Qualcuno ti ha appena attaccato o insultato, e prima di rendertene conto la tua pressione sta già schizzando.
In ogni tuo angolo, il rancore dilaga e la possibilità di conservare la calma si riduce sempre più.
Fai un bel respiro.
Poi, ti volti con un'espressione neutra, e dispieghi tutta la benevolenza possibile.
Per una volta, ti riesce di non contrattaccare.
Addirittura, ti esce una di quelle frasi grondanti di perdono e dignità.
Può essere?
Forse, e se quel perdono e quella benevolenza siano davvero sentiti importa poco, perché funziona.
Non solo l'altro si trova spiazzato, ma tu senti il senso di minaccia svanire, e la sicurezza su dove ti trovi crescere.
Da qui in poi, conservare la calma diventa sempre più facile, dopo la difficoltà iniziale a resistere alla spinta reattiva.
La fibrillazione iniziale che ti faceva traballare si muta in una solidità granitica che ti tiene in equilibrio.
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sabato 12 settembre 2015
sabato 22 marzo 2014
Amore e scienza: una relazione complicata
Ci sono esperienze di vita che non hanno bisogno di conferme scientifiche per dimostrare la loro importanza.
L'amore è forse la più importante di tutte, e non a caso è un'emozione ancora largamente incompresa dagli studiosi.
Tutti noi intuiamo una naturale tendenza a entrare in contatto profondo con i nostri simili, e sentiamo esperienze come il rifiuto o la solitudine al pari di minacce dirette alla nostra stessa sopravvivenza.
Per ragioni biologiche e culturali, molti distinguono amori veri da altri meno veri, amori più profondi e altri più superficiali, e spesso il discrimine è la lunghezza della relazione nella quale questi vengono vissuti.
In realtà tutti gli amori si modificano col tempo, svincolandosi dal parametro della durata, e la presunta profondità non andrebbe misurata partendo dall'esterno, ma interrogandosi sulla nostra disponibilità ad aprire il cuore e andare verso gli altri.
La prova del tempo, semmai, fa emergere altre necessità, come la disponibilità all'impegno, l'accettazione della propria vulnerabilità e la rinuncia a ogni forma di egocentrismo.
Tutto questo, e molto altro, rende parecchio arduo per la scienza ogni tentativo di definizione, analisi, conoscenza dell'amore.
Qualcosa però la possiamo dire, e ogni piccola conferma scientifica non fa che aggiungere bellezza all'unico vero modo di dare senso alla propria vita.
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giovedì 27 febbraio 2014
L'amore ai tempi della complessità
Com'è cambiato l'amore, in questi tempi così profondamente rivoluzionati dalle innovazioni tecnologiche, dalle rivoluzioni politiche, sociali, civili, dalla globalizzazione, in un mondo interconnesso, dove i muri faticano a stare in piedi e i dogmi a resistere al domani?
È più facile, nell'era di internet, dei social, dei viaggi, degli scambi culturali, sentirsi emotivamente e psicologicamente più liberi nei confronti dell'amore, c'è davvero più libertà nei costumi, o in fatto di sentimenti siamo rimasti ancora molto simili ai nostri antenati delle caverne?
Lo sviluppo e l'evoluzione umana sembrerebbero andare di pari passo con l'elasticizzazione delle norme sociali.
È un dato di fatto che le regole morali concernenti i rapporti amorosi abbiano sempre più allargato le loro maglie, e il divorzio è solo il più evidente dei cambiamenti in quest'ambito.
Accade per esempio che in una società ancora troppo maschilista tuttavia le mogli abbiano una libertà di vivere relazioni personali molto più ampia di quanto fosse possibile e concepibile anche solo cinquant'anni fa.
Il nostro paese, divenuto ormai meta ambita di immigrati, è anche teatro di episodi incresciosi, nei quali persone che appartengono a culture fortemente monogame e oppressive della libertà personale diventano poi protagoniste di tragedie e lutti, trovandosi in un contesto di maggiore libertà relazionale come il nostro.
Anche i rapporti extraconiugali, pur biasimati dalla vox populi, in pratica non comportano più alcun problema legale, almeno nella nostra società, e all'eventuale adultero tutt'al più tocca subire una tiratina d'orecchie.
