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giovedì 17 maggio 2012

Etica e morale: che cosa ci aspetta domani?



 La saga dell'etica e della morale a partire dal post che spiega che cosa sono e che cosa farne continua a essere la colonna portante di questo blog.

Perciò, come ho già fatto di tanto in tanto, oggi voglio aggiungere un altro tassello.

Mi piacerebbe però, visto il successo che questo tema riscuote, a giudicare dalle statistiche dei visitatori, che fossi tu a esprimere la tua opinione in merito.

Perché etica e morale presentano sempre duplici radici: un ramo è collegato a quanto gli esseri umani hanno fatto nella storia, e l'altro si innesta nel presente, con delle norme e dei principi che emanano dal quotidiano.

Il punto allora è: la morale odierna, e gli atteggiamenti etici di oggi, come potrebbero essere giudicati tra dieci, cinquanta o cento anni?


Pensaci un attimo: solo sessant'anni fa, la nazione che oggi è ritenuta guida e traino dell'Europa ha ospitato un eccidio di massa superato soltanto da quello dei neostatunitensi ai danni degli indiani d'America, con sei milioni di ebrei uccisi contro gli oltre dieci delle tribù nord americane.

Eppure, non stiamo parlando di un gruppetto di persone che, prescindendo dalle ragioni, commette un'assurdità.

Come mai a moltissime persone questi fatti non apparvero così terribili come oggi li riteniamo?

E che dire riguardo a quanto fossero illuminati Washington o Jefferson o Lincoln senza tuttavia rendersi conto dell'aberrazione della schiavitù legalizzata, alla quale si lega la questione del razzismo?

Se abbiamo dovuto aspettare il 1 dicembre del 1955 perché Rosa Parks, afro-americana, osasse sedersi sul bus scatenando quel putiferio che poi permise a Martin Luther King di diffondere il suo sogno, vuol dire che le cose non apparivano così contro la morale né facevano sorgere riflessioni etiche nei cittadini.

Se sei una lettrice, potresti pensare che sia scandaloso aver esteso il diritto di voto alle donne in Italia solo nel 1945, applicato poi nel '46 con il Referendum.

Sappi però che in media tutti i grandi paesi hanno adottato il suffragio universale negli stessi anni, anche gli avanzati Stati Uniti e le sorelle Francia e Regno Unito, e oggi ci sembra assurdo che gli ultramiliardari paesi arabi non facciano votare le donne (esattamente come il Vaticano!).

Tutti questi esempi ci fanno sbigottire, e ci chiediamo come abbiano potuto essere così ciechi i nostri predecessori.

Se la storia è maestra di vita, come affermò Cicerone, questo dovrebbe dirci che i nostri posteri troveranno senz'altro qualcosa da ridire sulla nostra moralità.

La sfida allora è pensare quali dei nostri costumi, delle nostre usanze, e persino della nostre leggi non solo saranno modificate o cancellate, ma ci faranno guadagnare anche il biasimo di chi verrà dopo di noi e ci studierà a scuola (se la scuola esisterà ancora e non sarà stata giudicata contro l'etica!).

Quali peccati contro la morale ci imputeranno, in futuro?

Ecco qualche proposta, col beneficio del dubbio.

Siamo sempre più vicini all'abolizione definitiva della pena di morte e penso proprio che già pochissimi anni dopo la sua totale cancellazione gli esseri umani daranno dei mentecatti ai loro recenti antenati che l'hanno tirata così a lungo.

Sebbene la Cina stia diventando il primo paese del mondo in ogni campo e non solo demograficamente, penso che il loro motto si può mangiare tutto ciò che si muove alla lunga verrà sconfitto da chi pensa che mangiare animali, soprattutto facendoli soffrire, sia una degenerazione evolutiva dell'uomo.

Io non sono vegetariano e indugio nei piaceri carnali - nel senso del cibo - ma poiché l'allevamento produce anche inquinamento, è probabile che le due questioni spingano l'umanità a rivedere quest'aspetto della vita, se non altro per ridurre l'impatto sull'ambiente, sulla salute e - non ultimo - sulla vita degli altri esseri.

Forse tra un paio di secoli - che non sono poi tanti, considerata la storia del pianeta, sai? - il capitalismo e l'economia di mercato saranno fortemente biasimate da chi le studierà da lontano.

Proprio l'idea che qualcuno possa accumulare risorse economiche dieci, cento, mille, milioni di volte più numerose di quelle della media degli altri cittadini, secondo me, sarà considerato uno dei peggiori crimini degli ultimi secoli, non solo per l'evidente ingiustizia, ma per la corsa sfrenata alla produzione di oggetti e macchine ingombranti e rumorose e per la continua pressione sulla vita dei cittadini, costretti spesso a scegliere tra lavoro e famiglia (e questa sarà un'altra pecca incancellabile che ci affibbieranno dal futuro).

Che cosa ne pensi tu?


Quali credi potranno essere gli aspetti della vita di questi anni a finire nel mirino del giudizio morale di chi verrà dopo di noi?


E se tu ti catapultassi tra un secolo, guardando indietro, che cosa salveresti e che cosa invece butteresti via per sempre?


Facci sapere nei commenti le tue idee.

1 commento:

  1. Siamo ciechi perché ingabbiati da credenze acquisite negli anni.
    Il punto è fino a qual punto possiamo reggere gli inevitabili dissidi interiori (e, di riflesso, esteriori) prodotti da credenze e atteggiamenti Errati.
    Mi auguro, davvero, che si compia, nel tempo necessario, un cambiamento radicale.

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