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martedì 13 luglio 2010

Credenze limitanti: come trovarle, come vincerle

Hai credenze limitanti?
Se c'è una cosa che non ci serve per vivere, ma anzi ci allontana dai nostri sogni e dalla nostra libertà, queste sono le credenze limitanti.

Sono idee, su noi stessi e sulle nostre possibilità, annidate nella parte profonda di noi, e danno vita a un modello del mondo rigido - e per questo comodo da usare, dato che non cambia mai - quanto restrittivo.

Nel corso della nostra esperienza, si sono formate sulla base di considerazioni emotive e irrazionali, le abbiamo usate per spiegarci le cose - in modo grossolano, sull'onda delle emozioni - e da allora non le abbiamo più abbandonate.

Sono uno stupido, non sono capace, non ho talento, ecco le forme tipiche delle credenze limitanti, nate magari perché non abbiamo fatto una cosa nel modo giusto o non l'abbiamo fatta come gli altri si aspettavano.

Infatti, si formano in prevalenza durante la nostra infanzia.

Una variante abbastanza diffusa è la gamma di credenze sull'amore: quante persone in seguito a esperienze dolorose pensano di non essere capaci di vivere una buona relazione o che l'amore inevitabilmente sarà causa di sofferenza, generalizzando l'esperienza spiacevole attraversata.

Trova le tue credenze
Prova a leggere la lista qui sotto: se avverti una risposta emotiva o addirittura una sensazione fisica in corrispondenza, è molto probabile si tratti di una credenza ben radicata in te.

A quel punto, scrivitela su un foglio a parte, e ripeti il processo fino a compilare la tua lista personale di credenze limitanti.

  • Non sono brillante
  • Non sono brava/o a...
  • Non sono importante
  • Le persone non mi prendono sul serio
  • Non posso iniziare, sono troppo vecchia/o
  • Il mio destino è avere sempre problemi
  • Non merito di essere felice
  • Non sono abbastanza piacevole
Potrei continuare per pagine e pagine, ma è solo un esempio per darti il "la".

Ho creduto a queste idee io stesso e liberarmene è stata una grande gioia.

Come?

Cambia le credenze!
Le credenze sono affermazioni nate da esperienze reali.

In un certo senso, sono vere.

Solo che sono vere per quella volta dalla quale sono nate.

L'errore è averle rese affermazioni generali.

Perciò, per ogni credenza cerca un episodio nel quale l'affermazione si è rivelata falsa.

Io per esempio mi sono iscritto all'Università a quasi trent'anni, sentivo una vocina tentare di trattenermi dicendomi che ero troppo avanti con l'età, ma la realtà ha smentito alla grande questa voce: non solo non ho avuto contrattempi ma anzi, ho scoperto sulla mia pelle che uno studente più maturo è spesso più ascoltato e apprezzato dai docenti agli esami.

Trovare dei controesempi alle credenze limitanti apre degli squarci in esse, squarci che le porteranno pian piano a dissolversi.

Perché ci limitano?
Ogni credenza limitante funziona contro di te, o perché ti allontana dal raggiungere gli obiettivi che vuoi, o perché condiziona il tuo stato d'animo con la negatività, così ogni area della tua vita ne viene contaminata.

Prova a scrivere, per ogni credenza trovata, che tipo di impedimento ti ha causato finora.

Rileggi e cerca di rivivere le situazioni nelle quali quella credenza ha funzionato contro di te.

Cerca di ricordare il senso di costrizione, di angoscia, di svilimento che ti ha provocato.

Da questi sentimenti, anzi, dalla voglia di non caderci più, può nascere la tua più grande motivazione a cambiare le cose.

Perché le hai create?
Le credenze nascono in episodi specifici e servono, in quel momento, a spiegare i fatti nel modo più rapido possibile.

Ma il significato che attribuiamo ai fatti stessi potrebbe non essere corretto (in un certo senso non lo è di sicuro, vedi Come inventare la verità e crederci).

In genere le credenze limitanti derivano dall'aver subito un giudizio negativo da qualcuno.

Questo qualcuno, questo giudice, a volte esiste davvero, altre volte è fantasticato nella nostra mente.

Se esiste davvero, tieni conto che potrebbe aver espresso quel giudizio per tanti altri motivi:
  • un modo diverso di vedere le cose
  • era di cattivo umore
  • avevi sbagliato per un eccesso di nervosismo ma si è trattato di un episodio
Se invece sei tu ad aver immaginato che quella persona avrebbe potuto biasimarti, hai una grande possibilità per le mani.

Ogni credenza è infatti la creazione di un "mondo parallelo", nel quale le cose sono andate in un certo modo, ma è una tua creazione, non la realtà.

Nella realtà non è accaduto nulla, se non l'aver sbagliato nel fare qualcosa di pratico, senza alcuna conseguenza reale.

Da quando immagini il giudizio di qualcuno, immagini anche te stessa/o reagire a quel giudizio e finisci per identificarti con quella persona immaginata, una persona che si mortifica per il giudizio ricevuto.

Ma tutto questo non esiste davvero.

Tu non sei quella persona immaginaria, anzi, sei colei o colui che le ha dato la vita e il suo destino, se continuare a vivere nella tua immaginazione o spegnersi per sempre, è nelle tue mani.

Quali sono le tue credenze? Come sono nate? Condividi la tua storia con un commento!

A presto...



2 commenti:

  1. Ciao, Sergio. Apprezzo molto tutti i tuoi articoli ma vado sempre di corsa, o sono troppo pigra per postare un commento.
    Questa volta voglio condividere una credenza che mi ha condizionato per buona parte della vita. La mia famiglia di origine era formata da persone ansiose e paurose di tutto ciò che 'può succedere'; ho preso la patente di guida quando ero già sposata, mio marito non mi ha mai incoraggiato, un giorno ho strisciato la macchina facendo manovra per rimetterla in garage. Senza dirmi nulla l'ha data indietro come usata ed ha acquistato la macchina nuova, io non me la sono sentita più di portarla e per 20 anni non ho più guidato. Un bel giorno ho deciso di rinforzare la mia autostima e svegliarmi al mattino dicendomi:" Va tutto bene e sto migliorando ogni giorno di più". Morale della favola, ho trovato un ottimo istruttore di guida che mi ha aiutato a tenere a bada l'emotività e ho ripreso a guidare, sono più autonoma in tante altre cose. Si può fare. Amina.

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  2. Grazie della testimonianza, Amina.
    Per molte persone è essenziale sapere di non essere "il brutto anatroccolo" ma che i momenti difficili toccano a tutti.
    Gli esempi positivi sono sempre utili a spronare.
    P.S. Io la patente l'ho presa poco più di due anni fa ;)

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