Persino il fatto che in questa frase io abbia usato la formula rapporto extraconiugale è un segno dei tempi, e questo tipo di fenomeno non viene più denominato come tradimento o adulterio, almeno non da parte di chi osserva il fenomeno in modo neutrale, come può fare uno studioso.
Questo approccio al tema però ci fa sfuggire una innegabile verità: gli esseri umani, sin da epoche molto remote del loro sviluppo, sono sempre stati in grado di avere rapporti sessuali e amorosi con più di una persona nello stesso tempo.
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sabato 16 novembre 2013
La trappola del disturbo oppositivo provocatorio
Quanto è dura oggi la vita dei ragazzi arrabbiati o infelici.
Ai primi si dice subito che devono imparare a gestire correttamente il loro sentimento, a leggere le situazioni nelle quali lo provano, a elaborare, procrastinare e altre formule magiche.
Ai secondi va anche peggio, perché subito il marchio di una presunta depressione incombe su di loro, e mentre le presunte depressioni scompaiono, i marchi sono più duri a svanire.
Sembra che le istituzioni educative oggi spendano tantissimo tempo a medicalizzare gli adolescenti, come se crescere fosse di per sé una potenziale malattia, come se la rabbia fosse agli antipodi della salute, come se l'infelicità fosse una disgrazia, e proprio in questa fase dello sviluppo, che di occasioni per arrabbiarsi o intristirsi ne offre a iosa.
Una delle etichette diagnostiche che ho incontrato frequentemente in questi anni, e che maggiormente mi hanno lasciato perplesso è il disturbo oppositivo provocatorio.
mercoledì 26 giugno 2013
Espressioni facciali: natura o cultura?
Ce l'hai dipinto sul viso...
Mi piace questo modo di dire, riferito a come sia facile a volte leggere emozioni e sentimenti di una persona solo guardandone il volto.
E se è vero che a volte noi presupponiamo che qualcuno stia provando un certo sentimento perché abbiamo assistito a quanto gli è successo - per esempio, l'espressione di dolore di una persona dopo averla vista ferirsi - molte altre volte capiamo al volo lo stato d'animo dell'altro senza sapere quanto accaduto in precedenza.
Una cosa è certa: si tratta di una delle forme di comunicazione più frequenti delle nostre giornate e - oserei dire - più importanti in termini di sopravvivenza.
Se il mondo è bello perché vario, e questa varietà è culturalmente determinata, la questione delle espressioni facciali sembra dimostrare però che alcune caratteristiche umane vanno al di là del condizionamento culturale, poiché si mostrano universalmente a ogni latitudine.
Molte espressioni facciali sono correlate a precise emozioni in tutti e cinque i continenti.
Mi piace questo modo di dire, riferito a come sia facile a volte leggere emozioni e sentimenti di una persona solo guardandone il volto.
E se è vero che a volte noi presupponiamo che qualcuno stia provando un certo sentimento perché abbiamo assistito a quanto gli è successo - per esempio, l'espressione di dolore di una persona dopo averla vista ferirsi - molte altre volte capiamo al volo lo stato d'animo dell'altro senza sapere quanto accaduto in precedenza.
Una cosa è certa: si tratta di una delle forme di comunicazione più frequenti delle nostre giornate e - oserei dire - più importanti in termini di sopravvivenza.
Se il mondo è bello perché vario, e questa varietà è culturalmente determinata, la questione delle espressioni facciali sembra dimostrare però che alcune caratteristiche umane vanno al di là del condizionamento culturale, poiché si mostrano universalmente a ogni latitudine.
Molte espressioni facciali sono correlate a precise emozioni in tutti e cinque i continenti.
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sabato 8 giugno 2013
Il terzo giorno è risuscitato...
Più o meno tutti gli occidentali riconoscono questa frase come uno dei dogmi della dottrina cristiana, nelle sue varie declinazioni.
Ma non è di religione che voglio parlarti, sebbene sia mia intenzione sfruttare la suggestione di queste parole come trampolino di lancio per questo post.
Quante volte nella nostra vita abbiamo fantasticato una metaforica resurrezione da una condizione spiacevole?
