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giovedì 3 febbraio 2011

Il lato oscuro della nostra personalità

Il Sé disprezzato, il Sé rinnegato, l'ombra.

Con ogni nome la psicologia ha provato a definire il lato oscuro della nostra personalità.

Se n'è occupata la letteratura con Il Dr. Jekyll e Mr. Hyde, e il cinema, per esempio con Fight Club, racconti di come possa essere conflittuale se non tragico il rapporto con la propria ombra.

La psicologia ha tentato diverse strade per permettere all'uomo di fare conoscenza col suo lato oscuro.

Voglio proportene uno.

Per diventare una persona integrata devi inglobare in te la tua ombra.

Se davvero vuoi provarci, eccoti un esercizio molto utile.


Fuori i nomi!
Scrivi i nomi di alcune persone che non ti piacciono.

Persone che disprezzi, con cui litighi, che ti annoiano.

Non scegliere qualcuno che, in fondo, riesci a tollerare, no:prendi qualcuno che metta a dura prova la tua umanità.

La parola all'accusa
Scrivi cosa esattamente non ti piace di loro.

Sono arroganti, importuni, aggressivi, presuntuosi, qualsiasi cosa.

Cerca di usare la massima precisione nel descrivere i loro lati no.

The winner is...
Eleggi la persona peggiore tra quelle che hai elencate.

Fai attenzione a cosa accade quando pensi a lui o a lei.

Ti accorgerai innanzitutto che questo pensiero farà reagire il tuo corpo.

Cerca di sentire le sensazioni fisiche con cui il tuo corpo risponde al solo pensiero di quella persona.

Una stretta allo stomaco, una scrollata di spalle, il collo rigido.

Individua la parte del tuo corpo che reagisce.

Questo sarà il segnale per capire che il tuo lato oscuro si è attivato.

Ora viene il bello
Esamina le caratteristiche della persona che hai eletto come peggiore.

Probabilmente noterai che tu cerchi in tutti i modi di essere una persona diversa da lui o lei.

La maggior parte delle caratteristiche individuate sono quelle verso le quali tu ti impegni in maniera conscia o inconscia a non incarnare.

De te fabula narratur
Temi di diventare come loro.

Di solito le esperienze avute con queste persone sono state sgradevolissime.

Per distanziarti dal loro modo di essere, ti sforzi di diventare l'esatto contrario.

La prigione
Essere l'esatto contrario diventa però una condanna, spiacevole quanto l'eventualità di diventare come loro.

Sei sempre in allerta, per stroncare qualsiasi atteggiamento che anche da lontano ti faccia assomigliare a quella persona.

Forse così facendo riuscirai a non essere lei.

Ma nello stesso tempo, non sarai neanche te stessa o te stesso.

Hai perso
Proprio riuscendo a non essere in quel modo, tu perdi.

Sforzandoti di tenerti a distanza da ciò che non vuoi diventare, non riesci a diventare ciò che davvero sei.

Non basta sapere cosa non vuoi essere.

È importante capire anche chi sei.

L'ombra
Non scacciare quella persona dalla tua mente, e sappi che le cose che provi per lei, la reazione del tuo corpo quando pensi a lei è la tua paura che in te ci sia qualcosa di quella persona.

Questa emozione nasce in te, non in lei.

Quella stessa persona potrebbe essere conosciuta - anzi lo è - da centinaia di altre persone, senza suscitare in loro lo stesso sentimento che provi tu.

Non concentrarti, allora, su quella persona, ma sul tuo sentimento verso di lei.

Falla tua!
Un po' come mangiarla e digerirla.

Riesamina le sue caratteristiche, ma questa volta accetta il fatto che sono aspetti contro i quali stai sempre in guardia nella tua vita.

La loro arroganza, aggressività o invadenza, sono già dentro di te come caratteristiche potenziali, per questo provi avversione verso esse.

Sei tu
Immagina come sarebbe bello darti il permesso di accettare che quelle caratteristiche sono anche dentro di te, fanno parte di te.

Non sono qualcosa che arriva dall'esterno a inquinarti.

Prova ad accettarti con queste caratteristiche dentro.

C'è una parte di te che può accettarle, accanto al te che si impegna così tanto per non essere così, piombando dritto nella paura di diventarlo.

Questo è conoscere la propria ombra, incorporare entrambi i lati della nostra psiche.

Il vero Sé emerge dal sovrapporsi delle nostre due metà.

Come due colori che mescolandosi danno vita a una terza tinta.

Chiunque riesca a percepire la sua ombra e la sua luce nello stesso momento, può vedersi da due punti di vista e comprendere cosa vuol dire trovare un equilibrio.

Inglobare la propria ombra significa accettare radicalmente ciò che siamo, chi o cosa temiamo di diventare, e cosa facciamo per evitarlo.

Accettare l'ombra vuol dire soprattutto evitare di proiettarla sugli altri, vedendo il peggio sempre fuori di noi.

Meglio una brava persona o una persona autentica?

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