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sabato 3 agosto 2013

Consigli pratici per una vacanza rigenerante

I tempi cambieranno pure, ma nel nostro paese l'estate continua a essere il momento dell'anno dedicato alla vacanza.

Prepararsi a una vacanza estiva implica un certo impegno anche per i più temerari improvvisatori di viaggi.

La cosa difficile è sfruttare al meglio l'occasione unica di fare un'esperienza diversa dal solito, dalle abitudini di un anno passato nella routine, e paradossalmente finire per trascorrere la vacanza in modo altrettanto prevedibile, piatto e scialbo.

Ecco come liberarsi da antipatici paraocchi e vivere la vacanza come una vera novità, per divertirsi, rigenerarsi e imparare cose nuove.


Fa' l'ignorante
Comincio dal più difficile, perché per moltissime persone andare in vacanza impreparati è motivo di ansie fortissime.

Eppure, è un atteggiamento che può portare benefici impensabili.

La maggior parte di noi, in procinto di partire, compie una serie di mosse preparatorie: guardare depliant, guide, siti web dedicati al luogo di destinazione, fotogallerie per farsi un'idea di spiagge, strade, persino della struttura dove si alloggerà.

Qualcuno andrà oltre, interessandosi alla storia, ai costumi locali, alle questioni politiche e sociali, per avere un quadro più completo.

Tutto questo ha senso, per carità.

Con quello che paghi per la tua vacanza, non vuoi rischiare di tornare e scoprire solo in seguito che non hai visto nulla e che hai perso l'occasione di provare quella determinata cosa che fanno solo là.

Tuttavia, anche scegliere di imbarcarsi in un viaggio evitando deliberatamente qualsiasi conoscenza pregressa può essere un sistema per una vacanza incredibilmente emozionante.

Ovviamente ci sono luoghi che necessitano di alcune conoscenze preliminari, soprattutto in merito all'igiene e alle norme locali.

Ma per il resto, per i siti di importanza culturale, per le modalità di trasporto, per i luoghi da visitare, quasi sempre è possibile, nel giro di una settimana, riuscire a scoprirli da soli e poi magari dopo qualche giorno o una volta tornati a casa leggere tutte le informazioni su ciò che si è già vissuto.

Le sensazioni e le emozioni saranno in questo modo più autentiche e non precondizionate dal già noto e già detto che spesso le guide e i siti turistici tendono a imbeccarci con troppa facilità.

Cammina cammina
Sicuramente nella nuova località ti lancerai in esplorazioni in bus, motoscafi, auto e moto a noleggio, metropolitane se ci sono e quant'altro.

Ma è esperienza comune che la maggior parte della strada percorsa in vacanza la si fa a piedi.

Ti ricordo che siamo nati per andare a piedi e che i mezzi veloci esistono da un'infinitesimo tempo rispetto a tutta la storia umana.

Il nostro sistema percettivo-reattivo è fatto per leggere la realtà a passo d'uomo e non a cento all'ora.

Appena arrivi ai quindici-venti all'ora puoi giurarci che stai già perdendo un mucchio di cose intorno a te.

Una buona alternativa può essere una bicicletta, che ti permette di percorrere distanze maggiori senza stancarti troppo ma evitando velocità deleterie.

Ricorri alle auto, soprattutto a noleggio, solo per escursioni che superino le mezze giornate, e per il resto vai sui tuoi piedi.

C'è tutto un mondo intorno
Può sembrare un consiglio ridicolo quello di guardarsi intorno.

Eppure, numerosissimi studi di psicologia, nonché la mia, la tua, la nostra esperienza quotidiana - se ci pensi - confermano che quando camminiamo guardiamo prevalentemente in un punto fisso, di solito davanti a noi, oppure buttiamo ritmicamente l'occhio sulle gambe di chi ci sta davanti, per evitare di impattare.

In strada, dedichiamo un certo tempo anche al marciapiede di fronte, così come in auto alla corsia opposta.

Una volta consapevoli di questo, possiamo regalarci una visuale differente e stimolante.

Prova a guardare il cielo, oppure scruta attentamente a terra.

Chiediti che cosa c'è dietro e non aspettare di fare la strada del ritorno, girati e guarda.

Mentre osservi, cerca di calcolare le distanze, di mappare i dintorni, di guardare più lontano o più vicino possibile.

Sfuggi ai meccanismi automatici con i quali guardi al tuo mondo per undici mesi l'anno.

Sbagliando s'impara
Se questo detto è veritiero, perché non sbagliare di proposito?

Lo sai bene anche tu: dopo qualche giorno nel tuo nuovo luogo, ti potrai considerare già un esperto dei dintorni.

Avrai la tua cartina mentale delle strade per raggiungere i luoghi dei tuoi bisogni, dal bar all'edicola, dal supermercato al gelataio ambulante.

Saprai perfettamente come andare dalla hall dell'hotel alla sala della colazione o agli spogliatoi della piscina, conoscerai perfettamente la scorciatoia per la spiaggia, con la convinzione di saperla solo tu, e a quel punto si ricade nel pilota automatico.

Se però dopo due o tre giorni hai già finito di esplorare lo spazio circostante, c'è qualcosa che non va.

Io l'anno scorso a Rodi ho scoperto solo dopo diversi giorni che il luogo dov'ero non era quello che pensavo e solo un pomeriggio, lanciandoci su per la collinetta, ho non soltanto scoperto la baia che scambiavo con l'altra ma ho anche trovato il porticciolo dal quale poi ho fatto meravigliose escursioni e ho assistito a una delle più belle vedute panoramiche dell'isola, percorrendola in lungo e in largo anche nei giorni successivi, perché era sterminata.

