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Visualizzazione post con etichetta cognitivismo. Mostra tutti i post
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sabato 16 marzo 2013

A che cosa serve la verità?

Siamo nel 2013 ma, esattamente come a cavallo tra gli anni settanta e gli ottanta - quando ero alle elementari - ancora oggi si fanno studiare ai bambini cose come l'estensione in chilometri quadrati di una regione o la lunghezza dell'Italia.

In realtà, questo tipo di dati possono avere un valore statistico, a fini compilativi, ma quasi sempre non hanno nulla a che fare con la verità.

E a questo punto ci si chiede: ma che cos'è la verità?

L'Italia è lunga 1300 km?

Può darsi, ma una misurazione simile non potrà mai veramente essere provata da qualcuno.

Con la fantasia che li contraddistingue, i bambini della scuola primaria - perché oggi le elementari si chiamano così - sentendo dei 1300 km fantasticano di attraversarli tutti.

Meno male che non possono farlo, altrimenti scoprirebbero che a volte sono di meno e a volte di più.

mercoledì 28 dicembre 2011

Il 2011 di Studialamente

Alle soglie del terzo anno di vita di questo blog, è importante per me ringraziarti per l'attenzione che mi hai dedicato.

Con auguri sinceri per un nuovo anno all'insegna del miglioramento personale, ecco un riepilogo dei post più significativi del 2011.

Il rinforzo, questo sconosciuto
Si parla spesso impropriamente di rinforzo, soprattutto in ambiti educativi, intendendo con questa parola un qualcosa che dovrebbe ricompensare o punire un soggetto in seguito a un dato comportamento.

Purtroppo, inteso in questo senso, il rinforzo non produce il risultato sperato, e giù tutti a chiedersi come mai.

In questo articolo, puoi trovare la spiegazione dettagliata di che cos'è un rinforzo, positivo o negativo che sia, quando usarlo e come usarlo affinché funzioni davvero.

Chi dice donna...
Non dice danno, anzi, dice il meglio che c'è su questo pianeta in fatto di organismi viventi.

Qui puoi trovare ben otto ragioni per le quali le donne sono superiori agli uomini.

Se sei maschio, spero tu possa a tua volta fartene una ragione.

Pensa che ti ripensa...
A che cosa pensiamo quando non stiamo deliberatamente riflettendo su un tema in particolare, scelto da noi?

Dove batte la lingua della mente, se lasciata libera?

Ecco i punti dolenti sui quali ritorna incessantemente il nostro pensiero, in dieci categorie ben definite nelle quali puoi riconoscere a che cosa stai pensando, anche in questo momento.

Tempus fugit?
O siamo noi che ce lo lasciamo sfuggire dalle mani come sabbia, il tempo?

Sei piccole regole per non farsi travolgere dalla paura di non avere tempo, raccolte per te in questo post.

Dieci domande per uscire dall'impasse
Una tecnica per trovare la propria risposta ai propri dubbi e alle proprie angosce.

Il primo segreto sta nel credere che anche nei problemi si celino le opportunità per cambiare e migliorare la propria condizione.

Il resto della procedura te lo spiego qui: corri a leggerla.

Emozione che passione!
Chi ha detto che emozionarsi fa male?

La rabbia è sempre negativa?

Alla tristezza dobbiamo per forza dire, per favore va via?

E chi ha paura cosa dovrebbe fare, nascondere la testa sotto terra?

Le emozioni sono emozioni, fanno parte di uno scorrere temporale, la nostra vita, con fasi alterne e vicendevoli, impossibili da incasellare in concetti restrittivi come positivo e negativo.

Leggi qui per saperne di più.

Oltre il decalogo
C'è  l'undecalogo!

Se poi, le undici voci in elenco di questo post mirano ad accrescere il tuo benessere e la tua felicità, allora leggerle diventa irrinunciabile.

Meteore
Come lo spot sui rom che è comparso per poche ore sugli schermi, si è beccato le critiche di mezza rete - le mie comprese - e misteriosamente, come una cometa velocissima, si è rituffato nel buio più totale.

A differenza dei corpi celesti, questo mi sa che non lo rivedremo passare nei cieli televisivi mai più.

