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sabato 4 giugno 2011

Emozioni (quasi) negative

Quello che nessuno ti dice
È facile distribuire inviti alla felicità a destra e a manca.

È gratis e soprattutto piace alla gente.

Io sono il primo, lo ammetto.

Tutti noi preferiamo evitare le pene e andare verso le gioie.

La felicità è associata a uno stato migliore di salute, a relazioni efficaci, e anche a una visione costruttiva della vita.

Ma tutti questi bei discorsi non cancellano il fatto che le emozioni negative esistono e nessuno di noi può dirsi immune dal provarle.

Visto che ci tocca sperimentarle per natura, cerchiamo di capire se siano del tutto negative, o se magari qualche volta possano essere più positive delle positive.

Alla faccia della ricerca della felicità a tutti i costi.


Quasi quasi mi arrabbio
Sebbene le persone sembrino cercare di mantenersi serene, può accadere che scelgano la rabbia quando capiscono che grazie a essa potranno ottenere benefici a lungo termine.

In che modo la rabbia può essere vantaggiosa?

Intanto, essa è il sintomo di una preparazione dell'organismo al confronto e alla lotta.

Il sangue ribolle, le membra sono pronte ad agire.

Questo non vuol dire fare la guerra: la rabbia può servire nella dimensione del gioco agonistico, per esempio.

la predisposizione all'azione funge in generale da eccitante e, per alcune persone, produce uno stato fisiologico di benessere e una presenza fisica migliore.

Ma la rabbia può funzionare anche a livello relazionale.

Io che prendo molti aerei assisto ormai con distacco a questa scena, e qualche volta mi diverto a prenderne parte.

Poiché il low cost ha abbassato la qualità del servizio aereoportuale, oltre ai prezzi, capita abbastanza spesso che la mancanza dell'aereomobile causi un ritardo all'imbarco.

Ecco, in quel caso mostrarsi arrabbiati con l'hostess che dovrebbe aprire il varco e farti salire sul bus è tremendamente più efficace di un gentile sorriso e di un'espressione apprensiva.

La questione non è spaventare la povera impiegata di turno, ma trovare un modo visibile per dimostrare di non essere disposti a spostarsi sul terreno del compromesso, sul quale gli interlocutori spesso cercano di dirottarci.

La rabbia serve a farsi restituire i soldi quando la merce non risponde alle aspettative, a far rispettare i turni, a sollecitare le persone a svolgere bene le mansioni per le quali sono addette.

Non è certamente una modalità da usare negli scambi di lunga durata, ma in queste situazioni è la strada più rapida per ottenere risultati.

Meno male che ho paura
Noi usiamo la paura molto più spesso di quanto si possa credere.

Abbiamo tutti degli obiettivi da raggiungere, ma non tutti gli obiettivi sono uguali.

Esistono obiettivi positivi - in senso matematico-scientifico - e obiettivi negativi.

Quelli positivi consistono nell'ottenere qualcosa che non abbiamo, come gli obiettivi legati alla rabbia, di cui sopra.

Quelli negativi mirano a evitare qualcosa di spiacevole che abbiamo già o in cui potremmo imbatterci.

In questo secondo caso, la paura è quanto di più sano si possa provare.

Un obiettivo positivo è desiderare una meravigliosa torta come dessert, uno negativo è evitare il rischio di ingrassare evitando qualsiasi dessert.

Nonostante la spiacevole fama, la paura è una scelta quotidiana per molte persone in moltissime occasioni, e non è affatto vissuta come qualcosa d'invalidante, ma spesso coincide col buonsenso.

Che emozione scegli?
Dovresti abbandonare i tuoi progetti di felicità e serenità?

No di certo: le emozioni positive rendono più socievoli e aperti.

Ma la ricerca della felicità condotta in modo cieco è un placebo i cui effetti svaniscono in certe situazioni in cui rabbia e paura funzionerebbero alla grande.

La rabbia ti aiuterà a difendere chi ami, a proteggerti e a combattere le ingiustizie.

La paura ti metterà al riparo da risultati spiacevoli.

Ti è mai capitato di provare emozioni negative e poi scoprire che proprio grazie a esse hai raggiunto ciò che volevi?


Racconta la tua esperienza nei commenti!

1 commento:

  1. Grazie Sergio per questo post, mi è giusto successo un confronto oggi con una mia collega poco collaborativa che adesso si trova nel caos.....
    in questo periodo sto prendendo consapevolezza che l'importante è trasformare un'emozione o esperienza negativa in positiva, cioè trovarne il significato, perchè è successa la lite e corregere il proprio comportamento se anche noi siamo stati in qualche modo responsabili della lite, anche inconsciamente e senza farlo apposta ;)
    grazie e un abbraccio
    Cristina

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