Pagine

venerdì 26 aprile 2013

Ah, felicità...


 ...su quale treno della notte viaggerai...

Così recitava cantando Lucio Dalla, facendo riecheggiare una domanda ultramilleniaria che non ha alcuna intenzione di diventare obsoleta.

Per chi lavora nel mondo delle compravendite, la felicità sta nei prodotti, quelli del supermercato che risultano deliziosi al gusto, o quelli finanziari che promettono di riempire il tuo conto in banca, o ancora quelli estetici che ti assicurano di trasformarti in una super top model.

Le norme sociali garantiscono che la felicità è nello status, nei risultati, nelle relazioni, nelle proprietà.

Ma anche noi non scherziamo, a metterci del nostro e cerchiamo sempre la prossima cosa che ci renderà felici.

Hai il compagno ideale?

Allora ci vuole la casa ideale.

L'hai trovata?

Cerca subito quella più grande, e poi l'auto nuova, la promozione, l'investimento per smettere del tutto di lavorare.

La terra promessa della felicità non smette di allettarci e nessuno si chiede se sia reale o solo un miraggio.

L'idea grossolana che una grossa vincita o un grave incidente portino di necessità a una grande felicità o alla disperazione non sta in piedi, se andiamo a osservare da vicino la vita di molti di quelli che la lotteria l'hanno vinta davvero o le gambe le hanno perse sul serio.

La felicità non sembra stare a suo agio nei beni, nelle relazioni o nei risultati, quanto piuttosto nel dare.

Un dare che non è fatto solo di oggetti materiali, ma che si declina in altre forme di donazione: tempo, amore, noi stessi.

Non possiamo essere felici con un atto di volontà, poiché la felicità è un sentimento risultante da un processo di vita.

Possiamo però essere altruisti e compassionevoli, per scoprire tutti gli enormi vantaggi del mettere il naso al di fuori dei nostri piccoli egocentrismi.

Quali sono dunque i vantaggi di un atteggiamento compassionevole?
  • Felicità: alcune ricerche scientifiche dimostrerebbero che durante gli atti di altruismo nel cervello umano di chi dona qualcosa si attivano tutte le aree del piacere, proprio le stesse che si accendono in concomitanza di incassi di denaro o gratificazioni sociali e sessuali. L'altruismo è una goduria?
  • Saggezza: guardare oltre noi stessi rende automaticamente più lieto il vivere. Uno dei problemi delle varie forme di ansia o depressione, infatti, è proprio l'eccesso di autofocalizzazione di chi ne soffre. Chi sono i saggi? Personaggi considerati influenti per aver elaborato pensieri e idee che giovano all'intera umanità. Persone che hanno saputo guardare oltre i loro ristretti confini. Quando sei giù e un amico ti chiama per chiederti un aiuto, nove volte su dieci accettare ti farà immediatamente tornare su con l'umore. Il segreto sta nell'indirizzare l'energia personale verso uno scopo e non farla ristagnare. Se non hai scopi personali, alleati con gli altri per realizzare i loro.
  • Fascino: tutti vogliamo essere amati, desiderati, considerati. Vogliamo riconoscimento, rispetto, cortesia, intimità, supporto sociale. Vogliamo stare con gli altri e vogliamo piacere loro. Purtroppo, i mezzi più usati per ottenere questo risultato - ossia quelli che fanno leva sull'aspetto esteriore e sullo status socio-economico - non durano a lungo. Che cosa prevale, alla lunga? Gentilezza, disponibilità e capacità di mettere da parte sé stessi e ascoltare gli altri.
  • Risorse: che importanza dai al tuo tempo e al tuo denaro? Immagino parecchia, visto che sono le risorse principali legate alla sopravvivenza nella nostra società. Eppure, queste risorse possono cambiare il loro peso, e possiamo percepirne la loro quantità in modo differente a seconda dei nostri atteggiamenti. Quando ci dedichiamo con tutte le nostre energie alla causa di qualcun altro e aumentiamo il nostro senso di vicinanza e condivisione, la percezione del tempo cambia, si espande. Anche quando usiamo il nostro denaro per aiutare qualcuno avvertiamo una soddisfazione maggiore che va oltre il valore materiale del denaro stesso.
  • Salute: l'altruismo riduce lo stress, perché orienta la nostra attenzione al di là dei nostri ristretti confini e ci fa dare importanza ad altro rispetto alle nostre vicende personali. Percepirsi in collegamento con gli altri ci fa sentire meno soli e sposta le priorità della nostra vita verso situazioni di condivisione. Alcune ricerche dimostrano che anche a livello biochimico ci sono notevoli vantaggi, con una forte riduzione degli stati infiammatori e una maggiore velocità di recupero da malanni e disagi fisici.
La felicità regalata è contagiosa e si riflette da coloro che aiutiamo a noi stessi.

Il suo segreto è a poca distanza da noi.

Il treno della notte su cui viaggia sta passando proprio ora, nella possibilità di essere altruisti.

Sali a bordo e goditela.

Nessun commento:

Posta un commento