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martedì 12 giugno 2012

Pensiero critico: conoscerlo, capirlo, usarlo

Che cos'è il pensiero critico?

Potremmo definirlo un modo di pensare sorretto da una disciplina governata da alcuni principi intellettivi inequivocabili.

La stessa definizione è un esempio di pensiero critico, nello specifico il tentativo di definire in maniera equilibrata il significato del termine.

In pratica, significa identificare e analizzare gli argomenti, le affermazioni sulla verità o la falsità degli stessi, scovare e superare pregiudizi e preconcetti, sviluppare i propri ragionamenti in direzione di ciò in cui crediamo, considerare le eventuali obiezioni, il tutto per arrivare a scelte quanto più razionali e coerenti con i propri valori.

Complicato?

Nessuno sta dicendo che il pensiero critico debba essere applicato in ogni momento della nostra vita, così all'impronta.

Di fronte a momenti critici, però, è necessario non farsi prendere da implusività né da ristrettezze mentali.

Quali sono i principi da osservare per pensare bene?


  • Chiarezza - È forse il più importante principio del pensiero critico; poiché il pensiero si serve del linguaggio per costruire le sue formulazioni, è fondamentale che questo linguaggio sia quanto più chiaro è possibile; i nostri pensieri, le nostre posizioni e le ragioni per le quali le sosteniamo devono esserci chiare e non avere alcuna ombra; quasi tutte le discussioni importanti, infatti, ricadono nel novero delle questioni morali, del decidere ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, e se una persona adotta criteri morali di una precisa comunità di tipo religioso o culturale, difficilmente riuscirà a confrontarsi serenamente con una persona che adotta principi transculturali, globali e aperti; se non si definiscono prima gli assiomi morali dai quali facciamo derivare a cascata tutto il nostro pensiero, ogni discussione si trasformerà in una sterile diatriba alla fine della quale ognuno se ne tornerà a casa con la stessa idea di partenza, biasimando l'interlocutore e le sue idee; essere chiari su ciò che crediamo e sul perché è il primo passo, ma quante persone adottano a scatola chiusa principi sui quali non si sono mai seriamente interrogati?
  • Precisione - Come per qualsiasi operazione manuale, adottare precisione vuol dire guidare ogni minimo movimento - del corpo o della mente - in base a comandi precisi del nostro cervello, e non certo muovendosi a istinto, qualunque cosa questo voglia dire; usare la precisione nel pensiero critico significa usare la mente per definire qual è la domanda in questione, quali sono le possibili risposte (notare il plurale) e quali possono essere i punti di forza e di debolezza di ognuna di esse
  • Accuratezza - Il pensiero non è altro che la concatenazione di proposizioni, ossia formulazioni del linguaggio sulla realtà materiale o esperita; in pratica, pensare significa mettere in sequenza affermazioni su ciò che ci circonda; ma siamo sicuri della verità di queste affermazioni che concateniamo? Una buona parte di esse, hanno la forma di informazioni ed è fondamentale dunque assicurarsi di adottare informazioni corrette; fare una ricerca accurata delle informazioni che si utilizzano nelle argomentazioni è un elemento essenziale del pensare bene; la maggior parte delle discussioni tra le persone sono fatte per sentito dire, per stereotipi culturali, che spesso non corrispondono più o non hanno mai corrisposto a una verità riscontrabile
  • Rilevanza - Quando si discute a ruota libera, succede spesso e in maniera ciclica che qualcuno all'improvviso dica qualcosa che porta la discussione in altre direzioni, o aggiungendo elementi fuori luogo o restringendo il campo; se vogliamo pensare criticamente, cioè bene, non possiamo permetterci queste divagazioni; tutti i nostri pensieri devono essere logicamente collegati, nel modo più stretto possibile, alla domanda che abbiamo identificato con la precisione; le risposte retoriche, per esempio ribaltare le domande o fare paragoni apparentemente utili con altre situazioni per dimostrare la propria verità, per quanto affascinanti, in questo caso non servono
  • Coerenza - L'aspetto chiave del pensiero critico è la coerenza, la veste che deve coprire senza grinze l'intero discorso che stiamo facendo; vuol dire che nel nostro flusso di pensiero non devono esserci contraddizioni irrisolte, e che l'uno o l'altro termine è falso; per motivi psicologici, gli esseri umani sono soliti rotolarsi nelle contraddizioni, per esempio affermando che alcuni comportamenti sono immorali per poi dire che la morale è relativa, oppure facendo spesso cose contrarie ai valori che si dichiara di seguire; dietro queste anomalie ci sono i meccanismi di difesa studiati dalla psicoanalisi, che agiscono quando ci sentiamo troppo squilibrati verso una posizione e cerchiamo subito di rimetterci in sesto; non è raro dunque trovar qualcuno che si dichiara contro l'immigrazione per poi unirsi in matrimonio con un extracomunitario, perché il cuore ha ragioni che la ragione non conosce, come diceva Pascal; altrettanto frequente il caso di chi dice di mettere la famiglia al primo posto ma poi a casa non c'è mai
Il pensiero critico non è diverso dal guidare un auto o dal suonare uno strumento: richiede pratica.


Tuttavia, a differenza di altre attività, ha ricadute immediate e consistenti su tutta la nostra vita, perché aumenta il nostro potere nel leggere la realtà, valutarla e scegliere di conseguenza.

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