I disegni rupestri con scene di caccia o la danza della pioggia sono alcuni dei rituali inventati dagli esseri umani per dialogare con il mondo esterno.
Pare che la rappresentazione grafica della caccia venisse fatta con intento propiziatorio ma è probabile avesse un’origine didascalica: si rappresenta lo svolgimento della caccia ai giovani per insegnargli a muoversi bene così come si usa la lavagna a scuola per spiegare qualcosa agli scolari.
Analogamente una pioggia attesa da tempo può essere stata festeggiata con salti di gioia divenuti rituali.
Messe così, queste pratiche si situano al confine tra religione e magia: da un lato si prende atto del rapporto di interdipendenza col mondo esterno, dall’altro si vuole forzare l’effetto positivo sperando di trarne giovamento.
Da qui in poi, religione e magia si separano e chiunque ripeta questi rituali con l’intento di raggiungere gli stessi risultati dai quali sono nati (la buona caccia, la pioggia ristoratrice) è in una certa misura un mago o crede di esserlo.
L’elemento cardine per distinguere i rituali religiosi da quelli magici è la reciprocità: se c’è siamo nel mondo della religione, se manca sconfiniamo nella magia.
Per gli uomini primitivi, riconoscere nell’animale da cacciare un avversario pericoloso significava rispettarlo e cercare il modo di mettersi alla pari con esso, quasi ad ammettere di essere inferiori e di dover imparare da lui.
Per l’indiano d’America ringraziare con qualcosa di simile a una danza la discesa della pioggia era innanzitutto un grande atto di umiltà vissuto con un sentimento di sottomissione e con questo sentimento egli si rivolgeva di nuovo al cielo.
Pavlov ha dimostrato come sia facile per animali e persone “inventare” rapporti di causa ed effetto tra eventi del tutto scollegati tra loro, soprattutto quando i risultati di certi eventi sono positivi per noi: è così che il cacciatore primitivo iniziò a credere di poter influire sull’istinto degli animali da cacciare e che lo stregone americano pensò di essere dotato di facoltà superiori.
Se si riconosce la forte reciprocità tra noi e il mondo esterno e non si cade nella trappola dell’onnipotenza con l’idea di poter influenzare il corso degli eventi o di esserne influenzati in modo meccanicistico si compie un atto religioso.
La religione nasce nel riconoscimento dei propri limiti e nella loro accettazione con la felice conseguenza di agire sapendo di aver fatto del proprio meglio.
Un cacciatore con un profondo rispetto per l’animale avrà un’attenzione maggiore di un cacciatore spavaldo e durante le battute col suo gruppo saprà gestire meglio i rischi e alla lunga il bilancio tra perdite e guadagni sarà attivo.
Il rispetto per i cicli naturali ha permesso non solo agli indiani d’America ma a tutto il mondo di sviluppare tecniche agricole raffinatissime e sostenibili a differenza di alcune spregiudicatezze dei giorni nostri.
Può darsi che il risultato della caccia o la quantità d’acqua in rapporto al lavoro agricolo non sia sempre adeguato ma stavolta l’homo religiosus non imputerà al mondo esterno una colpa bensì ne trarrà una lezione per aggiustare il tiro e migliorarsi.
Mentre la magia è il tentativo di cambiare il mondo esterno a nostro vantaggio, la religione è la disponibilità a cambiare noi stessi a vantaggio reciproco del mondo esterno e di noi che ci viviamo.
Quando riusciamo a “pensarci” in questa reciprocità quella è la vera preghiera, espressa in modo magistrale dallo scrittore George Meredith con queste parole:
se dalla preghiera si alza un uomo migliore, la preghiera è esaudita.
Qualcuno grazie alla fede aiuta un sacco di persone in molti modi: il resto non lo so... so solo che la fede fa miracoli!
RispondiEliminaCiao Lorenzo. Grazie per il commento. Hai ragione: la fede - qualunque cosa essa sia - ha effetti incredibili su certe persone ed è giusto che ognuno trovi la sua strada per essere felice.
RispondiEliminaA volte la preghiera è l'atto inconscio del desiderio "alto" che viene improvvisamente esaudito.
RispondiEliminaA volte è strano: i nostri desideri vengono esauditi più di uno in un colpo solo!!!
Allora ti metti a parlare con il tuo inconscio a quattr'occhi e dici: che scherzi sono questi? Sogno o son desto? Come!?! Invece di ringraziare Dio o Quelli Del Piano Di Sopra per quanto hai ricevuto...
La preghiera, l'intento, il risultato, le strade che si incrociano, sono il vero miracolo nella nostra esistenza. Onoriamo!
Rovena.