Se vuoi sapere come mai fosse così terribile, leggi questo articolo.

Il colore della vita
Un potentissimo strumento di comunicazione e influenza preverbale, il colore circonda le nostre vite e le condiziona inesorabilmente.

Tra ragioni scientifiche, motivi psicologici e conseguenze estetiche, in questo post tutto ciò che hai bisogno di sapere per far entrare più colore nella tua quotidianità.

Il sesso in testa
Non l'ossessione erotica, bensì le sfumature che differenziano la materia grigia maschile e femminile, con le loro conseguenze visibili.

Se siamo così diversi, forse dipende proprio da un differente funzionamento cerebrale, al quale t'introduco in questo articolo.

Perseverare è diabolico
Purtroppo, gli esseri umani sono tendenzialmente abitudinari, per questo tendono a reiterare anche i loro lati negativi.

Quali sono le cinque cattive abitudini peggiori che puoi acquisire e in che modo iniziare a liberartene?

Scoprilo cliccando qui.

Ragazzi in difficoltà
Un post scritto col cuore, oltre che con l'esperienza di anni di cura e presa in carico di ragazzi diagnosticati con definizioni come disturbo della condotta, deficit dell'attenzione, disturbo d'iperattività, ipercinesie.

Che cosa comporta etichettare un ragazzino con queste definizioni?

Come si arriva al punto da diagnosticarle?

Come leggere queste situazioni, al di là di una medicalizzazione insufficiente e inefficace, nella maggioranza dei casi?

Good bye, brainstorming!
In questo e quest'altro post, la storia di come sia nato, cresciuto, criticato e morto uno dei più grandi abbagli del cognitivismo applicato: il brainstorming.

Il terrore delle aziende e l'orizzonte inarrivabile dei corsi di formazione è finito in un nulla di fatto: non solo il brainstorming crea più problemi di quanti ne risolva ma non è neanche lontanamente efficace come una normale procedura di creatività e progettazione.

Meglio tardi che mai.

Buone feste e non stressarti!
Dietro quell'albero di Natale, in quella strada piena di luminarie, oltre le vetrine degli ultimi acquisti, a tavola durante la cena con amici e parenti...

Dove si nasconderà il fattore di stress che inevitabilmente ogni anno trasforma questo periodo di vacanze in un incubo dal quale fuggire?

Scoprilo leggendo qui.

mercoledì 30 novembre 2011

Il mensile di Studialamente: Novembre 2011

I post del mese di Novembre?

Eccoli riassunti per te!

Pensiero laterale kaputt!
Con più di una punta d'orgoglio ho accolto, la mattina del 7 novembre 2011, la visione di un articolo su Repubblica che annunciava quanto io avevo già epifanizzato a marzo, ossia La morte del pensiero laterale.

Mi ha fatto piacere che le ipotesi allora avanzate abbiano trovato definitiva conferma negli studi degli scienziati britannici che se ne sono occupati.

Il bainstorming  a volte era anche divertente, ma non tutto ciò che diverte è davvero utile...

Leggi il de profundis definitivo qui.

La felicità dietro l'angolo (o in quei paraggi...)
I momenti di bilancio fanno da segnatempo nelle nostre vite.

Carichi di tutto il senso che vi si è depositato, i pensieri riassuntivi della nostra esistenza condensano le verità che abbiamo potuto scoprire con l'esperienza.

Questo l'intento racchiuso nel post che puoi leggere da qui: condividere la nostra umana condizione di cercatori di felicità.

Conoscersi per riconoscersi
Nella foto del post si vede un gatto che si guarda allo specchio, in realtà da vicino i miei amati mici vedono ben poco, ma l'immagine rende bene l'idea che volevo far passare.

La consapevolezza diventa sempre più un dovere morale che un semplice elemento di etica.

Senza una seria presa di coscienza personale, non abbiamo neanche il diritto di avanzare lamentele verso la vita.

Chi siamo, che cosa vogliamo fare e quanto tempo ci servirà?

Le mie risposte le trovi nel post, aspetto le tue.

lunedì 7 novembre 2011

Cervelli tempestosi? Diciamo basta!