C'è chi vuole smettere di fumare ma non si sente pronto.
Chi vorrebbe divorziare ma non crede di averne ancora la forza.
Chi non sopporta più il proprio lavoro e desidererebbe cambiare aria.
Queste dichiarazioni d'intento - pronunciate da noi o ascoltate da altri - più volte si affacciano nell'arco di una vita.
Peccato che, messe così, sono soltanto dimostrazioni di inerzia, di una distanza quasi incolmabile tra l'idea del cambiamento e la sua realizzazione.
Perché è così difficile mettere in atto i cambiamenti dei quali sentiamo il bisogno?
Se una persona giudica inaccettabile la situazione in cui si trova e riesce a vedere che cosa potrebbe cambiare, perché non lo fa e basta?
Forse la chiave sta proprio in quei tre giorni.
Credi che ti basteranno per risuscitare?
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sabato 4 agosto 2012
Un'estate felice?
Con l'afa che non dà tregua, tutti ci apprestiamo a raggiungere località di vacanza nelle quali rigenerarci da un anno di lavoro e impegni, per tornare rilassati, abbronzati, ricchi di nuove esperienze, felici.
Felici?
Sai, quando torni da una vacanza ti chiedono com'è stato? Ti è piaciuto?
E tu rispondi col pilota automatico bello, sì, mi è piaciuto.
Ma sai davvero definire in che senso è stato bello, ti è piaciuto, in che termini esattamente si è trattato di un'esperienza felice?
Naturalmente, il discorso non vale solo per le vacanze estive ma le domande sul senso della felicità restano valide 365 giorni all'anno.
Come facciamo a misurare la felicità?
Felici?
Sai, quando torni da una vacanza ti chiedono com'è stato? Ti è piaciuto?
E tu rispondi col pilota automatico bello, sì, mi è piaciuto.
Ma sai davvero definire in che senso è stato bello, ti è piaciuto, in che termini esattamente si è trattato di un'esperienza felice?
Naturalmente, il discorso non vale solo per le vacanze estive ma le domande sul senso della felicità restano valide 365 giorni all'anno.
Come facciamo a misurare la felicità?
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giovedì 12 luglio 2012
Un cervello pieno di storie
Che cosa succede nella nostra mente quando piangiamo per la morte di un personaggio al cinema o nelle pagine di un romanzo, ben sapendo che quell'evento non è reale?
Per non parlare del brivido che ci coglie nelle scene di suspense, quando il cattivo sta per agguantare la sua vittima, o della felicità che condividiamo con i trionfi dei protagonisti di storie, scritte, recitate o filmate.
Perché ci comportiamo verso quelle parole stampate, quei gesti finti e quelle ombre sullo schermo come con persone e avvenimenti esistenti?
Per non parlare del brivido che ci coglie nelle scene di suspense, quando il cattivo sta per agguantare la sua vittima, o della felicità che condividiamo con i trionfi dei protagonisti di storie, scritte, recitate o filmate.
Perché ci comportiamo verso quelle parole stampate, quei gesti finti e quelle ombre sullo schermo come con persone e avvenimenti esistenti?
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mercoledì 28 dicembre 2011
Il 2011 di Studialamente
Alle soglie del terzo anno di vita di questo blog, è importante per me ringraziarti per l'attenzione che mi hai dedicato.
Con auguri sinceri per un nuovo anno all'insegna del miglioramento personale, ecco un riepilogo dei post più significativi del 2011.
Il rinforzo, questo sconosciuto
Si parla spesso impropriamente di rinforzo, soprattutto in ambiti educativi, intendendo con questa parola un qualcosa che dovrebbe ricompensare o punire un soggetto in seguito a un dato comportamento.
Purtroppo, inteso in questo senso, il rinforzo non produce il risultato sperato, e giù tutti a chiedersi come mai.
In questo articolo, puoi trovare la spiegazione dettagliata di che cos'è un rinforzo, positivo o negativo che sia, quando usarlo e come usarlo affinché funzioni davvero.
Chi dice donna...
Non dice danno, anzi, dice il meglio che c'è su questo pianeta in fatto di organismi viventi.
Qui puoi trovare ben otto ragioni per le quali le donne sono superiori agli uomini.
