M'interessa parlarti del diario come strumento di crescita personale.


Che cosa vuol dire tenere un diario
Un secolo fa Freud ha fatto capire al mondo intero che dentro ognuno di noi c'è tutta una parte nascosta ma determinante per la nostra vita e che, per entrare in contatto con questa parte, i metodi sono pochi e molto difficili da mettere in atto.

Il diario ti serve esattamente a questo: entrare in contatto con il tuo Sé.

Il diario è uno spazio privato, nel quale puoi far emergere chi sei veramente, al di là di tutti i tuoi devo, penso e faccio.

La censura e le maschere cedono il passo alla verità che hai dentro: falla uscire.

Come iniziare
Non saprei che cosa scrivere, potrebbe dire qualcuno davanti all'ipotesi di iniziare un diario.

Nota come quest'affermazione si concentri su qualcosa di negativo, sul non sapere.

Per iniziare bene un diario, hai bisogno solo di una cosa, la più importante di tutte: decidere una volta e per sempre che il tuo diario serve a farti vedere positivo.

Chi dovesse pensare di non saper cosa scrivere si starebbe focalizzando sul contenuto, sul compito, sul fare.

Ma che cosa possiamo dire di noi riguardo a come ci fa sentire la possibilità di poterci esprimere liberamente in un quaderno?

Questa è la chiave: parla - anzi scrivi - di come ti senti, e ogni blocco scomparirà.

I vantaggi del tenere un diario
Il diario ti permette di zoomare su ogni evento della tua esistenza.

Questo produce un rallentamento molto salutare, a dispetto di una vita che non fa che spingerci e affrettarci.

Il diario ti consente di rimanere nel presente: anche se scrivi di cose passate - ma non è detto - sei consapevole di star scrivendo ciò che senti in quel preciso momento.

Così, il diario ti radica nel qui e ora, aiutandoti a prendere la giusta distanza dal lì e allora.

Il diario non dimentica: la nostra mente non può sempre aver presenti tutti i pensieri importanti formulati in passato.

Questo accade soprattutto a livello professionale: quando ti viene un'idea per migliorare il tuo lavoro, fissala subito su carta, per non farla svanire.

Allo stesso modo, quando raggiungi un importante insight sulla tua condizione, prendine nota per sapere dove sei, da dove vieni e dove stai andando.

Come diventare diaristi abituali
Non ho nulla contro coloro che fanno esperienza di qualcosa e poi cambiano strada.

La maggior parte delle volte, o hanno scoperto che non fa per loro oppure hanno sperimentato tutto il possibile e quella cosa non gli dice più nulla.

Detto questo, c'è anche chi, di fronte al minimo impegno che il diario comporta, accampa una delle due motivazioni come scusa, senza in realtà averlo provato.

Le mosse fondamentali per abituarsi a scrivere un diario potrebbero essere queste due:

  • stabilire uno spazio fisso: vuol dire non solo fissare un'ora e/o un luogo da dedicare al diario, ma anche concepirlo come un'attività a cui dare la priorità su tutto il resto. Io, per esempio, scrivo moltissimo sull'autobus, all'andata e al ritorno, perché so che il tragitto è sufficientemente lungo da farmi stare un po' da solo con me senza rinunciare ad altro, e sufficientemente breve da non farmi cadere in isolamento.
  • fare piccoli passi: nessuno ha detto che devi scrivere dieci pagine al giorno, né dieci frasi, né dieci parole. Neanche dieci lettere, a dire il vero. Non ci sono limiti stabiliti a priori: scrivi ciò che senti. Ciò che conta non è quanto scrivi, ma quando: se hai deciso di farlo ogni giorno, ogni giorno dovrai produrre qualcosa, anche di molto piccolo.
Un diario per tutti
Affinché nessuno pensi che per scrivere un diario ci vuole una laurea, diciamolo chiaro e tondo: tutti possono scrivere un diario.

Innanzitutto, il diario è intimo e quindi - a meno che tu non decida altro - nessuno mai metterà il naso nelle tue pagine per venirti a dire com'è scritto.

In secondo luogo, ma non meno importante, il tuo inconscio è protagonista, ma egli non si cura della bella forma quanto della verità di ciò che afferma, verità che deve stare a cuore anche a te più della grammatica.

Carta e penna, please!
Scrivere a mano o al computer?

Intanto, ci sono differenze logistiche: fatta eccezione per chi ha il portatile - che comunque non si può usare con agio in qualsiasi spazio - chi scrive a mano ha il vantaggio di poter tenere il suo diario praticamente ovunque.

Ma c'è di più: stiamo parlando di uno scrivere per sentire, di parole fatte di carne e sentimenti, di un corpo-mente che agisce nel qui-ed-ora.

L'atto fisico della scrittura manuale, con il lavorìo della mano e la resistenza della carta sottostante, il poter produrre grafie differenti a seconda di come stiamo in quel momento, il significato che cancellature o sgorbi possono assumere nel farci comprendere noi stessi, sono tutti fattori che il computer non contempla.

Davanti al computer, soprattutto portatile, il lavoro delle dita è fatto di sfioramenti, non c'è sforzo, il carattere di scrittura è sempre uguale, non restano tracce di parole cassate o errori da lapsus altamente illuminanti.

Con un diario a mano puoi scoprire molto di più su di te.

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