In questo post di marzo 2011 avevo preannunciato la morte del pensiero laterale, o di uno dei suoi "organi" principali, il brainstorming, l'incredibile tecnica per produrre idee a ruota e salvare tutto e tutti dalla siccità della mente.

In breve, sottolineavo come gli studi degli ultimi trent'anni dimostrassero che i migliori risultati creativi arrivano agendo in modo opposto a quanto prescritto dalla tecnica di Alex Osborn.

Oggi Repubblica ospita un articolo di Angelo Aquaro, Contrordine colleghi, pensare da soli funziona meglio, sui risultati di una ricerca effettuata da due studiosi inglesi, N. Khon e S. Smith, che sancisce il de profundis inappellabile per questo arzigogolo che ha spopolato fino ai giorni nostri, in barba alle sue evidenti pecche.

La notizia del quotidiano romano fa da eco a quella del Washington post che trovi qui.

venerdì 29 aprile 2011

Un corpo che pensa

Facciamo sì con la testa perché siamo d'accordo o siamo d'accordo perché facciamo sì con la testa?

Gli ultimi esperimenti di quei burloni oltreoceano dimostrerebbero che annuire aumenta la probabilità di essere d'accordo con qualcuno o qualcosa, di trovare piacevole qualcuno o qualcosa, di sentirsi in sostanza bene o meno bene.

Chiedendo a gruppi di persone di fare con la testa mentre ascoltano musica o guardano immagini, si è scoperto che quella musica o quell'immagine riscuotono più successo del normale.

Addirittura, immagini o concetti presentati su un supporto rettangolare orientato in verticale - che obbliga a fare su e giù con la testa -  piacciono di più di quelli presentati col rettangolo in orizzontale - che invece costringe a ruotare il capo verso destra e sinistra, come a dire "no"- .

Dove ci porta tutto questo?

Alla conoscenza corporea, quella che gli americani chiamano embodied cognition, una ipotesi frutto di un programma di ricerca sulle strette correlazioni tra come usiamo il corpo e come pensiamo.

sabato 5 marzo 2011

La morte del pensiero laterale - Prima parte



Dopo un decennio di pura follia collettiva intorno alle pratiche del pensiero laterale e della generazione creativa, da un paio d'anni si levano voci contro i metodi che hanno fatto la fortuna dei formatori negli ultimi tempi.

Quando saltarono fuori l'enigma dei nove punti, il brainstorming, il pensiero laterale, e il ripescaggio delle tante immagini ambigue della Gestalt, per dimostrare che le linee del pensiero convenzionali imbrigliano più che favorire la creatività, per chi fa formazione divenne obbligatorio fare incetta di tutti questi giochini dalla morale molto singificativa.

Non so di cosa parli il libro di Nicola Zanella che nel titolo cita uno dei capisaldi di questa rivoluzione pedagogico-creativa, ma il brainstorming è seriamente sull'orlo di una crisi d'identità.

sabato 12 dicembre 2009

La depressione: tra malattia, disordine e fenomeno sociale


La depressione è catalogata nel DSM tra i disturbi dell'umore e si caratterizza soprattutto per due sintomi:
  • umore depresso
  • perdita di interesse o piacere
Mi limito a queste poche parole e al link informativo poiché esistono in commercio e online tantissime pubblicazioni in merito con approfondimenti.

Mi interessa invece confrontare i tre modi in cui si "guarda" alla depressione da tre punti di vista:
  • biologico
  • psicologico
  • sociologico
Il modo in cui si parla comunemente della depressione, infatti, sembra determinato da questi tre contesti, per cui:
  • chi guarda alla depressione come un fenomeno biologico la considererà alla stregua di una qualsiasi malattia e incoraggerà l'uso di farmaci
  • chi guarda alla depressione da un punto di vista psicologico la vedrà come conseguenza di bassa autostima, poca consapevolezza emotiva e credenze errate e si concentrerà su come la persona depressa vede la vita
  • chi guarda alla depressione in una cornice sociologica ne farà una questione di capacità di adattamento personale e di vincoli e risorse offerte dall'ambiente circostante
Ma chi teme di sentirsi depresso o chi ha ricevuto una diagnosi di depressione vuole sapere chi ha ragione, senza troppe chiacchiere perché da questa ragione dipenderanno le possibilità di risolvere il problema.