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sabato 28 settembre 2013

Che cosa avrebbe pensato Freud di Guido Barilla?

Che Freud avesse ragione, l'ho ripetuto più volte in questo blog.

Che però la conferma definitiva arrivasse dall'intervista di Guido Barilla a La zanzara non credo se lo sarebbe mai aspettato neanche lui.

Infatti, il padre di tutti coloro che hanno qualche interesse verso ciò che accade nella mente umana ha sostenuto in diversi modi che l'essere umano spesso mostra avversione verso le cose che maggiormente brama, e che per qualche motivo non si può permettere di avere.

Se Freud ha ragione, allora forse gli uomini che mostrano più avversione verso l'omosessualità hanno in realtà il maggior grado di desiderio omosessuale verso altri uomini.

lunedì 26 agosto 2013

Insulti razzisti: indignazione o indifferenza?

Poche settimane fa ho parlato di razzismo a partire da alcuni commenti di esponenti politici del nostro paese, ma di recente un altro episodio mi spinge a riparlarne.

Il campo stavolta è più ristretto, e la notizia è circoscritta al mondo enogastronomico.

Fulvio Bressan, produttore di vini friulano, si rivolge via Facebook al ministro Kyenge con preziosismi linguistici del tipo sporca scimmia nera e negra mantenuta di merda.

Il primo ovvio risultato di una simile uscita è che oggi, a digitare il suo nome su Google, invece delle lodi ai suoi vini ci trovate le reazioni dei siti e dei blog su vino e gastronomia dopo questa bella uscita.

In queste reazioni si confrontano le posizioni di chi appoggia le idee del vignaiolo, di chi ne condanna solo la violenza verbale, e di coloro che invece dichiarano di escluderlo per sempre come fornitore.

Purtroppo però il confronto dei commentatori si è quasi sempre spostato verso le argomentazioni sulle politiche dell'immigrazione, perdendo a volte di vista il problema centrale, cioè quello del dare della scimmia e della negra alla Kyenge, della quale poi si potranno criticare anche aspramente tutte le idee e le azioni da ministro.

Questo bisogno di inveire che, nel caso in cui l'oggetto dell'ira sia una persona dalla pelle di un altro colore, si configura sempre come un attacco all'etnia, un'associazione con l'inferiorità e la sporcizia tout court e un'identificazione con la nullafacenza e il parassitismo.

Due sono i fenomeni dei quali mi interessa parlare, che emergono dalla vicenda.

L'accostamento tra la pelle scura e la scimmia e l'indifferenza o il tentativo di mostrarsi razionali dopo aver assistito a episodi di palese disprezzo razziale.

domenica 23 dicembre 2012

Come scegliere il regalo giusto e salvare la coppia

Scegliere regali è difficile, soprattutto in occasione del Natale, quando ci tocca farli a tante persone diverse nello stesso momento.

Per alcuni è addirittura motivo di stress, e ognuno affronta l'ardua impresa con strategie differenti e a volte originali.

I prudenti iniziano a preparare liste di possibili regali già alla fine dell'estate e buttano sempre l'occhio alle vetrine con mesi d'anticipo, ma raramente riescono davvero a completare tutti gli acquisti in tempo utile.

Altri invece aspettano proprio il 23 e il 24 fino all'ultimo minuto di apertura dei negozi e spesso sono i primi a sentirsi frustrati per la scelta poco soddisfacente dei regali.

Per tutti questi motivi, a ognuno di noi è capitato - e capiterà ancora - di ricevere regali sbagliati, inaspettati, lontani dai nostri gusti, insomma, regali che non ci piacciono.

Come reagire?

La questione non è banale, soprattutto quando lo scambio di regali sbagliati riguarda una coppia.

Come si modifica la percezione reciproca dei partners quando un regalo non centra i gusti del compagno o della compagna?

Gli americani sono abituati a non lasciar passare alcuna domanda senza trasformarla in un'occasione per fare un bell'esperimento psicologico, e diverse ricerche hanno esplorato il tema, rivelando a volte risultati controintuitivi.

Per esempio, il luogo comune vuole le donne più romantiche degli uomini, di conseguenza più sensibili a un eventuale errore nella scelta del regalo.

Il maschio pensa che uno sbaglio nel dono potrebbe essere interpretato come una mancanza d'attenzione se non addirittura d'amore.

Per converso, gli uomini sono visti banalmente come grandi bambini, ai quali basta regalare ciò che essi stessi manifestano di volere per renderli felici.

Purtroppo, altro luogo comune vuole la donna vestire il ruolo di nuova madre, e quindi approfittare del Natale per regalare al partner ciò che lei ritiene necessario per lui.

Uno degli studi più curiosi condotti oltreoceano risale a circa quattro anni fa, e ha prodotto risultati singolari rispetto alle aspettative.

domenica 28 ottobre 2012

Halloween: come ti vesti?

Madre, tua figlia è su di giri perché non vede l'ora di festeggiare Halloween e si tormenta nella ricerca del costume giusto da indossare?

Una situazione molto probabile, in questi giorni, se pensiamo che in ogni scuola di ogni ordine e grado si sta perlomeno parlando di Halloween se non addirittura producendo lavori scolastici su questa festa.