Se sei maschio, spero tu possa a tua volta fartene una ragione.
Pensa che ti ripensa...
A che cosa pensiamo quando non stiamo deliberatamente riflettendo su un tema in particolare, scelto da noi?
Dove batte la lingua della mente, se lasciata libera?
Ecco i punti dolenti sui quali ritorna incessantemente il nostro pensiero, in dieci categorie ben definite nelle quali puoi riconoscere a che cosa stai pensando, anche in questo momento.
Tempus fugit?
O siamo noi che ce lo lasciamo sfuggire dalle mani come sabbia, il tempo?
Sei piccole regole per non farsi travolgere dalla paura di non avere tempo, raccolte per te in questo post.
Dieci domande per uscire dall'impasse
Una tecnica per trovare la propria risposta ai propri dubbi e alle proprie angosce.
Il primo segreto sta nel credere che anche nei problemi si celino le opportunità per cambiare e migliorare la propria condizione.
Il resto della procedura te lo spiego qui: corri a leggerla.
Emozione che passione!
Chi ha detto che emozionarsi fa male?
La rabbia è sempre negativa?
Alla tristezza dobbiamo per forza dire, per favore va via?
E chi ha paura cosa dovrebbe fare, nascondere la testa sotto terra?
Le emozioni sono emozioni, fanno parte di uno scorrere temporale, la nostra vita, con fasi alterne e vicendevoli, impossibili da incasellare in concetti restrittivi come positivo e negativo.
Leggi qui per saperne di più.
Oltre il decalogo
C'è l'undecalogo!
Se poi, le undici voci in elenco di questo post mirano ad accrescere il tuo benessere e la tua felicità, allora leggerle diventa irrinunciabile.
Meteore
Come lo spot sui rom che è comparso per poche ore sugli schermi, si è beccato le critiche di mezza rete - le mie comprese - e misteriosamente, come una cometa velocissima, si è rituffato nel buio più totale.
A differenza dei corpi celesti, questo mi sa che non lo rivedremo passare nei cieli televisivi mai più.
Se vuoi sapere come mai fosse così terribile, leggi questo articolo.
Il colore della vita
Un potentissimo strumento di comunicazione e influenza preverbale, il colore circonda le nostre vite e le condiziona inesorabilmente.
Tra ragioni scientifiche, motivi psicologici e conseguenze estetiche, in questo post tutto ciò che hai bisogno di sapere per far entrare più colore nella tua quotidianità.
Il sesso in testa
Non l'ossessione erotica, bensì le sfumature che differenziano la materia grigia maschile e femminile, con le loro conseguenze visibili.
Se siamo così diversi, forse dipende proprio da un differente funzionamento cerebrale, al quale t'introduco in questo articolo.
Perseverare è diabolico
Purtroppo, gli esseri umani sono tendenzialmente abitudinari, per questo tendono a reiterare anche i loro lati negativi.
Quali sono le cinque cattive abitudini peggiori che puoi acquisire e in che modo iniziare a liberartene?
Scoprilo cliccando qui.
Ragazzi in difficoltà
Un post scritto col cuore, oltre che con l'esperienza di anni di cura e presa in carico di ragazzi diagnosticati con definizioni come disturbo della condotta, deficit dell'attenzione, disturbo d'iperattività, ipercinesie.
Che cosa comporta etichettare un ragazzino con queste definizioni?
Come si arriva al punto da diagnosticarle?
Come leggere queste situazioni, al di là di una medicalizzazione insufficiente e inefficace, nella maggioranza dei casi?
Good bye, brainstorming!
In questo e quest'altro post, la storia di come sia nato, cresciuto, criticato e morto uno dei più grandi abbagli del cognitivismo applicato: il brainstorming.
Il terrore delle aziende e l'orizzonte inarrivabile dei corsi di formazione è finito in un nulla di fatto: non solo il brainstorming crea più problemi di quanti ne risolva ma non è neanche lontanamente efficace come una normale procedura di creatività e progettazione.
Meglio tardi che mai.
Buone feste e non stressarti!
Dietro quell'albero di Natale, in quella strada piena di luminarie, oltre le vetrine degli ultimi acquisti, a tavola durante la cena con amici e parenti...
