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sabato 13 luglio 2013

Responsabilità genitoriale, civiltà ed evoluzione

Freschissima è arrivata la notizia dell'equiparazione tra figli legittimi e figli naturali, con la sparizione degli aggettivi in questione, l'assunzione dello status di figlio nato da matrimonio per le adozioni minorili e la sostituzione della potestà con la responsabilità.

Il presidente del consiglio definisce ovviamente l'evento come grande segno di civiltà.

A me invece interessano le implicazioni morali, soprattutto in rapporto alla riproduzione sessuale, al modo in cui la cultura ha cercato di regolarla e alle conseguenze.

Che la morale, soprattutto in occidente nella sua versione religiosa, si sia occupata soprattutto dei comportamenti sessuali degli esseri umani non è una novità.

In realtà le regole morali circa la sessualità non mancano nemmeno a oriente, nella cultura islamica e in gran parte dell'Asia, con restrizioni nettamente più decise rispetto a quelle del mondo europeo e americano.

La stessa evoluzione umana è legata a filo doppio con lo sviluppo della morale sessuale, su questioni come la poligamia, l'omosessualità, l'incesto, che originano da questioni biologiche e culturali differenti.

In generale, la regola delle regole circa le abitudini sessuali, che si ritrova un po' dovunque, sia in ambito laico che religioso, è il divieto o lo scoraggiamento della promiscuità.

domenica 16 dicembre 2012

Uno, due tre, strage...

Tutti i casi di stragi di massa improvvise, come l'ultimissima nel Connecticut, ci spingono a cercare le possibili cause nella speranza di prevenire eventi simili nel futuro.

Purtroppo, gli elementi a favore di una previsione di tali eventi sono scarsissimi, ogni caso sembra prevalere in termini di differenze più che di somiglianze.

Proviamoci lo stesso.

domenica 28 ottobre 2012

Halloween: come ti vesti?

Madre, tua figlia è su di giri perché non vede l'ora di festeggiare Halloween e si tormenta nella ricerca del costume giusto da indossare?

Una situazione molto probabile, in questi giorni, se pensiamo che in ogni scuola di ogni ordine e grado si sta perlomeno parlando di Halloween se non addirittura producendo lavori scolastici su questa festa.

Dunque, bambine e ragazze pronte a mascherarsi in questa sorta di carnevale anticipato.

La domanda però non è come vestirle ma come esse vogliono vestirsi?

Se provi a digitare nei motori di ricerca costumi halloween ragazze comparirà una sfilza di immagini di costumi da streghe, mummie, vampire, diavole, zombies, ma anche poliziotte, infermiere, supereroine, follette e fatine.

Solo che ognuna di queste figure avrà come minimo cinquanta centimetri di cosce scoperte, se non addirittura scollature pronunciate, veli, guaine tipo seconda pelle e altri elementi marcatamente sessuali.

Certo, per gli studenti delle scuole secondarie questo è comprensibile, dato che in quel periodo si va a completare la maturazione sessuale.

Però viene da chiedersi che cosa sceglierebbero d'indossare le ragazzine avendo la possibilità di optare anche per abiti non così succinti.

A questa domanda ha provato a rispondere uno studio americano diretto da Christine R. Starr e Gail M. Ferguson, con un'indagine sulle bambole (dalla Barbie alle Bratz), i media e le influenze materne nella costruzione dell'identità sessuale.

sabato 21 luglio 2012

Il colpo basso dell'AiBi



 L'ultimo spot dell'AiBi - Amici dei Bambini - che puoi vedere qui sopra - suscita qualche perplessità.

Negli spot precedenti, come quello del cane che si prende cura del gatto, o quello della partita a calcio tra il borghese cittadino e il piccolo che gioca nel fango in Brasile, o ancora quello con Max Laudadio che dà un nome alla bambina africana, lo script si fonda sempre sulla dinamica genitore/figlio, con le due parti che riescono a trovare un punto d'incontro.

In questo spot invece la bambina è da sola, e lo dice anche, nel finale, non lasciatemi sola.

sabato 12 maggio 2012

Che rapporto hai con la mamma?



 Vigilia della festa della mamma.

Fiori, cioccolatini, pranzi, biglietti d'auguri e lavoretti fatti a mano.

Non pensare che la festa della mamma riguardi solo i bambini.

Per i bambini cresciuti che hanno ancora la mamma, proprio in vista della loro festa, è utile riflettere sul tipo di rapporto che ancora lega madre e figli, per capire come migliorarlo.

La relazione di una persona adulta con la madre - adulta anche lei - dovrebbe essere di reciproca accettazione e rispetto.

Ma è davvero così?

Quali dinamiche avvengono tra di voi?

Come ti fa sentire, oggi, avere a che fare con tua madre?

giovedì 26 gennaio 2012

Mamme amiche e pubblicità



Io e mia madre siamo molto amiche, è una frase che puoi sentire abbastanza spesso, oggi, da un'adolescente.

Io dico tutto a mia madre è il naturale corollario della frase precedente, quindi non meno frequente.

Il gran finale è non ho segreti per lei, dopodiché possiamo dire di aver trovato un'esponente di una categoria ormai diffusissima quanto discutibile: la mamma amica.

Partiamo da queste tre affermazioni e facciamo finta di parlare alla ragazzina che le ha orgogliosamente sbandierate.

venerdì 12 febbraio 2010

Genitori e adolescenti: tre veleni e tre antidoti


Io crescerò
I romani la sapevano lunga nel definire adolescentem il ragazzo e la ragazza che inizia a crescere.

Una parola vaga per un processo che si sviluppa nel tempo, difficile da definire una volta e per tutte.

Durante quell'età lì nulla è dato per certo e l'incertezza gioca brutti scherzi alla tranquillità personale.

Genitori e adolescenti vivono questa lunga fase in modo a volte burrascoso, i primi lamentando la difficoltà di decifrare questo essere che cambia ai limiti dell'irriconoscibile, e i secondi soffrendo per la semplice convivenza con i familiari, vissuta come una insopportabile ingerenza.

Sebbene io non creda si debba per forza dare ragione all'una o all'altra parte di questa complicata relazione, penso che i genitori in quanto adulti dovrebbero avere le risorse per governare il rapporto, aiutando i figli in crescita a restare in partita.

Ma i genitori hanno i loro grattacapi, con questi fenomeni in cambiamento: non li riconoscono, non riescono a interpretare le espressioni facciali, le inflessioni vocali, le intenzioni, le emozioni, davanti a ragazzi e ragazze che usano codici del tutto incomprensibili per loro.

Dal canto loro, i giovani criticano i genitori per la loro contraddittorietà, ora sono eccessivamente normativi, ora si sperticano in effusioni e dimostrazioni di affetto inspiegate, sembrano non avere sicurezza, sono ingiusti, distratti e spesso predicano male razzolando peggio.

Nessuna meraviglia se il dialogo genitori-figli si trasforma spesso in un'aspra battaglia sul campo dell'incomunicabilità.

Non credo che i ragazzi siano abbastanza consapevoli da osservare dall'esterno la relazione con i genitori e introdurre i necessari cambiamenti per farla funzionare.

Sicuramente la loro impulsività può farli esprimere in modo eccessivo per i genitori, ma la maggiore consapevolezza di papà e mamma è la chiave per risolvere il problema.

Cosa "avvelena" la relazione genitori-figli?