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giovedì 21 aprile 2011

Una domanda, dieci risposte

Prendi una tua frustrazione.

Sai quando sei consapevole di dover agire per raggiungere i tuoi obiettivi, ma nello stesso tempo ti sembra di non averne la forza, la capacità o semplicemente la voglia?

Ecco, una di queste frustrazioni andrà benissimo.

Se poi la tua frustrazione, paradossalmente, deriva dal tuo desiderio di fare tante, troppe cose e di non riuscire a stare dietro a tutte, allora è perfetto.

Ora, permetti a qualche giorno di passare inutilmente, per portare la tua frustrazione a livelli eccellenti.

Fai in modo che arrivino le cinque della sera senza che tu abbia mosso neanche un passo in direzione dei tuoi scopi.

Concediti anche di attribuire tutto ciò a una forza misteriosa che trattiene i tuoi slanci, attribuisci pure la colpa agli altri, alle stelle, a chicchessia.

Fatto?

Bene.

Adesso possiamo risalire.

giovedì 20 gennaio 2011

Paura di fallire: batterla in sei passi

Ti è mai successo di mancare un obiettivo, o di non mantenere un proposito, per poi giustificarti perché ti mancava l'esperienza, oppure perché le risorse economiche o temporali erano scarse, o peggio di aver abbandonato la tua idea senza neppure provare?

Inoltre, quali pensieri sorgono in te quando assisti alla riuscita e al successo degli altri?

Se pensi che:

  • sono più portati di te
  • sono più "ammanigliati" di te
  • sono più esperti di te
  • sono più agiati di te
  • sono più fortunati di te
e altre stramberie del genere, sappi che:
  1. stai sminuendo gli altri riguardo alla reale ragione per cui essi sono riusciti nelle loro imprese
  2. non sei la sola persona a fare questi pensieri
Senza contare le energie spese per giustificare la differenza tra il loro successo e la tua non riuscita, energia che avrebbe avuto miglior destino se l'avessi usata per imparare osservando gli altri.

A molti di noi capita di "torturarci" in questo modo, con pensieri fortemente limitanti, e per rendersene conto c'è bisogno di adottare uno sguardo molto critico verso noi stessi.

Non si tratta di bollare come negativo questo comportamento, solo comprendere che la scelta di adottarlo o meno è sempre nelle nostre mani, così come lo saranno le conseguenze.

Di sicuro, un atteggiamento mentale improntato alla paura di fallire non ti porterà molto lontano.

E l'atteggiamento mentale è tutto ciò di cui hai bisogno: non c'è nulla nel mondo esterno che tu veda esattamente così com'è, ma tutto - proprio tutto! - è filtrato dalla tua mente, come quando indossi occhiali scuri o colorati e inevitabilmente la tua visione assume la tonalità delle lenti.

Se è vero che non sempre possiamo controllare l'insorgere di determinati pensieri, è altrettanto vero che possiamo scegliere di rimanere come osservatori distaccati invece di farci risucchiare da essi.

Sappi che quando immagini di raggiungere un nuovo obiettivo subito la mente farà nascere in te la paura di non riuscire a raggiungerlo: essa è pigra, il suo lavoro è mantenere l'omeostasi, l'equilibrio, mentre provare nuove cose significa sempre uscire fuori dai confini che essa può controllare.

Si tratta di un istinto di protezione: il cavernicolo che è in te sente crescere la sua paura man mano che si allontana dalla sua confortevole caverna.

Come puoi fare per non rimanere nel "pantano" della negatività?

martedì 13 luglio 2010

Credenze limitanti: come trovarle, come vincerle

Hai credenze limitanti?
Se c'è una cosa che non ci serve per vivere, ma anzi ci allontana dai nostri sogni e dalla nostra libertà, queste sono le credenze limitanti.

Sono idee, su noi stessi e sulle nostre possibilità, annidate nella parte profonda di noi, e danno vita a un modello del mondo rigido - e per questo comodo da usare, dato che non cambia mai - quanto restrittivo.

Nel corso della nostra esperienza, si sono formate sulla base di considerazioni emotive e irrazionali, le abbiamo usate per spiegarci le cose - in modo grossolano, sull'onda delle emozioni - e da allora non le abbiamo più abbandonate.

Sono uno stupido, non sono capace, non ho talento, ecco le forme tipiche delle credenze limitanti, nate magari perché non abbiamo fatto una cosa nel modo giusto o non l'abbiamo fatta come gli altri si aspettavano.

Infatti, si formano in prevalenza durante la nostra infanzia.

Una variante abbastanza diffusa è la gamma di credenze sull'amore: quante persone in seguito a esperienze dolorose pensano di non essere capaci di vivere una buona relazione o che l'amore inevitabilmente sarà causa di sofferenza, generalizzando l'esperienza spiacevole attraversata.