Da questa settimana riaprono le scuole italiane, e tutti gli insegnanti sono chiamati a un compito titanico.
Nella crisi e nello smarrimento che caratterizzano i nostri giorni, tenere il timone delle classi di studenti richiede doti, capacità e attitudini che giustamente non possono appartenere a ogni persona in maniera indistinta.
Se è vero che il lavoro dell'insegnante è ormai sottostimato - anche in termini economici - e che chi insegna non è più quella porta sul mondo che in passato poteva addirittura affascinare gli studenti, e che oggi invece appare obsoleto poiché i ragazzi hanno accesso immediato all'informazione semplicemente tirando fuori i loro smartphone dalle tasche, è altrettanto vero che a volte gli insegnanti se la cercano.
Ecco alcune riflessioni, ora in veste di consiglio e altre di monito, comunque espresse con piena solidarietà e con l'augurio di essere artefici di un'esperienza significativa per tutti gli studenti.
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lunedì 9 settembre 2013
Tutti a scuola: cinque riflessioni indispensabili per insegnare
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domenica 28 luglio 2013
Paura dell'intimità: che cos'è, da dove viene, come vincerla
Hai incontrato qualcuno ed è stato subito un fuoco d'artificio di gioie.
Succede, e prima che te ne renda conto sei nel più profondo degli innamoramenti.
Ogni cosa che questa persona dice o fa ti tiene col fiato sospeso, capovolge la tua visione del mondo, ti infetta positivamente.
Che cos'è questa pienezza e questa vitalità, ti chiedi, e la risposta sta nella vicinanza con lui o lei.
Sono molte le storie che cominciano così e che proprio per questo conducono i protagonisti a impegnarsi.
Matrimoni o relazioni durature di convivenza, poco importa la forma.
E molte di queste vite di coppia devono confrontarsi, col passare degli anni, con le inevitabili differenze che sorgeranno.
Come tutte le cose che accadono poco alla volta, i protagonisti della coppia non se ne accorgono subito, eppure la distanza tra i due può crescere fino a lasciarli storditi quando poi se ne rendono conto.
Rischio anche il luogo comune, nel parlarne: è la classica situazione nella quale poi ci si chiede dove sia finita quella persona che toglieva il fiato, stravolgeva il mondo e iniettava felicità.
Succede, e prima che te ne renda conto sei nel più profondo degli innamoramenti.
Ogni cosa che questa persona dice o fa ti tiene col fiato sospeso, capovolge la tua visione del mondo, ti infetta positivamente.
Che cos'è questa pienezza e questa vitalità, ti chiedi, e la risposta sta nella vicinanza con lui o lei.
Sono molte le storie che cominciano così e che proprio per questo conducono i protagonisti a impegnarsi.
Matrimoni o relazioni durature di convivenza, poco importa la forma.
E molte di queste vite di coppia devono confrontarsi, col passare degli anni, con le inevitabili differenze che sorgeranno.
Come tutte le cose che accadono poco alla volta, i protagonisti della coppia non se ne accorgono subito, eppure la distanza tra i due può crescere fino a lasciarli storditi quando poi se ne rendono conto.
Rischio anche il luogo comune, nel parlarne: è la classica situazione nella quale poi ci si chiede dove sia finita quella persona che toglieva il fiato, stravolgeva il mondo e iniettava felicità.
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domenica 26 giugno 2011
Il mensile di Studialamente: Giugno 2011

Bistrattate, messe al bando, stigmatizzate e rifiutate socialmente, rabbia e paura, il corredo con cui siamo nati per sopravvivere, meritano una rivalutazione.
Vieni a scoprire i lati positivi di queste due emozioni (quasi) negative e racconta la tua esperienza.
Menti sapendo di mentire!
La sensazione che qualcuno stia tentando di gabbarti è sottile ma non sempre ti riesce di scoprire se l'altra persona stia dicendo la verità.
Non sempre, appunto: con l'aiuto della strategia del professor Geiselman, addio prese per i fondelli.
Nel nome del padre
Se ti dico padre della psicoanalisi a chi pensi?
Ovvio, a Sigmund Freud, i cui studi oggi vengono ridiscussi perché apparentemente la psiche umana, negli ultimi anni, si è persa il Super Io.
A ben vedere, però, il nostro controllore morale è sempre lì dove il grande maestro l'aveva scovato, anche se oggi segue altre tendenze.
E il tuo Super Io com'è?
Dieci più uno, il numero perfetto
Ci sono verità che non vuoi sentirti dire proprio perché sai che fanno centro.
Vuoi scoprirle da te, per non sentirne il sapore amaro o il tono ammonitore.
Ma ti servono.
Ecco le undici idee per andare oltre.
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sabato 4 giugno 2011
Emozioni (quasi) negative
Quello che nessuno ti dice
È facile distribuire inviti alla felicità a destra e a manca.
