Pagine

giovedì 13 dicembre 2012

Pronti per la fine del mondo?

Non posso credere che tu non lo sappia.

Il mondo è in procinto di finire.

La data è il 21 dicembre, l'ultimo giorno del calendario Maya, e se l'hanno detto loro...

Qualcuno dirà che si tratta di una semplice fobia, di quelle che colgono piuttosto frequentemente il genere umano.

Sono d'accordo, al punto che ti dico che non c'è requia: anche sopravvivendo al 21 dicembre, dopo appena dieci giorni saremo nel duemila... TREDICI!

Fa ridere, forse, ma la superstizione sul numero 13 è talmente diffusa che dalla numerazione stradale, a quella degli ascensori, fino alle operazioni per schedulare - è una parola tremenda, lo so, ma si dice così - i voli, quasi tutti escludono questo numero.

Ma la storia è vecchia.


Già tra gli dei nordici, Loki - il fratellino di Thor - è il tredicesimo dio, non a caso tremendamente cattivo.

Poi c'è stato Giuda che pare si sia seduto come tredicesimo all'ultima cena - probabilmente avvenuta di venerdì -, portatore di tradimento, anche se questa è più una leggenda nella leggenda che una notizia estratta dalle fonti.

La superstizione però non ha bisogno della filologia per fondarsi, basta l'associazione con qualcosa di nefasto.

Per esempio, il 13 ottobre del 1307 e lo sterminio dei templari e dei loro affiliati ha confermato anche nel medioevo la cattiva nomea del 13.

Considera che settembre e dicembre del prossimo anno - se ovviamente saremo ancora qui - avranno il tredici di venerdì.

Ci sono anche culture che esaltano positivamente il tredici, come quella egiziana, e poi c'è Pausania che narra la fantomatica tredicesima fatica di Eracle, cioè andare a letto con le cinquanta figlie di Tespi e generare i futuri colonizzatori della Sardegna, una bella fatica senza dubbio.

Sempre di derivazione greco-romana la fobia per il 17, perché la parola latina vixi - il nostro fu - se anagrammata può dare xvii in numeri romani.

Cultura che vai, significato che trovi, insomma: curioso infatti che il 666 sia noto come il numero della bestia secondo le sacre scritture, mentre proprio i cabalisti giudei lo ritengono il numero della creazione perfetta, pur partendo dallo stesso libro.

Tutto questo ci porta al punto focale della passeggiata nelle credenze catastrofiche.

Si tratta sempre di sistemi per estrarre un significato capace di darci la sensazione di controllare l'incontrollabile, il destino, il futuro.

Anche tra gli scienziati si annidano personaggi affetti dallo stesso meccanismo: tutte le teorie della probabilità mirano allo stesso scopo delle più becere superstizioni e, a giudicare dalla crisi economica, in questi anni abbiamo la prova che molte di queste teorie non hanno alcun riscontro nella realtà.

Nulla potrà mai colmare in noi quella sensazione - ora pesante e ora labile - di impotenza nei confronti del domani, per questo l'uomo andrà ancora in cerca dei sui talismani, dei suoi segni, dei suoi spiriti-guida e perpetuare l'illusione del controllo del poi.

Ecco che cosa sono le superstizioni, un modo irrazionale di affrontare le paure e queste sono il vero interruttore di credenze nefaste.

In anni così difficili per il pianeta, non è un caso che a qualcuno sia venuto in mente di dirottare l'attenzione delle persone verso il calendario Maya e tutto il resto.

P.S. A proposito, oggi è il tredici dicembre...

Nessun commento:

Posta un commento