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martedì 29 dicembre 2009

Pranzi e cene durante le feste: sette motivi per non rinunciare!


I pranzi e le cene dominano questo periodo di feste.

C'è stato il pranzo di Natale - e per alcuni anche la cena della vigilia - seguito dal pranzo a S. Stefano - perché è festa e quindi non vuoi pranzare alla grande anche il giorno dopo? - e dietro l'angolo ci aspetta il cenone di Capodanno.

Senza contare le cene, le feste, le riunioni, gli aperitivi, le occasioni di rivedere parenti, amici e conoscenti e salutarli tra una tartina e un pasticcino, tra bollicine e gran riserve.

Sedersi a tavola - in tutte le sue varianti - è ancora il rituale irrinunciabile degli esseri umani, radicato nella funzione vitale più materiale che ci contraddistingue: nutrirsi.

Certo, per coloro che vivono il mangiare come attività attraverso la quale scaricare preoccupazioni, agitazione, irrequietezza - e che si trovano poi a combattere con sovrappeso, difficoltà metaboliche o meccanismi di dipendenza - le feste sono come un campo minato: di fronte al corteo di portate e alla voce dei commensali che invita ad assaggiarne "almeno un poco" sembra quasi che contenersi possa essere un atto di scortesia o un'offesa deliberata alla convivialità.

Allora si "cede", salvo poi dopo le feste pentirsi e annegare nei sensi di colpa.

Tuttavia, se i convivi festivi vengono vissuti in questa cornice individuale, personalizzata, tutta incentrata su sé stessi c'è qualcosa che non va.


Pranzi e cene delle feste sono solo il pretesto del ritrovarsi intorno a un ideale focolare: presenziare significa accettare i valori e i significati che passano in questi rituali.

A ognuno, durante i convivi festaioli, è consentito assumere il giusto ruolo, in piena reciprocità: c'è chi nutre e chi è nutrito, c'è chi si prende cura e chi è coccolato, c'è chi guida la conversazione e chi vi partecipa accodandosi.

Ce n'è per tutti.

Come mai la tavola imbandita riesce a legarci più di ogni altra occasione sociale?
  1. la tavola celebra la magnanimità: la zuppiera traboccante, il gioco del mescere oltre quel "basta!" detto da qualcuno, proporre un "secondo giro" sono tutte occasioni per ritualizzare la generosità, un sentimento fondamentale del vivere insieme
  2. la tavola entusiasma: nel senso etimologico, entusiasmarsi per i greci significava avere un dio dentro, nello spazio protetto dei nostri cari ci possiamo mostrare come più ci piace sapendo di essere amati senza condizioni
  3. la tavola ospita l'affetto: quando qualcuno dice di aver preparato apposta per "te" una pietanza, o di aver portato quella bevanda ricordandosi quanto era gradita da uno dei presenti, o quando si inizia a ricordare di aver mangiato lo stesso piatto - ma non così buono! - in quell'occasione particolare e, ricordando, si rinsaldano legami e amicizie
  4. la tavola è un passaggio di consegne: dalle mamme alle figlie - o alle nuore! - e dalle nonne alle nipoti, quando l'autore del manicaretto "rivela" la ricetta e tra gli ascoltatori circola la promessa di provare a rifarlo a casa propria, le tradizioni possono essere date in custodia e portate avanti
  5. la tavola è senza confini: i piatti regionali o etnici sono il più economico biglietto da viaggio che ci si possa permettere, i nord e i sud del mondo, i colori e le religioni hanno molti più punti di incontro a tavola che in qualsiasi filosofia su cui dibattere, per scoprirsi legati dallo stesso bisogno di mangiare con piacere
  6. la tavola è una galleria d'arte: la civetteria della cuoca - o dello chef! - e gli apprezzamenti stupefatti dei commensali mimano l'esibizione di opere d'arte ai visitatori di una mostra e in ogni piatto si cela la possibilità di tirar fuori l'artista - anche ribelle e trasgressivo! - capace di disorientare il pubblico
  7. la tavola è l'altare della fiducia: accettando di essere nutriti da altre mani, abbiamo l'occasione di "affidarci" e accettare - anche solo in modo simbolico - la vulnerabilità che spesso nascondiamo
Oscar Wilde non a caso disse

a tavola perdonerei chiunque, anche i miei parenti

Studialamente.com vi augura buone feste e vi da appuntamento al 2010!

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