È gratis e soprattutto piace alla gente.
Io sono il primo, lo ammetto.
Tutti noi preferiamo evitare le pene e andare verso le gioie.
La felicità è associata a uno stato migliore di salute, a relazioni efficaci, e anche a una visione costruttiva della vita.
Ma tutti questi bei discorsi non cancellano il fatto che le emozioni negative esistono e nessuno di noi può dirsi immune dal provarle.
Visto che ci tocca sperimentarle per natura, cerchiamo di capire se siano del tutto negative, o se magari qualche volta possano essere più positive delle positive.
Alla faccia della ricerca della felicità a tutti i costi.
È facile distribuire inviti alla felicità a destra e a manca.
È gratis e soprattutto piace alla gente.
Io sono il primo, lo ammetto.
Tutti noi preferiamo evitare le pene e andare verso le gioie.
La felicità è associata a uno stato migliore di salute, a relazioni efficaci, e anche a una visione costruttiva della vita.
Ma tutti questi bei discorsi non cancellano il fatto che le emozioni negative esistono e nessuno di noi può dirsi immune dal provarle.
Visto che ci tocca sperimentarle per natura, cerchiamo di capire se siano del tutto negative, o se magari qualche volta possano essere più positive delle positive.
Alla faccia della ricerca della felicità a tutti i costi.
giovedì 20 gennaio 2011
Paura di fallire: batterla in sei passi
Ti è mai successo di mancare un obiettivo, o di non mantenere un proposito, per poi giustificarti perché ti mancava l'esperienza, oppure perché le risorse economiche o temporali erano scarse, o peggio di aver abbandonato la tua idea senza neppure provare?
Inoltre, quali pensieri sorgono in te quando assisti alla riuscita e al successo degli altri?
Se pensi che:
Inoltre, quali pensieri sorgono in te quando assisti alla riuscita e al successo degli altri?
Se pensi che:
- sono più portati di te
- sono più "ammanigliati" di te
- sono più esperti di te
- sono più agiati di te
- sono più fortunati di te
e altre stramberie del genere, sappi che:
- stai sminuendo gli altri riguardo alla reale ragione per cui essi sono riusciti nelle loro imprese
- non sei la sola persona a fare questi pensieri
Senza contare le energie spese per giustificare la differenza tra il loro successo e la tua non riuscita, energia che avrebbe avuto miglior destino se l'avessi usata per imparare osservando gli altri.
A molti di noi capita di "torturarci" in questo modo, con pensieri fortemente limitanti, e per rendersene conto c'è bisogno di adottare uno sguardo molto critico verso noi stessi.
Non si tratta di bollare come negativo questo comportamento, solo comprendere che la scelta di adottarlo o meno è sempre nelle nostre mani, così come lo saranno le conseguenze.
Di sicuro, un atteggiamento mentale improntato alla paura di fallire non ti porterà molto lontano.
E l'atteggiamento mentale è tutto ciò di cui hai bisogno: non c'è nulla nel mondo esterno che tu veda esattamente così com'è, ma tutto - proprio tutto! - è filtrato dalla tua mente, come quando indossi occhiali scuri o colorati e inevitabilmente la tua visione assume la tonalità delle lenti.
Se è vero che non sempre possiamo controllare l'insorgere di determinati pensieri, è altrettanto vero che possiamo scegliere di rimanere come osservatori distaccati invece di farci risucchiare da essi.
Sappi che quando immagini di raggiungere un nuovo obiettivo subito la mente farà nascere in te la paura di non riuscire a raggiungerlo: essa è pigra, il suo lavoro è mantenere l'omeostasi, l'equilibrio, mentre provare nuove cose significa sempre uscire fuori dai confini che essa può controllare.
Si tratta di un istinto di protezione: il cavernicolo che è in te sente crescere la sua paura man mano che si allontana dalla sua confortevole caverna.
Come puoi fare per non rimanere nel "pantano" della negatività?
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sabato 27 novembre 2010
Guida per ridurre l'ansia durante i tempi di attesa
Sostenere il tempo di attesa senza farsi prendere dall'ansia: quante volte hai desiderato poter aspettare senza dover per forza fermare il mondo, senza sentirti incapace di fare qualcos'altro, senza farti risucchiare del tutto dal risultato che stavi aspettando?
Aspettare è un'abilità, quindi si può implementare.
Aspetti una risposta, una telefonata, un messaggio, e intanto hai tutta un'altra serie di cose da fare, e non riesci a conciliarle con l'attesa: sembra assurdo, ma il tempo d'attesa, nel quale in realtà non siamo tenuti a far nulla, assorbe a volte più energie mentali delle vere e proprie attività.
Così alcuni eventi come l'attesa di un risultato medico, di un colloquio di lavoro, di una risposta dalla persona amata diventano quell'unico "macigno" che ostruisce la strada del tuo quotidiano: finché non superi quello, il resto della tua vita non esiste.
