Se non ci fosse il computer non saremmo qui, né io a scrivere, né tu a leggere.
Ovvio?
Può essere, ma ciò non toglie che entrambi stiamo facendo - in tempi diversi - qualcosa che molto probabilmente non avremmo fatto in passato, quando il mezzo in questione era assente.
Non è vero che io mi sarei inventato un altro modo per divulgare la psicologia come faccio qui, così come non è altrettanto vero che tu avresti cercato notizie in merito su altri mezzi di comunicazione.
Non c'è alcuna invenzione umana che in realtà non sia frutto di un caso, di una scoperta fortuita o di una ricerca sbagliata.
La stessa scrittura nasce per elencare le merci, poi, una volta compreso che due segni diversi incisi sulla pietra potevano corrispondere a due entità diverse, si è capito che incidere segni poteva diventare in sé stesso un linguaggio, a prescindere dal contenuto dei messaggi.
Che cosa c'entra con Pavlov?
E soprattutto, chi è Pavlov?
Visualizzazione post con etichetta Ivan Pavlov. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Ivan Pavlov. Mostra tutti i post
domenica 27 ottobre 2013
lunedì 1 agosto 2011
Il significato dei colori
Un mondo a colori
Avete i pennelli, avete i colori, dipingete voi il paradiso e poi entrateci.
Il modo lapidario con cui Nikos Kazantzakis - l'autore di Zorba il greco - "dipinge" il ruolo del colore metaforico nell'esistenza degli uomini non è solo il felice aforisma di uno scrittore.
Una stanza gialla ti procura ansia?
Il blu ti calma e ti rilassa?
Gli artisti e gli arredatori hanno capito da tempo come i colori influenzino gli stati d'animo, e il mondo della medicina è arrivato alla stessa conclusione molto più tardi.
Il colore è un potente strumento di comunicazione, è universalmente usato come segnale di passaggio, d'arresto, d'allarme, può influenzare gli umori e provocare reazioni psicologiche.
Certi colori sono in grado di aumentare la pressione sanguigna, velocizzare il metabolismo o affaticare la vista.
I sentimenti rispetto ai colori possono anche essere frutto di processi personali, radicati nella propria esperienza e cultura.
Per esempio, se da noi il nero è associato al lutto, per esprimere lo stesso significato in estremo Oriente si usa il bianco.
Perché i colori hanno tutta questa influenza nella nostra vita?
Quali effetti possono avere sul corpo e sulla mente?
Avete i pennelli, avete i colori, dipingete voi il paradiso e poi entrateci.
Il modo lapidario con cui Nikos Kazantzakis - l'autore di Zorba il greco - "dipinge" il ruolo del colore metaforico nell'esistenza degli uomini non è solo il felice aforisma di uno scrittore.
Una stanza gialla ti procura ansia?
Il blu ti calma e ti rilassa?
Gli artisti e gli arredatori hanno capito da tempo come i colori influenzino gli stati d'animo, e il mondo della medicina è arrivato alla stessa conclusione molto più tardi.
Il colore è un potente strumento di comunicazione, è universalmente usato come segnale di passaggio, d'arresto, d'allarme, può influenzare gli umori e provocare reazioni psicologiche.
Certi colori sono in grado di aumentare la pressione sanguigna, velocizzare il metabolismo o affaticare la vista.
I sentimenti rispetto ai colori possono anche essere frutto di processi personali, radicati nella propria esperienza e cultura.
Per esempio, se da noi il nero è associato al lutto, per esprimere lo stesso significato in estremo Oriente si usa il bianco.
Perché i colori hanno tutta questa influenza nella nostra vita?
Quali effetti possono avere sul corpo e sulla mente?
Etichette:
colori,
condizionamento classico,
cromoterapia,
Ivan Pavlov,
psicologia
martedì 22 dicembre 2009
La preghiera: religione o magia?

I disegni rupestri con scene di caccia o la danza della pioggia sono alcuni dei rituali inventati dagli esseri umani per dialogare con il mondo esterno.
Pare che la rappresentazione grafica della caccia venisse fatta con intento propiziatorio ma è probabile avesse un’origine didascalica: si rappresenta lo svolgimento della caccia ai giovani per insegnargli a muoversi bene così come si usa la lavagna a scuola per spiegare qualcosa agli scolari.
Analogamente una pioggia attesa da tempo può essere stata festeggiata con salti di gioia divenuti rituali.
Messe così, queste pratiche si situano al confine tra religione e magia: da un lato si prende atto del rapporto di interdipendenza col mondo esterno, dall’altro si vuole forzare l’effetto positivo sperando di trarne giovamento.
Da qui in poi, religione e magia si separano e chiunque ripeta questi rituali con l’intento di raggiungere gli stessi risultati dai quali sono nati (la buona caccia, la pioggia ristoratrice) è in una certa misura un mago o crede di esserlo.
L’elemento cardine per distinguere i rituali religiosi da quelli magici è la reciprocità: se c’è siamo nel mondo della religione, se manca sconfiniamo nella magia.
Etichette:
George Meredith,
Ivan Pavlov,
magia,
religione
domenica 15 novembre 2009
Pavlov, il cane e i nostri condizionamenti quotidiani

Nel 1904 Ivan Pavlov si vide assegnare il premio Nobel per la medicina.
Tre anni prima aveva iniziato la sua famosa ricerca sull'acquolina in bocca dei cani alla vista - anzi, all'idea! - di una bella ciotola di carne.
L'esperimento, in breve, era così:
- Ogni volta che il cibo viene mostrato al cane, Pavlov fa suonare un campanello
- Il cane reagisce in maniera naturale con un aumento della salivazione
- Gli viene dato il cibo mostrato
- La volta successiva, viene suonato il campanello senza tuttavia mostrare subito il cibo
- Il cane reagisce al suono in maniera equivalente al cibo, con la salivazione
In pratica, lo stimolo naturale - incondizionato - del cibo produce una reazione istintiva - incondizionata - nell'animale.
Fin qui, tutto tranquillo.
Etichette:
condizionamento classico,
Heinz Von Foerster,
Ivan Pavlov,
superstizione
Iscriviti a:
Post (Atom)