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sabato 23 gennaio 2010

Ascolto attivo: l'arte di un grande maestro


Mi senti? Anzi, mi ascolti?
Vi è mai capitato di parlare a qualcuno e accorgervi da certi segnali di non essere ascoltati?

E quante volte siamo stati noi a non ascoltare ma ad aspettare solo che l'altro finisse per poi dire la nostra?

Ascoltare è un'arte e per essere esercitata ha bisogno di maestri, strumenti ed esercizio.

Il maestro
Quando Carl Rogers pubblicò nel 1942 Counseling and psychoterapy le sue tre condizioni - accettazione incondizionata, congruenza ed empatia - necessarie alla relazione terapeutica non erano ancora state ridotte a una banale ricetta e l'ascolto attivo non era ancora il titolo di un role playing.

Proprio in questo testo, Rogers da un'indicazione basilare: la migliore guida all'ascolto è il soggetto.

Quando ascoltiamo non dobbiamo metterci al posto dell'altro, non dobbiamo anticipare con la mente ciò che secondo noi sta per dire.

Il nostro compito è farlo sentire abbastanza sicuro da potersi esporre senza il rischio di essere giudicato.


Gli strumenti
Alcune definizioni dell'ascolto attivo vedono nel feedback dell'ascoltatore la sua peculiarità rispetto al semplice udire.

Ma che tipo di feedback possiamo dare a chi ha bisogno del nostro ascolto?

Ascoltare è un'abilità intellettuale ed emotiva nello stesso tempo ma poiché tendiamo a proteggere i nostri sentimenti non solo li esprimiamo con difficoltà ma non sappiamo neanche coglierli nelle parole dell'altro.

Solo che il vero problema di chi vuol essere ascoltato non è quasi mai nel campo delle idee, dei fatti, dei dati, ma in quello delicato degli stati d'animo e dei sentimenti.

Quindi, faremo bene a concentrarci su ciò che l'interlocutore sente riguardo a ciò che dice piuttosto che su ciò che pensa.

Come dice il maestro, rispondere al sentimento e non al contenuto.

L'esercizio
Come Michelangelo affermava che il vero scultore deve "togliere" dal blocco di marmo le parti in eccesso per svelare la figura, così per diventare buoni ascoltatori dobbiamo esercitarci per eliminare le barriere mentali che ci impedirebbero di ascoltare bene:
  • i pregiudizi: tutti usiamo gli stereotipi perché sono delle comode semplificazioni ma nell'ascolto attivo dobbiamo cercare di vedere ogni persona e ogni situazione come nuova
  • le opinioni personali: ascoltare e dare consigli non sono affatto due pratiche conseguenziali ed è bene ricordare che è il soggetto che ha bisogno di farsi un'idea sulla sua vita e non noi sulla sua
  • il nostro stato d'animo: ascoltare è come entrare in una stanza ovattata in cui i rumori delle nostre vicende personali restano distanti e non disturbano, perciò prima di ascoltare assicuriamoci di aver spento i rumori e il chiacchiericcio della nostra mente

1 commento:

  1. Mi piace ascoltare gli altri, mi piace apprendere il più possibile dalle esperienze di chi incontro lungo la mia strada. Mai e poi mai mi lascio influenzare dai pregiudici. Forse qualche volta è capitato, purtroppo in certe occasioni non hai il tempo di ascoltare. Peccato!

    Ciao

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