Dove si nasconderà il fattore di stress che inevitabilmente ogni anno trasforma questo periodo di vacanze in un incubo dal quale fuggire?
Scoprilo leggendo qui.
Con auguri sinceri per un nuovo anno all'insegna del miglioramento personale, ecco un riepilogo dei post più significativi del 2011.
Il rinforzo, questo sconosciuto
Si parla spesso impropriamente di rinforzo, soprattutto in ambiti educativi, intendendo con questa parola un qualcosa che dovrebbe ricompensare o punire un soggetto in seguito a un dato comportamento.
Purtroppo, inteso in questo senso, il rinforzo non produce il risultato sperato, e giù tutti a chiedersi come mai.
In questo articolo, puoi trovare la spiegazione dettagliata di che cos'è un rinforzo, positivo o negativo che sia, quando usarlo e come usarlo affinché funzioni davvero.
Chi dice donna...
Non dice danno, anzi, dice il meglio che c'è su questo pianeta in fatto di organismi viventi.
Qui puoi trovare ben otto ragioni per le quali le donne sono superiori agli uomini.
Se sei maschio, spero tu possa a tua volta fartene una ragione.
Pensa che ti ripensa...
A che cosa pensiamo quando non stiamo deliberatamente riflettendo su un tema in particolare, scelto da noi?
Dove batte la lingua della mente, se lasciata libera?
Ecco i punti dolenti sui quali ritorna incessantemente il nostro pensiero, in dieci categorie ben definite nelle quali puoi riconoscere a che cosa stai pensando, anche in questo momento.
Tempus fugit?
O siamo noi che ce lo lasciamo sfuggire dalle mani come sabbia, il tempo?
Sei piccole regole per non farsi travolgere dalla paura di non avere tempo, raccolte per te in questo post.
Dieci domande per uscire dall'impasse
Una tecnica per trovare la propria risposta ai propri dubbi e alle proprie angosce.
Il primo segreto sta nel credere che anche nei problemi si celino le opportunità per cambiare e migliorare la propria condizione.
Il resto della procedura te lo spiego qui: corri a leggerla.
Emozione che passione!
Chi ha detto che emozionarsi fa male?
La rabbia è sempre negativa?
Alla tristezza dobbiamo per forza dire, per favore va via?
E chi ha paura cosa dovrebbe fare, nascondere la testa sotto terra?
Le emozioni sono emozioni, fanno parte di uno scorrere temporale, la nostra vita, con fasi alterne e vicendevoli, impossibili da incasellare in concetti restrittivi come positivo e negativo.
Leggi qui per saperne di più.
Oltre il decalogo
C'è l'undecalogo!
Se poi, le undici voci in elenco di questo post mirano ad accrescere il tuo benessere e la tua felicità, allora leggerle diventa irrinunciabile.
Meteore
Come lo spot sui rom che è comparso per poche ore sugli schermi, si è beccato le critiche di mezza rete - le mie comprese - e misteriosamente, come una cometa velocissima, si è rituffato nel buio più totale.
A differenza dei corpi celesti, questo mi sa che non lo rivedremo passare nei cieli televisivi mai più.
Se vuoi sapere come mai fosse così terribile, leggi questo articolo.
Il colore della vita
Un potentissimo strumento di comunicazione e influenza preverbale, il colore circonda le nostre vite e le condiziona inesorabilmente.
Tra ragioni scientifiche, motivi psicologici e conseguenze estetiche, in questo post tutto ciò che hai bisogno di sapere per far entrare più colore nella tua quotidianità.
Il sesso in testa
Non l'ossessione erotica, bensì le sfumature che differenziano la materia grigia maschile e femminile, con le loro conseguenze visibili.
Se siamo così diversi, forse dipende proprio da un differente funzionamento cerebrale, al quale t'introduco in questo articolo.
Perseverare è diabolico
Purtroppo, gli esseri umani sono tendenzialmente abitudinari, per questo tendono a reiterare anche i loro lati negativi.
Quali sono le cinque cattive abitudini peggiori che puoi acquisire e in che modo iniziare a liberartene?
Scoprilo cliccando qui.
