Albert Einstein
Fame di stimoli
Uso molto il computer, ma non solo per scrivere post.
Ci sono mail da controllare, commenti da moderare, avvisi da leggere, materiali da archiviare, messaggi personali, account Google, Facebook, notizie, notifiche varie, links, condivisioni, e tutta l'enorme quantità di minuzie da tenere sott'occhio attraverso questo strumento che avrebbe dovuto solo semplificare tutto.
Però, non sempre faccio tutte queste cose, e non sempre la faccio allo stesso modo, con la stessa quantità e frequenza.
Controllo più spesso tutte queste cose non quando sono di meno, ma proprio quando sono di più.
Le mail, i commenti, le notifiche in genere funzionano come segnali d'attenzione nei miei riguardi.
Perciò mi stimolano a cercarne ancora.
Se vedo aumentare le visite a una mia pagina, nelle ore immediatamente successive vado a monitorare più spesso l'andamento, se un post o una foto o un testo qualsiasi riceve commenti, approvazioni di vario genere o diventa oggetto di condivisione, il mio occhio ricade con più frequenza su quella cosa, per verificare l'arrivo di altri segnali.
Dopo qualche giorno di calma, quando le visite si riducono, le notifiche tacciono, finisco addirittura per non pensarci più.
Anche col cibo è la stessa cosa, per non parlare di quando unisco le due cose, e o vado al ristorante per poi scriverne sul mio blog, o fotografo dei piatti da mettere sui social.
Nei giorni seguenti mi interrogo su come ripetere l'esperienza, cerco altri ristoranti da visitare e pregusto sia il cibo sia l'eventuale post da scrivere, oppure spulcio tra libri e siti di cucina, a caccia di qualche altro piatto da fare e fotografare.