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giovedì 27 febbraio 2014

Felice o significativa: che vita scegli?

Se cominci a dare un senso alle cose, significa che stai invecchiando.

Poco più che una battuta, in queste parole che Paolo Sorrentino mette in bocca al suo Tony Pagoda in Hanno tutti ragione, ma spesso una battuta riesce ad andare più a fondo di qualunque altro metodo.

Se poi l'oggetto d'indagine è la vita, le sue scelte, la luce che assumono se viste in termini di felicità e significato, si può capire che la dimensione principale sulla quale si gioca la partita è proprio il tempo che passa nella vita di un uomo.

Una vita felice e una vita significativa, infatti, non solo spesso non coincidono affatto, ma è anche molto difficile osservarle nello stesso lasso di tempo.

giovedì 19 settembre 2013

Superstiziosi e contenti


 C'è chi incrocia le dita, chi tocca ferro (ehm...), chi fa il giro largo attorno a una strada attraversata da un gatto nero...

Ne sai qualcosa?

Hai problemi col sale quando cade o si passa di mano in mano, o con la rottura di uno specchio?

Di sicuro non soffri di solitudine, se la risposta è sì, e sei in compagnia di molte persone che giudicheresti il massimo della razionalità.

Perché a essere superstiziosi ci sono più vantaggi che perdite: lo dimostrano molti esperimenti nei quali ai partecipanti viene chiesto di eseguire una performance e, quando viene detto loro che stanno usando un oggetto fortunato o che stanno rifacendo un'azione che altri hanno già compiuto con successo, la qualità dei risultati va ben oltre ogni ragionevole media.

Ma perché è così facile farsi influenzare dalla superstizione?

Perché non si tratta solo di mala sorte: in realtà, molti gesti e pensieri superstiziosi hanno proprio lo scopo di portare un miglioramento, di far conseguire un risultato.

E a noi esseri umani piace credere che esistano poteri sovrannaturali, e ci piace ancor di più pensare di essere proprio noi ad averli o a governarli.

Molti eventi superstiziosi non sono altro che coincidenze alle quali si danno spiegazioni magiche: il pensiero di una persona, seguito da un gesto di contatto - una telefonata, un messaggio - della stessa persona faranno pensare che il pensiero ha influenzato il futuro.

E quando non esiste una prova contraria, tendiamo a convalidare la nostra lettura magica dell'evento.

Quanti tipi di eventi magici caratterizzano le nostre vite?

Quali sono le superstizioni e i pensieri sovrannaturali più frequenti negli esseri umani?

A quali cose attribuiamo un'influenza che, a ben vedere, risulterebbe infondata?

lunedì 30 luglio 2012

Il mensile di Studialamente: luglio 2012

Il diavolo fa le pentole...
E i coperchi dei monsignori sono una vera schifezza.

Al di là della battuta, quanto accaduto nell'intervista al vescovo d'Isernia, la cui ignoranza abissale gli ha fatto dire cose irripetibili sulla sindrome di Down, ci dice a che punto siamo nello sviluppo culturale, civile, sociale e mentale.

Oltre all'indignazione, ne ho parlato perché anche il cattolicesimo, come tutte le pratiche degenerate dalle religioni, pesca a piene mani nei sentimenti della gente in cerca di spiegazioni facili e di qualche pittoresco protettore che li guidi verso la luce.

Qui trovi sia la videointervista che le mie riflessioni.

Salvaci dalla tecnologia!
Quando si è nell'occhio del ciclone non ci si può accorgere del suo potere devastante.

Allo stesso modo, siamo così immersi nella tecnologia e circondati da apparecchiature che solo fino a pochi anni fa si potevano trovare nei romanzi di fantascienza, da non renderci conto di quanto ci stanno influenzando.

Non possiamo sapere come evolverà la situazione, però possiamo chiederci di che tipo di tecnologite ci stiamo ammalando, leggendo questo post.

Psicologo o counselor, vostro onore?
Ormai dobbiamo rivolgerci al giudice anche per farci aiutare a scegliere da quale professionista dell'aiuto dobbiamo andare.

L'ordine degli psicologi della Lombardia infatti ha battuto anche in appello alcuni dei suoi stessi membri colpevoli di diffondere il counseling, contrariamente a quanto prescritto dal codice deontologico.

Ma è solo una questione di codicilli o ci sono ragioni più potenti dietro questo scontro?

E soprattutto, quali garanzie hanno i cittadini quando si recano da un presunto specialista?

Scoprilo in questo articolo.

Una mente mangia-storie
Siamo ancora lontanissimi dalla piena comprensione di quanto accade nel nostro cervello.

Per questo, studi diversissimi e interessantissimi si alternano nell'attacco al pieno svelamento di quanto abbiamo nella testa.

