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venerdì 28 gennaio 2011

I sogni son desideri...



Flectere si nequeo Superos, Acheronta movebo
Se non posso piegare le potenze superiori, smuoverò quelle infernali dell'Acheronte

Con questa citazione dall'Eneide di Virgilio, Sigmund Freud alla fine del 1899 apriva il suo L'interpretazione dei sogni, e indicava nella vita psichica notturna una delle vie maestre per accedere all'inconscio.

Infatti, per il fondatore della psicoanalisi, il sogno è un vissuto psichico vero e proprio, che ha quindi il carattere di un atto volitivo, sebbene non consapevole, da cui la sua affermazione che il sogno è la realizzazione di un desiderio.


L'importanza del sogno accompagna gli esseri umani sin dai loro primi passi, e per gli antichi greci il sogno era un preciso messaggio degli dei.

Famoso il sogno di Clitennestra, moglie e assassina del marito Agamennone, colpevole a sua volta di aver sacrificato la prima figlia Ifigenia per calmare le acque del mare tra la Grecia e Troia.

Ebbene nel racconto del tragediografo Eschilo, dato il matricidio progettato dagli altri due figli Oreste ed Elettra, gli dei avvisano Clitennestra che qualcosa di spaventoso sta per accaderle, facendole sognare di partorire un serpente che, durante l'allattamento, le succhia il sangue.

La caratteristica importante del sogno, perdurata fino al XIX secolo, è che esso era pensato come un evento spesso malefico che "visitava" il sognatore, come se arrivasse dall'esterno, al pari di una malattia.

Quando Freud dimostra che le "magagne" stanno già dentro l'animo umano il mondo cambia per sempre.

Freud operò una prima grande distinzione, rivelatasi molto feconda, quella tra contenuto manifesto e contenuto latente.

Il racconto del sogno - corrispondente o meno a fatti reali - è solo una "copertura": in realtà esso è una metafora di ciò che l'inconscio sta provando a vivere - non a dirci - eludendo la censura dell'io, che di solito durante la veglia è più forte, mentre nel sonno si allenta.

Tutti gli studi psicologici del XX secolo, fino agli approcci moderni sulla comunicazione, hanno confermato questa "doppiezza" umana: tutto ciò che diciamo o non diciamo, facciamo o non facciamo, in realtà sottintende qualcos'altro.

Io ti sto parlando dei sogni in psicologia, ma non ti sto passando solo informazioni: a un livello più profondo sto sancendo una relazione tra noi due, in cui mentre tu ti nutri delle nozioni che io ti porgo, io mi nutro della tua attenzione.

Acculturarti ti rende felice, così come essere letto rende felice me.

In pratica Freud ha "tolto il coperchio" a qualcosa che si è poi rivelato molto più grande di quanto forse egli stesso pensasse.

Dimmi cosa sogni e ti dirò chi sei
L'interpretazione dei sogni è stata sempre un'attività di grande interesse per l'uomo, sia quando si pensava al sogno come uno sguardo sul futuro, sia quando poi si è scoperto che il sogno parla di noi.

Se il sogno ci permette di conoscerci meglio, e se conoscerci meglio è un bisogno umano, allora tra il sogno e il bisogno si crea un legame fortissimo.

Ma quanti tipi di sogni conosciamo?

Ci sono sogni definiti radiografici, nei quali i fatti quotidiani vengono riesaminati.

In alcuni sogni è possibile vivere situazioni alternative a quelle della vita reale, con una funzione di compensazione della realtà.

L'esistenza di sogni premonitori è ovviamente indimostrata, ma in un certo senso alcuni sogni preannunciano, sempre in forma metaforica, qualche importante cambiamento della dimensione psicologica dell'individuo.

Infine, i sogni di individuazione, come li chiamava Jung, sono di così ampia portata da permetterci di comprendere meglio il senso della nostra esistenza e favorire lo sviluppo personale.

Anche tra gli scrittori, c'è stato chi ha compreso a fondo il valore di questo meraviglioso fenomeno della nostra mente, come Victor Hugo quando afferma che

Un uomo si giudicherebbe con ben maggior sicurezza da quel che sogna che da quel che pensa

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