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giovedì 19 settembre 2013

Superstiziosi e contenti


 C'è chi incrocia le dita, chi tocca ferro (ehm...), chi fa il giro largo attorno a una strada attraversata da un gatto nero...

Ne sai qualcosa?

Hai problemi col sale quando cade o si passa di mano in mano, o con la rottura di uno specchio?

Di sicuro non soffri di solitudine, se la risposta è sì, e sei in compagnia di molte persone che giudicheresti il massimo della razionalità.

Perché a essere superstiziosi ci sono più vantaggi che perdite: lo dimostrano molti esperimenti nei quali ai partecipanti viene chiesto di eseguire una performance e, quando viene detto loro che stanno usando un oggetto fortunato o che stanno rifacendo un'azione che altri hanno già compiuto con successo, la qualità dei risultati va ben oltre ogni ragionevole media.

Ma perché è così facile farsi influenzare dalla superstizione?

Perché non si tratta solo di mala sorte: in realtà, molti gesti e pensieri superstiziosi hanno proprio lo scopo di portare un miglioramento, di far conseguire un risultato.

E a noi esseri umani piace credere che esistano poteri sovrannaturali, e ci piace ancor di più pensare di essere proprio noi ad averli o a governarli.

Molti eventi superstiziosi non sono altro che coincidenze alle quali si danno spiegazioni magiche: il pensiero di una persona, seguito da un gesto di contatto - una telefonata, un messaggio - della stessa persona faranno pensare che il pensiero ha influenzato il futuro.

E quando non esiste una prova contraria, tendiamo a convalidare la nostra lettura magica dell'evento.

Quanti tipi di eventi magici caratterizzano le nostre vite?

Quali sono le superstizioni e i pensieri sovrannaturali più frequenti negli esseri umani?

A quali cose attribuiamo un'influenza che, a ben vedere, risulterebbe infondata?

domenica 30 giugno 2013

Margherita Hack e la ricerca della verità



Oltre a essere l'esperta di astrofisica che tutti abbiamo imparato a conoscere, Margherita Hack è stata soprattutto una strenua sostenitrice della scientificità, in senso filosofico, come atteggiamento verso le affermazioni su ciò che è vero e ciò che ha bisogno di altro lavoro per essere provato.

Innumerevoli volte ha sostenuto e altrettante le è stato chiesto di motivare che l'astrologia è una falsa scienza, anzi, una superstizione ereditata dall'antichità, con ragioni che dovrebbero lasciare chiunque le ascolta senza dubbi.

Sembra però che neanche un esercito di scienziati riuscirebbe a scalfire la popolarità degli oroscopi che dai mezzi di comunicazione - e insieme alle altre pratiche divinatorie - continuano a incuriosire, attirare e persino a condizionare le migliaia di persone che li seguono.

Le differenze tra scienza vera e scienza presunta sono comunque facilmente riconoscibili, comprensibili e verificabili: sono scientifiche anch'esse, insomma, e non vederle vuol dire proprio mettere in atto la precisa volontà di autoingannarsi.

giovedì 13 dicembre 2012

Pronti per la fine del mondo?

Non posso credere che tu non lo sappia.

Il mondo è in procinto di finire.

La data è il 21 dicembre, l'ultimo giorno del calendario Maya, e se l'hanno detto loro...

Qualcuno dirà che si tratta di una semplice fobia, di quelle che colgono piuttosto frequentemente il genere umano.

Sono d'accordo, al punto che ti dico che non c'è requia: anche sopravvivendo al 21 dicembre, dopo appena dieci giorni saremo nel duemila... TREDICI!

Fa ridere, forse, ma la superstizione sul numero 13 è talmente diffusa che dalla numerazione stradale, a quella degli ascensori, fino alle operazioni per schedulare - è una parola tremenda, lo so, ma si dice così - i voli, quasi tutti escludono questo numero.

Ma la storia è vecchia.

venerdì 26 marzo 2010

Come inventare la verità e crederci



Che cos'è la verità?
Il video esprime in poesia il messaggio di questo post, perciò se non avete tempo o voglia di leggere...

A sentire Giambattista Vico verum ipsum factum, ossia la verità è ciò che noi stessi fabbrichiamo e non avrebbe alcun senso cercare una verità indipendente da noi.

Ma dopo più di tre secoli e il contributo del costruttivismo radicale sono ancora in tanti a pensare che esista "la" verità.

domenica 15 novembre 2009

Pavlov, il cane e i nostri condizionamenti quotidiani


Nel 1904 Ivan Pavlov si vide assegnare il premio Nobel per la medicina.

Tre anni prima aveva iniziato la sua famosa ricerca sull'acquolina in bocca dei cani alla vista - anzi, all'idea! - di una bella ciotola di carne.

L'esperimento, in breve, era così:
  1. Ogni volta che il cibo viene mostrato al cane, Pavlov fa suonare un campanello
  2. Il cane reagisce in maniera naturale con un aumento della salivazione
  3. Gli viene dato il cibo mostrato
  4. La volta successiva, viene suonato il campanello senza tuttavia mostrare subito il cibo
  5. Il cane reagisce al suono in maniera equivalente al cibo, con la salivazione
In pratica, lo stimolo naturale - incondizionato - del cibo produce una reazione istintiva - incondizionata - nell'animale.

Fin qui, tutto tranquillo.