Studi recenti sul funzionamento dei neurotrasmettitori in relazione alla lettura di romanzi, all'ascolto di storie o alla visione di film mostrano risultati sorprendenti.

Grazie alle storie, il cervello infatti è in grado di compiere tutto il lavoro di cui ha bisogno, senza tuttavia tradurlo in azione concreta (cosa che comporterebbe un dispendio eccessivo di energie).

In pratica, il cervello ha bisogno di lavorare molto più di quanto il corpo sia in grado di garantirgli, per questo, grazie alle storie, la materia grigia si sazia a sufficienza, come puoi leggere qui.

Bambini soli o bambini abbandonati?
Nell'ultimo spot dell'AiBi sembra che questi due concetti siano intercambiabili.

In realtà, la condizione d'abbandono dei bambini nei paesi meno sviluppati, che l'associazione cerca di inserire in programmi d'adozione, non c'entra nulla con la condizione sentimentale di solitudine che certi bambini con entrambi i genitori possono provare per mancanza di cure e vicinanza emotiva.

Ma nel loro spot le due cose si sovrappongono: vieni a scoprire in che modo e con quali conseguenze.

Pazzo sì, ma fesso no!
Diceva un vecchissimo spot su una marca di caffè.

Lo slogan si potrebbe adattare per l'imminente uscita del DSM V, il nuovissimo manuale crea-patologie a disposizione di tutti gli psichiatri dalla ricetta facile (e di tutti gli insegnanti e gli educatori incapaci).

Il mondo è nettamente diviso su questo tema: da una parte i professionisti dell'aiuto che ravvisano la totale inadeguatezza del sistema diagnostico del manuale, dall'altro l'APA e i suoi ambigui rapporti con le grandi case farmaceutiche.

In questo articolo puoi capire perché il DSM non può funzionare e qual è l'alternativa.

domenica 1 luglio 2012

Esorcista, esci da questo mondo!



Non sapevo nulla del vescovo di Isernia che all'inizio di giugno ha paragonato un indemoniato a una persona con sindrome di Down raccontando di un esorcismo, e poiché questo blog vive per ammazzare l'ignoranza non posso trattenermi.

Chiedo scusa a quanti si ostinano a voler credere ancora nella buona fede di questi uomini travestiti, cosa che qualsiasi serio sostenitore della psicologia guarderebbe con sospetto, e li prego di cliccare altrove e uscire da questa pagina per non leggere le mie parole.

Questo però non significa che io sia per le offese gratuite né a favore dell'occhio per occhio dente per dente, perciò guarderò questo video e lo metterò in pausa per scrivere i miei commenti sulle parole assurde di questa persona, se di persona si può parlare.

sabato 5 maggio 2012

La fede del tifoso: divertimento o religiosità?

Qual è il sogno di ogni blogger?

Essere utile ai lettori.

Mai però avrei immaginato di poter essere utile ai tifosi di calcio con un blog sulla mente.

Eppure, da quando un tifoso juventino ha linkato il mio post Guida per ridurre l'ansia durante i tempi d'attesa nel forum del sito dei tifosi bianconeri, fioccano visite su visite.

Tutto è partito da un frequentatore del forum che ha chiesto aiuto per superare l'ansia per l'attesa del prossimo, decisivo match: per tutta risposta, qualcuno gli ha suggerito il mio articolo.

Spero naturalmente che possano trovarci qualcosa di utile, ma nel frattempo prendo spunto da questo imprevisto incontro con il mondo del tifo calcistico per dissertare sul tifo come fenomeno sociale.

A che cosa si associa il tifo, nel mondo degli studi psicologici?

martedì 22 dicembre 2009

La preghiera: religione o magia?


I disegni rupestri con scene di caccia o la danza della pioggia sono alcuni dei rituali inventati dagli esseri umani per dialogare con il mondo esterno.

Pare che la rappresentazione grafica della caccia venisse fatta con intento propiziatorio ma è probabile avesse un’origine didascalica: si rappresenta lo svolgimento della caccia ai giovani per insegnargli a muoversi bene così come si usa la lavagna a scuola per spiegare qualcosa agli scolari.

Analogamente una pioggia attesa da tempo può essere stata festeggiata con salti di gioia divenuti rituali.

Messe così, queste pratiche si situano al confine tra religione e magia: da un lato si prende atto del rapporto di interdipendenza col mondo esterno, dall’altro si vuole forzare l’effetto positivo sperando di trarne giovamento.

Da qui in poi, religione e magia si separano e chiunque ripeta questi rituali con l’intento di raggiungere gli stessi risultati dai quali sono nati (la buona caccia, la pioggia ristoratrice) è in una certa misura un mago o crede di esserlo.

L’elemento cardine per distinguere i rituali religiosi da quelli magici è la reciprocità: se c’è siamo nel mondo della religione, se manca sconfiniamo nella magia.