Forse è ancora un po' presto, ma l'ondata di caldo e di giornate praticamente estive ha già fatto uscire di casa i tanti cercatori-di-forma-fisica-dell-ultimo-minuto, che si vedono corricchiare e pedalare a orari persino improbabili.
E anche chi non esce a sgobbare e sudare, si porrà senz'altro il problema del calo del peso in vista della prova costume, ovviamente cercando e provando a seguire una... dieta.
A pensarci bene, l'unico metodo per non fallire una dieta è inventarla.
Poiché è molto difficile attenersi scrupolosamente a regimi restrittivi e a cambiamenti radicali d'abitudine, non è un mistero che la maggior parte dei tentativi di mettersi a dieta e dimagrire falliscano.
Invece, se sei tu l'inventore della dieta che proponi agli altri, l'incentivo a seguirla e il disincentivo a fare strappi rendono molto più facile la perseveranza.
Perché chi propone agli altri una dieta non sta solo facendola e quindi perdendo peso.
Sta anche costruendo il senso del suo stesso valore.
L'identità stessa di questa persona si baserebbe sul successo o sul fallimento del regime dietetico.
Se solo smettesse di praticare la dieta che predica, la ciccia aumenterebbe mostrando a tutti la sua ipocrisia.
E se la dieta non funziona, come minimo verrebbe tacciato di ciarlataneria.
In realtà, questo meccanismo funziona per tutte le forme di autodisciplina.
Ed è giusto che sia così.
Gli allenatori, i personal trainer sono ben motivati a tenersi in gran forma, perché il loro corpo è l'anima del loro commercio.
Lo stesso vale per chi insegna a vestirsi, a parlare in pubblico, a fare business.
La domanda è se in questo meccanismo rientrino anche gli psicologi e tutti i professionisti dell'aiuto.
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lunedì 14 aprile 2014
Le diete della mente
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lunedì 30 luglio 2012
Il mensile di Studialamente: luglio 2012
Il diavolo fa le pentole...
E i coperchi dei monsignori sono una vera schifezza.
Al di là della battuta, quanto accaduto nell'intervista al vescovo d'Isernia, la cui ignoranza abissale gli ha fatto dire cose irripetibili sulla sindrome di Down, ci dice a che punto siamo nello sviluppo culturale, civile, sociale e mentale.
Oltre all'indignazione, ne ho parlato perché anche il cattolicesimo, come tutte le pratiche degenerate dalle religioni, pesca a piene mani nei sentimenti della gente in cerca di spiegazioni facili e di qualche pittoresco protettore che li guidi verso la luce.
Qui trovi sia la videointervista che le mie riflessioni.
Salvaci dalla tecnologia!
Quando si è nell'occhio del ciclone non ci si può accorgere del suo potere devastante.
Allo stesso modo, siamo così immersi nella tecnologia e circondati da apparecchiature che solo fino a pochi anni fa si potevano trovare nei romanzi di fantascienza, da non renderci conto di quanto ci stanno influenzando.
Non possiamo sapere come evolverà la situazione, però possiamo chiederci di che tipo di tecnologite ci stiamo ammalando, leggendo questo post.
Psicologo o counselor, vostro onore?
Ormai dobbiamo rivolgerci al giudice anche per farci aiutare a scegliere da quale professionista dell'aiuto dobbiamo andare.
L'ordine degli psicologi della Lombardia infatti ha battuto anche in appello alcuni dei suoi stessi membri colpevoli di diffondere il counseling, contrariamente a quanto prescritto dal codice deontologico.
Ma è solo una questione di codicilli o ci sono ragioni più potenti dietro questo scontro?
E soprattutto, quali garanzie hanno i cittadini quando si recano da un presunto specialista?
Scoprilo in questo articolo.
Una mente mangia-storie
Siamo ancora lontanissimi dalla piena comprensione di quanto accade nel nostro cervello.
Per questo, studi diversissimi e interessantissimi si alternano nell'attacco al pieno svelamento di quanto abbiamo nella testa.
Studi recenti sul funzionamento dei neurotrasmettitori in relazione alla lettura di romanzi, all'ascolto di storie o alla visione di film mostrano risultati sorprendenti.
Grazie alle storie, il cervello infatti è in grado di compiere tutto il lavoro di cui ha bisogno, senza tuttavia tradurlo in azione concreta (cosa che comporterebbe un dispendio eccessivo di energie).
In pratica, il cervello ha bisogno di lavorare molto più di quanto il corpo sia in grado di garantirgli, per questo, grazie alle storie, la materia grigia si sazia a sufficienza, come puoi leggere qui.
Bambini soli o bambini abbandonati?
Nell'ultimo spot dell'AiBi sembra che questi due concetti siano intercambiabili.
In realtà, la condizione d'abbandono dei bambini nei paesi meno sviluppati, che l'associazione cerca di inserire in programmi d'adozione, non c'entra nulla con la condizione sentimentale di solitudine che certi bambini con entrambi i genitori possono provare per mancanza di cure e vicinanza emotiva.
Ma nel loro spot le due cose si sovrappongono: vieni a scoprire in che modo e con quali conseguenze.
Pazzo sì, ma fesso no!
Diceva un vecchissimo spot su una marca di caffè.
