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venerdì 25 giugno 2010

Ascoltare gli altri: la più potente capacità umana

Sii avido di ascoltare e non di parlare.

Così esortava Cleobulo, uno dei Sette Sapienti.

Nonostante i secoli, ascoltare gli altri è ancora una potente capacità e merita di essere esaltata.

Ti è mai capitato di trovare una persona che mostra un esplicito interesse verso ciò che stai dicendo
 e scoprire che quella stessa persona ti è simpatica, ti interessa o addirittura ti piace?

Tutti noi cerchiamo prove del fatto che contiamo e siamo importanti per qualcuno oltre che per noi stessi.

Una persona che sa ascoltare non fa che convalidare questo bisogno di conoscenza e comprensione.

Perciò tutti desideriamo essere ascoltati.

Saper ascoltare gli altri può prevenire le incomprensioni e facilitare la collaborazione, oltre a migliorare le relazioni personali e professionali.

Non è un invito a fingere nella speranza di entrare nelle grazie altrui, ma piuttosto a prestare attenzione a questa abilità sottovalutata e a volte dimenticata.

Voglio condividere alcune tecniche utili nello scambio verbale e nell'incontro con l'altro.

Ognuna deriva da formazione, corsi, libri ed esperienze originali di vita.

Tutte aiutano ad ascoltare meglio, se a usarle è una persona limpida.

  • Rispecchiamento: sii consapevole delle espressioni del viso e delle posizioni del corpo dell'altro. Rispondi accennando le stesse espressioni e le stesse posizioni, come fossi uno "specchio". Non devi "scimmiottare" l'altro: deve servirti a sentire come può stare e comprendere meglio i sentimenti sottostanti alle parole. L'altra persona avvertirà una silenziosa sintonia con te. Ho letto tante volte di questa tecnica, l'ho studiata in corsi dal vivo, ma l'ho davvero scoperta con i bambini; essi infatti imparano da noi grandi non tanto dalle parole ma dalle nostre espressioni e posture, e il miglior modo di comunicare con loro è rispecchiarne la mimica e gli atteggiamenti.
  • Focalizzazione: mentre gli altri parlano, può capitare di chiedersi cosa diremo quando sarà il nostro turno, o di inseguire pensieri a casaccio ma questo ti fa perdere contatto con l'altro, perciò concentrati su ciò che l'altra persona sente, pensa e dice, e non su ciò che senti, pensi e dici tu.
  • Ascolto attivo: proprio per evitare le tentazioni della passività e scoprirsi distratti mentre avremmo dovuto ascoltare, ripeti le parole dell'altra persona nella tua mente, per interiorizzarle, rielenca i punti del discorso, riformulandoli all'altra persona, sia per accertarti di aver capito, sia per comunicare il tuo interesse; puoi iniziare le tue risposte con "mi pare di aver capito che..." o "quello che stai dicendo è...".
  • La ricerca del significato: il cuore del significato può essere nascosto rispetto alle parole che ascolti. Le parole sono la veste superficiale di qualcosa che sta più in profondità. Di cosa ha bisogno l'altra persona? Cosa l'ha portata a questo punto? Cosa è importante per lei? Prova a farti queste domande. C'è molto più di quanto le parole mostrino. Questo significa entrare in sintonia: le parole entrano dalle orecchie, passano per la testa e scivolano nel cuore.
  • Le domande: senza esagerare, le domande possono chiarire il senso del discorso sia a te che ascolti che a chi sta parlando, soprattutto le domande sul perché e sul come. Attraverso le domande, comunichi di aver seguito con attenzione quanto detto. Tuttavia, cerca di non interrompere il flusso di pensieri dell'altra persona.
  • Niente interruzioni: consentire all'altra persona di completare quanto sta dicendo vuol dire rispettarla. Non ti è mai capitato di perdere il filo del discorso per una interruzione? La chiave è avere pazienza. Anche se riesci a tacere, non permettere al tuo corpo di agitarsi perché non vedi l'ora di intervenire. Lascia finire di parlare.
  • Niente giudizi: non penso ti piaccia essere sotto giudizio quando ti esprimi, quindi puoi capire che devi assolutamente fare a meno di giudicare. L'unica cosa che puoi giudicare è se l'altra persona si sta prendendo o meno la possibilità di esprimersi con apertura, e se la risposta è "no" probabilmente dipende dal grado di fiducia che ispiri. Mentre ascolti, metti da parte obiezioni e argomentazioni retoriche per confutare il discorso dell'altro. Ascolta con compassione.
  • Spazio al corpo: avrai già sentito dire che più del settanta per cento della comunicazione passa attraverso il non verbale. Con il corpo puoi comunicare in maniera potente la tua attenzione. Mantieni il contatto visivo, senza fissare l'altro, sorridi lieve per evitare che l'espressione neutra scivoli in una faccia sconcertata o annoiata, annuisci e commenta con delle micro-espressioni il discorso altrui, tieni una posizione aperta e rivolta verso l'altra persona e se ti scopri in piena distrazione cambia la posizione del tuo corpo per risvegliare la tua attenzione.
 Ti è mai capitato di ascoltare o di sentirti ascoltata/o intensamente? Condividi la tua esperienza con un commento.

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