Aforismi, citazioni, perle varie di saggezza.
Quante formule simili leggiamo ogni giorno attraverso i social network, condivise dai nostri amici?
E quante ne cerchiamo e condividiamo noi stessi, quando le troviamo in sintonia con il nostro stato d'animo?
Certo, trovare le parole che avremmo voluto dire noi, messe in bell'ordine e già pronte per l'uso, è già un'istigazione a usarle.
Ma sui social ci conosciamo, almeno nella nostra cerchia, e spesso intuiamo il perché quella determinata persona amica avrebbe potuto pubblicare proprio quella frase.
Altrettanto vero che vediamo questa stessa persona a volte come prigioniera di un percorso circolare senza uscita, in questo continuo citare slogan che offrono la soluzione ai propri problemi, se solo li si mettesse veramente in atto.
E noi sappiamo che non è così, conosciamo quella persona, siamo al corrente del fatto che vorrebbe trovare la forza per fare come lei stessa grida attraverso queste belle parole stampate, ma resta sempre un passo indietro alla loro messa in pratica.
lunedì 14 settembre 2015
sabato 12 settembre 2015
C'eravamo tanto emozionati
Qualcuno ti ha appena attaccato o insultato, e prima di rendertene conto la tua pressione sta già schizzando.
In ogni tuo angolo, il rancore dilaga e la possibilità di conservare la calma si riduce sempre più.
Fai un bel respiro.
Poi, ti volti con un'espressione neutra, e dispieghi tutta la benevolenza possibile.
Per una volta, ti riesce di non contrattaccare.
Addirittura, ti esce una di quelle frasi grondanti di perdono e dignità.
Può essere?
Forse, e se quel perdono e quella benevolenza siano davvero sentiti importa poco, perché funziona.
Non solo l'altro si trova spiazzato, ma tu senti il senso di minaccia svanire, e la sicurezza su dove ti trovi crescere.
Da qui in poi, conservare la calma diventa sempre più facile, dopo la difficoltà iniziale a resistere alla spinta reattiva.
La fibrillazione iniziale che ti faceva traballare si muta in una solidità granitica che ti tiene in equilibrio.
In ogni tuo angolo, il rancore dilaga e la possibilità di conservare la calma si riduce sempre più.
Fai un bel respiro.
Poi, ti volti con un'espressione neutra, e dispieghi tutta la benevolenza possibile.
Per una volta, ti riesce di non contrattaccare.
Addirittura, ti esce una di quelle frasi grondanti di perdono e dignità.
Può essere?
Forse, e se quel perdono e quella benevolenza siano davvero sentiti importa poco, perché funziona.
Non solo l'altro si trova spiazzato, ma tu senti il senso di minaccia svanire, e la sicurezza su dove ti trovi crescere.
Da qui in poi, conservare la calma diventa sempre più facile, dopo la difficoltà iniziale a resistere alla spinta reattiva.
La fibrillazione iniziale che ti faceva traballare si muta in una solidità granitica che ti tiene in equilibrio.
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mercoledì 9 settembre 2015
le ultime parole gravose
Questa non è una barzelletta, anche se per certi versi può sembrare tale.
Si tratta di qualcosa che, a differenza delle barzellette - quasi sempre iperboliche e perciò rare a riscontrarsi nella realtà - accade molto più spesso di quanto riusciamo ad accorgerci.
O forse ce ne accorgiamo tutte le volte, e non saprei se è meglio.
Accade quando si parla, indipendentemente dall'argomento e dall'importanza che esso ha per coloro che parlano.
Per questo, se due persone parlano di ciò che sta loro a cuore, è tremendamente più importante.
Parlano, e come a volte è naturale e inevitabile, scoprono di non comprendere qualcosa del loro stesso parlare.
E allora comincia la vera e propria barzelletta, che però non è una barzelletta.
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giovedì 3 settembre 2015
Una buona ragione per investire nelle relazioni
Io ne ho tre, e quando mi chiedono com'è stato e com'è realmente avere a che fare con loro e gestirli, mi accorgo che a pensarci e a raccontarlo sembra un impegno enorme - fanno danni in casa, sono da sterilizzare, col caldo possono arrivare le pulci, ammazzano altri animali e per di più te li portano in casa e così via - ma che poi, in questi cinque anni di convivenza, giorno dopo giorno, io non ho percepito realmente tutto questo peso che vado raccontando ed elencando.
Anche nelle relazioni umane assistiamo a un fenomeno simile: esistono una serie di noie in ogni tipo di relazione, che possiamo più o meno pensare di accettare in base alla nostra disponibilità al compromesso, e che una volta vissute si riescono ad attraversare meglio di quanto si potesse immaginare.
Il primo punto è proprio questo: se è giusto, prima di una qualsiasi relazione umana, chiedersi se siamo disposti ad accettare gli eventuali e inevitabili compromessi che implicherà, è altrettanto vero che essi ci sembreranno più gravi prima di intraprendere realmente quella relazione.
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