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sabato 11 luglio 2015

Mettiamoci d'accordo (con noi stessi)

Come le monete a due facce, anche i nostri discorsi a volte oscillano tra lati differenti.

Chiediamo agli altri di essere sinceri, ma non vogliamo che siano offensivi.

Riteniamo giusto che vinca il migliore, proclamiamo che l'importante è partecipare, però sotto sotto scongiuriamo per essere noi i vincitori.

Nelle relazioni, troppe attenzioni ci soffocano, ma poche ci mettono in allarme.

Al lavoro, la routine ci ammazza, ma la sicurezza del posto è un bisogno.

L'elenco di esempi è potenzialmente lunghissimo, e se provi a discuterne con qualcun altro questi ti dirà chi, io? No, io non faccio così, la penso in un unico modo e mantengo fede alla mia parola!

Alla fine, questa moneta a due facce ti ritrovi a rigirartela tra le mani, ma non pensare che gli altri non stiano facendo lo stesso, magari all'oscuro, con una mano in tasca.

Perché questa sorta di ipocrisia non ha un limite, e possiamo arrivare a essere ipocriti persino sulla stessa ipocrisia.

Non importa adesso se ciò sia immorale, perché la ricerca della moralità non farebbe che creare ancora due sole facce possibili, generando l'illusione che bisogna per forza stare da una parte o dall'altra.

In verità, la vita diventa una vera occasione di crescita, impegnativa ma ricca, quando decidiamo di affrontarne le ambiguità.

Quando ci voltiamo a guardare l'ombra, non limitandoci a dire che c'è anche lei, ma addirittura rivendicandone la proprietà.

Potresti buttare via anni alla ricerca di un modo di vivere, un lavoro, un partner che faccia veramente per te, senza tuttavia trovarlo.

Perché prima del modo di vivere, del lavoro o del partner, chi non fa veramente per te sei proprio tu.

Prima di andare d'accordo con ciò che sta fuori di noi, accertiamoci di andare d'accordo con noi stessi.

Perché l'alternativa è fingere questo accordo, dare agli altri l'impressione di essere decisi e convinti di noi, riuscendo sempre a mettere gli altri e le situazioni esterne sul lato sbagliato della medaglia, poiché su quello giusto - ovvio - riteniamo di esserci già noi.

Il vero accordo c'è quando ammettiamo le nostre incompatibilità interiori, ce ne facciamo carico, smettiamo di combatterle e, con l'aiuto di un pizzico di autoironia, impariamo a tenerne conto.

Se è vero che è quasi impossibile riconciliarsi con tutte le nostre contraddizioni, è altrettanto vero che possiamo negoziare con esse, decidendo che cosa farne.

Quando ci rendiamo conto di stare a rigirare la moneta a due facce nelle mani, ci sono solo tre cose da considerare:
  1. qualsiasi faccia sceglieremo, significherà anche rinunciare all'altra faccia
  2. non potremo non scegliere, perché pur affidando al caso o a un'altra persona la scelta, le conseguenze ricadranno sempre su di noi
  3. la moneta è la nostra, e non sarà mai colpa della situazione o degli altri se essa ha due facce, difficili da coprire entrambe
Quante volte hai già notato che tutti sembrano affetti dalla malattia del volere cose opposte?

La tua vita può diventare migliore, a patto che anche tu ammetta di non esserne immune.

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