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sabato 23 marzo 2013

Ma cos'è la destra, cos'è la sinistra...



 La canzone di Gaber è meravigliosa, ma la sfumatura politica finisce qui.

Infatti, per destra e sinistra in questo post intendo le mani, e la tendenza dell'essere umano a usare l'una o l'altra.

È un'evidenza incontestabile il fatto che quasi il novanta per cento delle persone sia, come si suol dire, destrimane, mentre la piccola percentuale restante ha visto la sua manualità svilupparsi a sinistra.

È nello sviluppo infantile che la dominanza di una mano emerge, ci dicono gli scienziati, ma le loro conoscenze certe finiscono qui, sebbene da secoli essi tentino di spiegarci come mai qualcuno usa la destra e qualcun altro la sinistra, senza grandi risultati.

Laddove le spiegazioni razionali latitano, ecco che proliferano le favole, accanto a pochi fatti sicuri.

Vediamone alcuni insieme, ma prima aggiungiamo che non esiste una totale preferenza per la destra o la sinistra nelle persone: molti destrimani preferiscono fare alcune cose con la sinistra, cose anche molto quotidiane come avvitare la moka, girare le pagine dei libri, sollevare la tazzina di caffè, e lo stesso vale per i mancini; inoltre, molti recenti studi registrano una sorta di corsa alla pari abilità delle due mani di pari passo con l'invecchiamento.


Un carattere sinistro
Pare che la percentuale di artisti mancini sia sensibilmente più alta di quel dieci per cento totale di tutte le persone.

Poiché il corpo umano funziona attraverso comandi incrociati dei due emisferi cerebrali, molti hanno fatto due più due affermando che l'emisfero destro - sede della creatività e della sensibilità artistica - di questi individui sia molto sviluppato e che quindi abbia determinato la dominanza mancina.

Che la prevalenza di un emisfero possa condizionare la scelta della mano principale lo si può anche momentaneamente accettare, ma che un emisfero prevalga sull'altro in totale, e non per ogni singola operazione umana, è tutto da accertare.

Forse l'unica area nella quale il ruolo degli emisferi pare avere un certo peso è quella del linguaggio.

Le misurazioni effettuate con i moderni strumenti dimostrerebbero che l'uso del linguaggio nei destri attiverebbe aree cerebrali situate per il novanta per cento nell'emisfero sinistro, percentuale che scende a circa il settanta per cento nei mancini, ma il discorso si ferma qui.

Restando a questa favola, dalla sensibilità artistica si passa a quella personale, per cui ne deriverebbe l'idea che i mancini siano anche più votati al proprio mondo interiore.

In realtà, nessuna ricerca ha finora dimostrato differenze significative nella distribuzione dei tratti di personalità tra destri e mancini, e neppure quanto a intelligenza e creatività.

Tiro mancino ai mancini?
Da quando a Nicea stabilirono che Gesù Cristo siede alla destra del padre involontariamente firmarono anche una sorta di condanna per tutto ciò che è sinistro, aggettivo compreso.

A dire il vero, la mano sinistra era già in precedenza associata a forze oscure e magiche nelle culture pre-cristiane, soprattutto a Oriente, e ne è rimasta traccia nella chiromanzia che prescrive la lettura del palmo sinistro.

Così si sviluppa il mito sinistro=diabolico, e giù tutti a forzare i bambini che mostravano troppa simpatia per la sinistra affinché usassero l'altra mano.

Tra i cristiani, solo il segno della croce impone l'uso della destra, mentre tra i musulmani c'è una netta distinzione tra ciò che si può fare con l'una o con l'altra, soprattutto le attività legate alle funzioni vitali come mangiare e lavarsi.

Nel corso della storia, l'ostracismo verso i mancini è andato per fortuna scemando, sebbene ancora negli anni venti nel mondo della psicologia la dominanza della mano sinistra era sospettata come sintomo di demenza.

Oggi per fortuna non c'è più alcuna differenza sociale tra destri e sinistri, e i mancini possono annoverare davvero tra le loro file alcune delle migliori menti che la storia ricordi, da Alessandro Magno a Napoleone, da Michelangelo a Picasso, da Einstein a Chaplin.

Se c'è un campo dove forse i mancini non sono bistrattati ma addirittura avvantaggiati è lo sport, in particolare le discipline in cui due avversari si fronteggiano, come la boxe o il tennis - ma anche il calcio, basti pensare a quando un difensore si trovava davanti Maradona - proprio perché sono in minoranza, e quindi si abituano presto ad affrontare la maggioranza dei destri, cosa che invece non accade per questi ultimi.

Poiché gli studi fetali dimostrano che non è il cervello a determinare la preferenza - dato che la prima e definitiva mano si muove in anticipo rispetto alla formazione cerebrale - per alcuni scienziati la scelta della sinistra sarebbe trasmessa geneticamente, e sarebbe sopravvissuta - contro numeri schiaccianti della destra - proprio perché i mancini sono più capaci di combattere e difendersi contro i destri di quanto lo siano questi ultimi.

Poi dice che uno si butta a sinistra...

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