Ragazzi in difficoltà
Un post scritto col cuore, oltre che con l'esperienza di anni di cura e presa in carico di ragazzi diagnosticati con definizioni come disturbo della condotta, deficit dell'attenzione, disturbo d'iperattività, ipercinesie.
Che cosa comporta etichettare un ragazzino con queste definizioni?
Come si arriva al punto da diagnosticarle?
Come leggere queste situazioni, al di là di una medicalizzazione insufficiente e inefficace, nella maggioranza dei casi?
Good bye, brainstorming!
In questo e quest'altro post, la storia di come sia nato, cresciuto, criticato e morto uno dei più grandi abbagli del cognitivismo applicato: il brainstorming.
Il terrore delle aziende e l'orizzonte inarrivabile dei corsi di formazione è finito in un nulla di fatto: non solo il brainstorming crea più problemi di quanti ne risolva ma non è neanche lontanamente efficace come una normale procedura di creatività e progettazione.
Meglio tardi che mai.
Buone feste e non stressarti!
Dietro quell'albero di Natale, in quella strada piena di luminarie, oltre le vetrine degli ultimi acquisti, a tavola durante la cena con amici e parenti...
Dove si nasconderà il fattore di stress che inevitabilmente ogni anno trasforma questo periodo di vacanze in un incubo dal quale fuggire?
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domenica 26 giugno 2011
Il mensile di Studialamente: Giugno 2011

Bistrattate, messe al bando, stigmatizzate e rifiutate socialmente, rabbia e paura, il corredo con cui siamo nati per sopravvivere, meritano una rivalutazione.
Vieni a scoprire i lati positivi di queste due emozioni (quasi) negative e racconta la tua esperienza.
Menti sapendo di mentire!
La sensazione che qualcuno stia tentando di gabbarti è sottile ma non sempre ti riesce di scoprire se l'altra persona stia dicendo la verità.
Non sempre, appunto: con l'aiuto della strategia del professor Geiselman, addio prese per i fondelli.
Nel nome del padre
Se ti dico padre della psicoanalisi a chi pensi?
Ovvio, a Sigmund Freud, i cui studi oggi vengono ridiscussi perché apparentemente la psiche umana, negli ultimi anni, si è persa il Super Io.
A ben vedere, però, il nostro controllore morale è sempre lì dove il grande maestro l'aveva scovato, anche se oggi segue altre tendenze.
E il tuo Super Io com'è?
Dieci più uno, il numero perfetto
Ci sono verità che non vuoi sentirti dire proprio perché sai che fanno centro.
Vuoi scoprirle da te, per non sentirne il sapore amaro o il tono ammonitore.
Ma ti servono.
Ecco le undici idee per andare oltre.
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sabato 4 giugno 2011
Emozioni (quasi) negative
Quello che nessuno ti dice
È facile distribuire inviti alla felicità a destra e a manca.
È gratis e soprattutto piace alla gente.
Io sono il primo, lo ammetto.
Tutti noi preferiamo evitare le pene e andare verso le gioie.
La felicità è associata a uno stato migliore di salute, a relazioni efficaci, e anche a una visione costruttiva della vita.
Ma tutti questi bei discorsi non cancellano il fatto che le emozioni negative esistono e nessuno di noi può dirsi immune dal provarle.
Visto che ci tocca sperimentarle per natura, cerchiamo di capire se siano del tutto negative, o se magari qualche volta possano essere più positive delle positive.
Alla faccia della ricerca della felicità a tutti i costi.
È facile distribuire inviti alla felicità a destra e a manca.
È gratis e soprattutto piace alla gente.
Io sono il primo, lo ammetto.
Tutti noi preferiamo evitare le pene e andare verso le gioie.
La felicità è associata a uno stato migliore di salute, a relazioni efficaci, e anche a una visione costruttiva della vita.
Ma tutti questi bei discorsi non cancellano il fatto che le emozioni negative esistono e nessuno di noi può dirsi immune dal provarle.
Visto che ci tocca sperimentarle per natura, cerchiamo di capire se siano del tutto negative, o se magari qualche volta possano essere più positive delle positive.
