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venerdì 26 marzo 2010

Come inventare la verità e crederci



Che cos'è la verità?
Il video esprime in poesia il messaggio di questo post, perciò se non avete tempo o voglia di leggere...

A sentire Giambattista Vico verum ipsum factum, ossia la verità è ciò che noi stessi fabbrichiamo e non avrebbe alcun senso cercare una verità indipendente da noi.

Ma dopo più di tre secoli e il contributo del costruttivismo radicale sono ancora in tanti a pensare che esista "la" verità.




Diamo i numeri?
Uno degli esempi migliori per dimostrare l'inconsistenza della verità è la serie numerica.

Nei test psico-attitudinali, per esempio quelli dei concorsi pubblici, si trovano cose del genere:

data la serie 1-3-5-7, quale cifra va inserita per continuare la successione?

Il candidato al concorso giustamente pensa che si tratti della serie delle cifre dispari e scrive 9, ma quel "burlone" dello psicologo addetto ai test magari - complice qualche dose alcolica fuori pasto - ha pensato di fare il "creativo" e ha previsto - che so? - il 5.

Come interpretare questa sua idea?

La regola delle cifre dispari è facile da capire e da seguire.

Quale regola c'è dietro la serie 1-3-5-7-5?

Forse che la successione è quattro numeri dispari, poi si torna indietro di uno e si ricomincia con altri quattro (e verrebbe una cosa tipo 1-3-5-7-5-7-9-11-9-11-13-15-13 ecc.)?

E se invece la serie "giusta" fosse 1-3-5-7-5-3-1 (cioè semplicemente tornando indietro)?

Ma se ci dicessero che invece dopo il 5 ci va il 12?

Quanti di voi hanno pensato che il 12 si ricava dalla somma delle ultime due cifre, 5 e 7, alzi la mano (come dice Massimo Bagnato a Zelig)...

In realtà i motivi di quel 12 potrebbero essere tanti e ogni volta il nostro psicologo creativo potrebbe dirci che abbiamo sbagliato e la regola è un'altra.

Sono bravo e me la credo!
I soggetti sottoposti agli esperimenti a premio non contingente potrebbero fare proprio questo titolo...

In questi esperimenti bisogna appunto indovinare secondo quale regola sono strutturati degli elementi in serie (come i numeri in alto).

In realtà gli autori dell'esperimento le sparano a caso (come ho fatto io sopra) ma agli occhi di chi guarda gli elementi sembra sempre ci sia una logica.

Quindi, man mano che gli elementi vengono mostrati al soggetto, se questi ci dice ecco, secondo me la regola è..., e noi gli diciamo sì, hai ragione quando in realtà gli elementi sono per noi del tutto casuali, il soggetto comunque si convincerà di essere bravo perché è in grado di scoprire la regola nascosta!

Cosa riproduce questo esperimento?

Qualcosa di estremamente frequente nella nostra quotidianità: i soggetti siamo noi, le regole da trovare sono le idee sulla realtà, e la serie casuale è la vita.

Credo di aver capito
Nel senso che per dire di aver capito spesso bisogna anche credere che sia così.

Infatti, quando crediamo di aver capito come funziona qualcosa nel mondo - così come pensavamo di aver capito le regole nelle serie numeriche - possono accadere solo due cose:

o

ricevo una risposta negativa

o

non la ricevo

ma

in nessun caso riceverò una risposta positiva.

L'errore umano è passare dal non aver avuto smentita al credere di aver avuto conferma.

Ma le due cose sono affatto diverse.

Sta accadendo proprio adesso
Se tu credi che un mago potrà aiutarti a guarire, che un metodo rivoluzionario nella finanza o nel lotto potrà arricchirti, che prima o poi lui si deciderà a sposarti ecc.

Insomma, se in mancanza di dati ti avventuri nel futuro e ti va bene dirai che la tua lettura della realtà era giusta.

Se invece non guarirai, non farai soldi e resterai zitella c'è il rischio che tu cada in un gioco infinito (come quando prima tentavamo di trovare la regola dei numeri) perché la risposta negativa ricevuta dalla realtà può essere ristrutturata e si può pensare che essa non sia negativa in assoluto, ma che forse, se avessimo cambiato modi e tempi, avremmo potuto aver ragione.

Sarebbe come dire non è la lettura della realtà che è sbagliata, sono io che non ho considerato bene tutti gli aspetti.

Il mago potrebbe dirti che non hai eseguito correttamente i rituali, anche solo perché non hai pensato nel modo giusto e col sentimento giusto.

Il guru della finanza potrebbe dirti che non hai investito per il tempo sufficiente e il maestro del lotto che non hai giocato per il numero di volte necessario.

Il futuro sposo che se ne va prima di portarti all'altare potrebbe sostenere di essere rimasto turbato dalla tua fretta, pressato dalle tue richieste, chissà, se avessi aspettato ancora un mese...

Kant che ti passa
In definitiva, sia che vada bene, sia che vada male, non saprai mai se è dipeso dalla realtà perché, come dice Kant, l'esperienza non ci dice nulla sulla natura.

L'unica informazione che ricaviamo ogni volta che tentiamo di conoscere il mondo è quanto è funzionale il nostro modo di leggere gli eventi.

Questo è ciò che fa la differenza tra la superstizione e la responsabilità.

1 commento:

  1. Chi ha la verità? L'ho forse io? Oppure l'ho dimenticata? L'abbiamo un pò tutti invece secondo il nostro punto di vista? La incontriamo ogni giorno la Verità, "ma non dobbiamo parlarne perchè altrimenti scappa", come dice Totò. In segreto sappiamo che c'è, è come un uccellino impaurito che si nasconde, nessun rumore altrimenti vola via...
    Rovena

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