Sebbene io sia stato formato per comprendere i pensieri e le azioni che determinano l'attuazione della felicità e della crescita personale, le più grandi lezioni vengono dalle persone che a un certo punto della loro vita s'imbattono in una sorta d'illuminazione e da lì iniziano a cambiare vita.
Non solo questi momenti, fondamentali per chi li vive, mi aiutano a capire meglio le strade della crescita, ma mi consentono di migliorare la mia stessa vita, dandomi la prova di come e quanto siamo tutti sempre costantemente a rischio di ricadute in comportamenti dannosi e sabotanti.
Spesso non comprendiamo che esistono sempre altre opzioni, altre scelte, altre prospettive dalle quali osservare determinati momenti della nostra vita.
I nostri comportamenti routinari creano l'illusione del "così dev'essere", chiudendoci in un tunnel in cui l'unica alternativa è sperare di arrivare presto dall'altra parte.
Il tunnel in realtà non c'è, è creato dalla nostra stessa mente che giustamente si è uniformata a un certo punto di vista: se la nostra mente non si focalizzasse su una data prospettiva, se non s'illudesse che le cose sono in un unico modo, probabilmente noi non riusciremmo mai a portare a termine un bel niente.
Questa sorta di "pilota automatico" però è utile solo se stiamo svolgendo un'attività limitata nel tempo e negli scopi, dopo di ché va assolutamente "disinserito" per tornare a guardare il mondo con il massimo grado di apertura.
Credo esistano delle situazioni ricorrenti nelle nostre vite, che possono bloccare la nostra crescita e che dobbiamo assolutamente disinnescare, in base al principio di "non peggiorare".
Ci sono comportamenti, pensieri, atteggiamenti la cui eliminazione non passa attraverso qualche sorta di attività, bensì si realizza semplicemente smettendo di fare/porsi/pensare così.
Per crescere e avvicinarti alla felicità, smetti di...
- lottare: di fronte a eventi negativi, l'opposizione spesso fa più danni che altro. Bisogna riconoscere che in certe situazioni si può fare poco, ma quel poco è già il meglio che puoi. Vai con gli eventi e fai il massimo che ti è possibile a seconda delle circostanze.
- dover fare: la vera motivazione scaturisce da scelte adulte e mature, non da costrizioni e minacce.
- rimandare: affronta subito a viso aperto le circostanze avverse, perché in esse c'è sempre una minima parte di responsabilità personale che prima o poi dovrai fronteggiare. Fallo subito e liberati dall'incombenza.
- giustificare: se qualcuno si comporta con te in modo dannoso, c'è una sola cosa da fare, dargli la possibilità di dimostrarti che non l'ha fatto apposta. Ma se quella persona non può dimostrarlo, non giustificarla e difendi il rispetto di te.
- cercare conflitti: le persone sono affamate di scene drammatiche, perché gli scontri, i litigi, il pensare di essere contro qualcuno in una sorta di guerra continua ci fa comunque sentire vivi e interessati a qualcosa, sebbene sia un vivere contro. La maggior parte dei litigi si possono evitare con la decisione deliberata di non litigare e trovare altri modi di comunicare, accettando che l'altra persona non è su questa terra per soddisfare le nostre aspettative.
- provare a cambiare le persone: cerca di accettare sempre le persone così come sono. Questo non significa fartele andare bene, anzi. Se non c'è feeling, allora hai un chiaro segnale che quella relazione è da chiudere, per questo molte persone, spaventate dall'ipotesi di rimanere da sole, perseverano in relazioni dannose. Solo dando prova di accettarsi profondamente, si può poi chiedere all'altro di fare qualcosa per il nostro bene, ossia amarci.
- mettere gli altri prima di te: riconosci serenamente che finché la tua fame - qualunque essa sia - non è stata soddisfatta, non puoi dare nulla a nessuno. L'egoismo - se non diventa egocentrismo - è la forma più sana d'individualità.
Quali sono le cose che hai eliminato con successo dalla tua vita, sentendoti subito più felice?
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