Dunque, bambine e ragazze pronte a mascherarsi in questa sorta di carnevale anticipato.

La domanda però non è come vestirle ma come esse vogliono vestirsi?

Se provi a digitare nei motori di ricerca costumi halloween ragazze comparirà una sfilza di immagini di costumi da streghe, mummie, vampire, diavole, zombies, ma anche poliziotte, infermiere, supereroine, follette e fatine.

Solo che ognuna di queste figure avrà come minimo cinquanta centimetri di cosce scoperte, se non addirittura scollature pronunciate, veli, guaine tipo seconda pelle e altri elementi marcatamente sessuali.

Certo, per gli studenti delle scuole secondarie questo è comprensibile, dato che in quel periodo si va a completare la maturazione sessuale.

Però viene da chiedersi che cosa sceglierebbero d'indossare le ragazzine avendo la possibilità di optare anche per abiti non così succinti.

A questa domanda ha provato a rispondere uno studio americano diretto da Christine R. Starr e Gail M. Ferguson, con un'indagine sulle bambole (dalla Barbie alle Bratz), i media e le influenze materne nella costruzione dell'identità sessuale.

sabato 29 settembre 2012

Dimmi su che sedia stai e ti dirò chi sei

A prima vista sembra l'ultima americanata nel campo delle ricerche psicologiche, però dopo il primo momento d'ilarità, i risultati di un test che cerca di spiegare il rapporto tra ambiente e pensiero umano mostrano lati interessanti.

La domanda è: i nostri stati mentali sono condizionati dall'ambiente circostante?

Tutti, più o meno, sappiamo che la nostre condizioni psico-fisiche cambiano se passiamo del tempo in campagna a contatto con la natura o se invece stiamo per qualche giorni in una metropoli trafficata e fumosa, come dimostra l'ecoterapia.

domenica 5 febbraio 2012

Come evadere il fisco e sentirsi a posto con la coscienza

Altri titoli possibili per questo post potrebbero essere:

Come mentire agli elettori e dormire tranquilli


Come fare la guerra e continuare a sentirsi pacifisti


Come attaccare la Polonia e la Russia e sentirsi vittima di un complotto contro la Germania (come Hitler)

C'è bisogno di un passo indietro.

In questo post ho introdotto il lavoro sulla dissonanza cognitiva di Leon Festinger e gli esperimenti di Alex Bavelas su come le persone si lasciano indurre facilmente a cambiare idea pur di non provare la fastidiosa sensazione di una contraddizione nella propria mente, sensazione chiamata appunto dissonanza cognitiva.

A proposito dei titoli per questo post, ogni comportamento descritto in essi finirebbe per provocare dissonanza: chi non paga le tasse sa di fare un danno alla collettività ma si giustifica dicendo che lo stato impone tasse così alte per istigarti ad evaderle.

Così, chi cambia bandiera dopo le elezioni e viene meno al mandato sostiene di farlo per il bene del paese, i guerrafondai mentono asserendo che la gente comune non capirebbe le complesse logiche retrostanti e Hitler, per tenere in equilibrio la sua fragile mente, finì per accusare i paesi confinanti di volerlo cancellare dalla geopolitica europea.

Per costruire una giustificazione plausibile a noi stessi, dobbiamo "dimenticarci" di un pezzo d'informazione.

Dimenticarci che, se non paghiamo le tasse, esse aumenteranno perché le casse saranno vuote, per esempio.

Dimenticarci di aver dato la parola, di aver aggredito per primi, di aver giudicato un'etnia intera inferiore.

Bazzecole, insomma, che la mente dimentica con una facilità estrema, ma dalle conseguenze terribili.

Come in questo esperimento che ora vado a raccontarti.

giovedì 15 aprile 2010

Spiegare la realtà: la dissonanza cognitiva e il rasoio che non taglia


Il filosofo Guglielmo di Ockham raccomandava col suo "rasoio" di spiegare i fenomeni scegliendo le spiegazioni meno complesse.

Più di seicento anni dopo, gli esperimenti di Alex Bavelas hanno definitivamente dimostrato che del rasoio di Ockham noi esseri umani proprio non sappiamo cosa farcene.

Così se c'è una cosa molto naturale per noi è inventare le spiegazioni più complicate pur di far quadrare l'immagine che abbiamo del mondo.

Cambiare - soprattutto cambiare idea - sembra davvero arduo per la nostra specie.

Se due o più concetti non quadrano tra loro, il fastidio che ne nasce è tale da indurre le persone a modificare gli stessi concetti finché il fastidio prodotto dal loro contrasto non si attenua.

venerdì 26 marzo 2010

Come inventare la verità e crederci



Che cos'è la verità?
Il video esprime in poesia il messaggio di questo post, perciò se non avete tempo o voglia di leggere...

A sentire Giambattista Vico verum ipsum factum, ossia la verità è ciò che noi stessi fabbrichiamo e non avrebbe alcun senso cercare una verità indipendente da noi.

Ma dopo più di tre secoli e il contributo del costruttivismo radicale sono ancora in tanti a pensare che esista "la" verità.