Forse, facendo deliberatamente un percorso sbagliato, ti imbatterai in angoli e spazi che mai avresti immaginato.

Una variante di quest'esperienza è regalarsi un giorno andando in giro senza mappe e senza ausili tecnologici, semplicemente per vedere che cosa succederà.

Puoi anche sapere che nei dintorni c'è un importante monumento, un famoso museo o un sito dalla bellezza immensa, ma vuoi mettere il piacere di arrivarci per caso?

Altolà
Se già camminare ti permette un'esperienza percettiva molto più ricca dell'andare con mezzi di locomozione, altrettanto vale per il fermarsi rispetto al muoversi.

La percezione in cammino è differente da quella in stasi, e ogni tanto puoi concederti di fermarti in un luogo e ripartire solo quando pensi di aver visto tutto ciò che c'è intorno.

La prima cosa che noterai è che una serie di segnali ti attireranno di meno: parlo delle insegne e dei cartelloni pubblicitari dei negozi che invece camminando sembrano avere un potere magnetico, e finisci per passare il tempo delle tue prime passeggiate a entrare e uscire dai negozi di souvenir.

Prova invece a sederti su quel muretto e lascia passare qualche secondo: comincerai a notare il colore degli edifici, le persone sedute al bar, ti accorgerai che da lì si vede il pezzo di spiaggia dove qualche ora prima eri steso, e tanti altri particolari che camminando perderesti.

Esci dalla foto
Sto leggendo l'arguto lavoro di Francesco Piccolo, Allegro occidentale, imperniato proprio su una serie di racconti di viaggio.

Uno dei momenti più suggestivi è quello in cui l'autore-protagonista, dopo essersi imposto di non acquistare alcuna guida del luogo in cui si sta per recare, si accorge che lui e i compagni di viaggio stanno fotografando un certo scenario, indubbiamente affascinante, per poi ricordarsi che è lo stesso che si poteva vedere nella guida, e che quindi la visione della guida aveva inseminato la creatività fotografica, spingendo i viaggiatori a fotografare quella stessa inquadratura.

Piccolo narra e riflette di come in quel momento si ha la sensazione che dietro le spalle ci sia un altro sé stesso gigante che sta guardando quella scena come se fosse sulla pagina della guida.

A volte, ciò che spinge a fotografare i luoghi in vacanza è proprio il desiderio inconscio di riprodurre immagini tipiche di quel luogo.

Si corre il rischio di fotografare il già visto e di perdere il nuovo.

Il trucco per uscire da questa trappola della fantasia è fare fotografie a tema, come per un concorso.

Un giorno scegli di fotografare solo le cose di un certo colore, un altro solo ciò che ha a che fare con uno degli elementi - aria, terra, acqua, fuoco - un'altro ancora solo le facciate dei palazzi.

Qualsiasi tema andrà bene, perché ti permetterà di notare ciò che non avresti mai notato e soprattutto di muovere lo sguardo, magari facendoti scoprire anche altre cose da fotografare, che esulano dal tema, ma che ugualmente non sono già viste, pur essendo altrettanto belle e interessanti.

Aiutooooooo!
Se facciamo un sondaggio, chiedendo a coloro che hanno fatto negli ultimi anni almeno due o tre viaggi-vacanze in che modo hanno fatto il maggior numero di conoscenze, la risposta sarà senz'altro una: grazie alle richieste di aiuto.

Non sto parlando di aiuto per situazioni gravi, ma mi riferisco alla semplice richiesta di informazioni.

Si chiede se per caso sanno dov'è quella determinata strada, se hanno già provato quel ristorante, se conoscono altre spiagge oltre a quella davanti all'hotel, se hanno già fatto quell'escursione e come si sono trovati.

Sarà l'atmosfera della vacanza, ma pare che una cosa così semplice come chiedere un'informazione renda all'improvviso molto confidenziali i rapporti tra perfetti sconosciuti che a volte condividono solo la nazionalità.

Così può capitare che con quelle stesse persone ci si incontri il giorno dopo sulla spiaggia, offrendogli di dividere il posto, oppure che li si incroci al ristorante e si decida di sedersi allo stesso tavolo.

E poi da lì si progetta la prossima escursione, si divide un taxi per andare nella città poco distante.

Il bello poi è che dopo qualche giorno sono gli altri sconosciuti a venire da te - l'esperto che sta lì da più tempo - a chiedere informazioni, e tu che ci sei già passato, non solo sei prodigo di indicazioni ma ti proponi subito in modo amichevole per instaurare una piacevole compagnia per i giorni a venire.

Le persone sono incredibilmente felici quando possono soddisfare le richieste di qualcuno sfoggiando qualcosa che essi sanno prima e meglio degli altri, e questo vale anche per me e per te.

Sfrutta questo sistema, non solo per imparare più cose sul posto ma anche per avere più contatti con gli altri vacanzieri.

Ti basta seguire anche solo uno o due di questi consigli per fare una vacanza davvero nuova, per avere la sensazione di un contatto più profondo con l'ambiente, e per scrivere nelle tue sensazioni e nei tuoi sentimenti ricordi originali che ti arricchiranno e ti permetteranno di tornare a casa con la soddisfazione di aver vissuto un'esperienza inedita.

Buone vacanze

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