Quando permetti al tempo d'attesa di consumare i tuoi pensieri, ti coglie ansia e timore.
Le difficoltà, anche le più banali, aumentano la loro influenza.
Il segreto per superare tutto ciò sta nell'azione: puoi occuparti di questo vuoto, come occupandoti di un bambino, oppure puoi deviare i tuoi pensieri facendo qualcosa di costruttivo.
Eccoti alcuni suggerimenti.
giovedì 21 ottobre 2010
Ansia: le conseguenze di un futuro ancora assente
Una delle più importanti caratteristiche dell'intelligenza umana è la possibilità di pianificare il futuro: non siamo mossi solo da istinti, ossia da quel complesso di azioni automatiche volte a soddisfare bisogni, ma ci prendiamo la briga di sviluppare desideri al fine di aggiungere qualità alle nostre vite.
Quando diciamo a noi stessi vorrei questo stiamo in realtà dicendo quando sarò riuscito a creare le condizioni necessarie, avrò questo.
Passare dal condizionale presente all'indicativo futuro: ecco la grande novità della mente umana rispetto a quella degli altri animali (ciò dimostra la stretta correlazione tra sviluppo del pensiero e sviluppo del linguaggio).
Ma questa peculiarità è per noi croce e delizia: da un lato possiamo programmare il domani, dall'altro iniziamo a preoccuparci per questo stesso domani.
Così va intesa l'ansia: anticipare il futuro a partire dai suoi effetti.
Quando diciamo a noi stessi vorrei questo stiamo in realtà dicendo quando sarò riuscito a creare le condizioni necessarie, avrò questo.
Passare dal condizionale presente all'indicativo futuro: ecco la grande novità della mente umana rispetto a quella degli altri animali (ciò dimostra la stretta correlazione tra sviluppo del pensiero e sviluppo del linguaggio).
Ma questa peculiarità è per noi croce e delizia: da un lato possiamo programmare il domani, dall'altro iniziamo a preoccuparci per questo stesso domani.
Così va intesa l'ansia: anticipare il futuro a partire dai suoi effetti.
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giovedì 23 settembre 2010
La via della chiarezza - Terza parte
Ti invito innanzitutto a rileggere la prima e la seconda parte di questo percorso, nelle quali ti ho parlato rispettivamente di come mettere a tacere le voci disturbanti che ti impediscono di ascoltare la tua saggezza interiore, e di come favorire la libera espressione di questa voce.
In questa terza e ultima parte cercherò di indicarti alcuni modi per usare concretamente nel quotidiano i suggerimenti che arrivano da questa preziosa fonte che è dentro di te.
In questa terza e ultima parte cercherò di indicarti alcuni modi per usare concretamente nel quotidiano i suggerimenti che arrivano da questa preziosa fonte che è dentro di te.
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sabato 12 giugno 2010
La paura di aver paura
Il più grande timore dell'essere umano è non poter controllare la propria vita.
Il sistema con cui ci accorgiamo di correre questo rischio è la paura.
Un "sistema d'allarme" per metterci in guardia dai pericoli, con la caratteristica di attivarsi da solo.
Questo automatismo è in realtà un vantaggio: un sistema d'allarme deve attivarsi da solo, così noi possiamo dedicarci ad altro.
Poiché però la paura si manifesta con sensazioni sgradevoli, con la sua comparsa essa getta il seme per la futura paura di aver paura.
Il sistema con cui ci accorgiamo di correre questo rischio è la paura.
Un "sistema d'allarme" per metterci in guardia dai pericoli, con la caratteristica di attivarsi da solo.
Questo automatismo è in realtà un vantaggio: un sistema d'allarme deve attivarsi da solo, così noi possiamo dedicarci ad altro.
Poiché però la paura si manifesta con sensazioni sgradevoli, con la sua comparsa essa getta il seme per la futura paura di aver paura.
domenica 8 novembre 2009
Dall'impotenza alla capacità: tre passi oltre le paure
La paura è un meccanismo di difesa antichissimo e preziosissimo.
In un epoca e in un ambiente privo di tutta la tecnologia e la civiltà protettiva dell'era moderna, avere paura era il miglior modo per preservare la specie.
La paura naturale, primitiva, agisce in due semplici modi:
- innesca la fuga se il pericolo è palesemente troppo grande per le nostre forze
- attiva la rabbia, ossia la capacità di far fronte ai danni, se il pericolo ci sembra alla nostra portata
La paura si è trasformata, almeno nella nostra civiltà "evoluta": gli animali non ci attaccano - e chissà in quali casi lo hanno mai fatto! - e la terra ha smesso di scoppiettare di continuo sotto i nostri piedi.
Ma la paura primitiva è scomparsa o si è trasformata in qualcos'altro?
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