Alla faccia della ricerca della felicità a tutti i costi.
sabato 12 giugno 2010
La paura di aver paura
Il più grande timore dell'essere umano è non poter controllare la propria vita.
Il sistema con cui ci accorgiamo di correre questo rischio è la paura.
Un "sistema d'allarme" per metterci in guardia dai pericoli, con la caratteristica di attivarsi da solo.
Questo automatismo è in realtà un vantaggio: un sistema d'allarme deve attivarsi da solo, così noi possiamo dedicarci ad altro.
Poiché però la paura si manifesta con sensazioni sgradevoli, con la sua comparsa essa getta il seme per la futura paura di aver paura.
Il sistema con cui ci accorgiamo di correre questo rischio è la paura.
Un "sistema d'allarme" per metterci in guardia dai pericoli, con la caratteristica di attivarsi da solo.
Questo automatismo è in realtà un vantaggio: un sistema d'allarme deve attivarsi da solo, così noi possiamo dedicarci ad altro.
Poiché però la paura si manifesta con sensazioni sgradevoli, con la sua comparsa essa getta il seme per la futura paura di aver paura.
mercoledì 6 gennaio 2010
Emozioni: quattro modi per gestirle

Prima domanda: ma vanno davvero gestite?
Risposta: ni...
Se per gestire intendiamo mettere a tacere, soffocare, rifiutare, far finta che non esistano allora il ni diventa un no fermo.
Le emozioni non sono un problema, anche se molte persone le vivono così.
Le emozioni sono piuttosto una condizione del nostro essere.
Un problema, in questo caso, si può intendere come un ostacolo sul cammino che stiamo facendo: trovato il modo di aggirarlo o superarlo, continuiamo per la nostra strada.
Una occasionale crisi di rabbia può effettivamente crearci dei problemi con gli altri ma se è occasionale la supereremo e gli altri ci verranno incontro.
Una condizione, invece, è uno stato di cose che permane e quindi è inutile provare a eliminarlo, meglio imparare a starci accanto.
Una persona dal temperamento collerico tende a vivere come delle onde emotive: quando è di fronte a una novità si allarma, reagisce "mostrando i denti" ma non si sta davvero arrabbiando, sta solo provando a controllare la paura finché il tempo che passa gli dimostra che può smettere di allarmarsi e allora si tranquillizza.
Con una persona del genere - mio padre, per esempio!, ma anche alcuni miei utenti - si può gestire la comunicazione e la relazione lavorando su ciò che sta intorno alla persona.
Tutto ciò si può tranquillamente applicare a sé stessi.
sabato 10 ottobre 2009
Gestire le emozioni: i cinque parametri della consapevolezza emotiva

Gestire le emozioni è una abilità non sempre facile da utilizzare, tanto che negli ultimi anni, in campo psichiatrico, si è iniziato a parlare di alessitimia, un quadro sintomatico caratterizzato da difficoltà a individuare quali emozioni si provano.
Eppure le emozioni ci servono come l'aria: grazie a esse, la nostra personalità si struttura tendendo a una coerenza, consentendoci di acquisire un'identità.
Poiché le emozioni determinano la formazione dei sentimenti, e i sentimenti ci indirizzano ai valori, una delle cause di questo smarrimento della consapevolezza emotiva sta nella instabilità dei valori stessi, in un mondo che cambia a volte a velocità vertiginosa.
L'emozione si configura come una reazione a stimoli ed eventi esterni o percepiti come tali.
Dunque, se oggi sembra difficile associare un nome allo stato mentale nel quale ci si trova, forse può risultare più semplice usare un'altra strada.
Eppure le emozioni ci servono come l'aria: grazie a esse, la nostra personalità si struttura tendendo a una coerenza, consentendoci di acquisire un'identità.
Poiché le emozioni determinano la formazione dei sentimenti, e i sentimenti ci indirizzano ai valori, una delle cause di questo smarrimento della consapevolezza emotiva sta nella instabilità dei valori stessi, in un mondo che cambia a volte a velocità vertiginosa.
L'emozione si configura come una reazione a stimoli ed eventi esterni o percepiti come tali.
Dunque, se oggi sembra difficile associare un nome allo stato mentale nel quale ci si trova, forse può risultare più semplice usare un'altra strada.
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