Lo slogan si potrebbe adattare per l'imminente uscita del DSM V, il nuovissimo manuale crea-patologie a disposizione di tutti gli psichiatri dalla ricetta facile (e di tutti gli insegnanti e gli educatori incapaci).
Il mondo è nettamente diviso su questo tema: da una parte i professionisti dell'aiuto che ravvisano la totale inadeguatezza del sistema diagnostico del manuale, dall'altro l'APA e i suoi ambigui rapporti con le grandi case farmaceutiche.
In questo articolo puoi capire perché il DSM non può funzionare e qual è l'alternativa.
E i coperchi dei monsignori sono una vera schifezza.
Al di là della battuta, quanto accaduto nell'intervista al vescovo d'Isernia, la cui ignoranza abissale gli ha fatto dire cose irripetibili sulla sindrome di Down, ci dice a che punto siamo nello sviluppo culturale, civile, sociale e mentale.
Oltre all'indignazione, ne ho parlato perché anche il cattolicesimo, come tutte le pratiche degenerate dalle religioni, pesca a piene mani nei sentimenti della gente in cerca di spiegazioni facili e di qualche pittoresco protettore che li guidi verso la luce.
Qui trovi sia la videointervista che le mie riflessioni.
Salvaci dalla tecnologia!
Quando si è nell'occhio del ciclone non ci si può accorgere del suo potere devastante.
Allo stesso modo, siamo così immersi nella tecnologia e circondati da apparecchiature che solo fino a pochi anni fa si potevano trovare nei romanzi di fantascienza, da non renderci conto di quanto ci stanno influenzando.
Non possiamo sapere come evolverà la situazione, però possiamo chiederci di che tipo di tecnologite ci stiamo ammalando, leggendo questo post.
Psicologo o counselor, vostro onore?
Ormai dobbiamo rivolgerci al giudice anche per farci aiutare a scegliere da quale professionista dell'aiuto dobbiamo andare.
L'ordine degli psicologi della Lombardia infatti ha battuto anche in appello alcuni dei suoi stessi membri colpevoli di diffondere il counseling, contrariamente a quanto prescritto dal codice deontologico.
Ma è solo una questione di codicilli o ci sono ragioni più potenti dietro questo scontro?
E soprattutto, quali garanzie hanno i cittadini quando si recano da un presunto specialista?
Scoprilo in questo articolo.
Una mente mangia-storie
Siamo ancora lontanissimi dalla piena comprensione di quanto accade nel nostro cervello.
Per questo, studi diversissimi e interessantissimi si alternano nell'attacco al pieno svelamento di quanto abbiamo nella testa.
Studi recenti sul funzionamento dei neurotrasmettitori in relazione alla lettura di romanzi, all'ascolto di storie o alla visione di film mostrano risultati sorprendenti.
Grazie alle storie, il cervello infatti è in grado di compiere tutto il lavoro di cui ha bisogno, senza tuttavia tradurlo in azione concreta (cosa che comporterebbe un dispendio eccessivo di energie).
In pratica, il cervello ha bisogno di lavorare molto più di quanto il corpo sia in grado di garantirgli, per questo, grazie alle storie, la materia grigia si sazia a sufficienza, come puoi leggere qui.
Bambini soli o bambini abbandonati?
Nell'ultimo spot dell'AiBi sembra che questi due concetti siano intercambiabili.
In realtà, la condizione d'abbandono dei bambini nei paesi meno sviluppati, che l'associazione cerca di inserire in programmi d'adozione, non c'entra nulla con la condizione sentimentale di solitudine che certi bambini con entrambi i genitori possono provare per mancanza di cure e vicinanza emotiva.
Ma nel loro spot le due cose si sovrappongono: vieni a scoprire in che modo e con quali conseguenze.
Pazzo sì, ma fesso no!
Diceva un vecchissimo spot su una marca di caffè.
Lo slogan si potrebbe adattare per l'imminente uscita del DSM V, il nuovissimo manuale crea-patologie a disposizione di tutti gli psichiatri dalla ricetta facile (e di tutti gli insegnanti e gli educatori incapaci).
Il mondo è nettamente diviso su questo tema: da una parte i professionisti dell'aiuto che ravvisano la totale inadeguatezza del sistema diagnostico del manuale, dall'altro l'APA e i suoi ambigui rapporti con le grandi case farmaceutiche.
In questo articolo puoi capire perché il DSM non può funzionare e qual è l'alternativa.
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giovedì 5 luglio 2012
Psicologia vs. Counseling: galli da combattimento
Il tribunale di Milano prima e la corte d'appello del capoluogo lombardo poi hanno stabilito che in base all'articolo 21 del codice deontologico degli psicologi questi ultimi non possono insegnare la conoscenza e l'uso degli strumenti della professione a chiunque non sia già psicologo o non stia seguendo la formazione necessaria a diventarlo.
Questo significa che tutte le scuole di formazione in counseling, ma anche in mediazione familiare e altre forme d'aiuto alla persona, espongono gli psicologi che le hanno fondate e che vi insegnano al rischio radiazione.
Così l'ordine degli psicologi della Lombardia, con altre associazioni alleate, spera di frenare la diffusione del counseling, sia come esperienza formativa, sia come figura professionale alternativa allo psicologo.
Questi i fatti.
Oltre i fatti, come sempre, ci sono i retro-fatti e le interpretazioni.
Cerchiamo di capirci qualcosa.
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