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domenica 27 aprile 2014

Consapevolezza: l'infinito dentro di te

È bello credere si possa diventare noi stessi conoscendo la nostra personalità e quella delle persone che ci circondano.

Ma l'idea di avere sempre innestata la marcia dell'autoconsapevolezza e dell'introspezione verso gli altri qualche dubbio lo suscita.

Il tema è antico quanto la nostra cultura, a partire dal conosci te stesso delfico.

Che cosa significa questa frase?

Una sfilza di cose:
  • conosci la tua personalità
  • sii consapevole di dove ti trovi
  • sappi a che punto della vita sei
  • sii la tua voce-guida
  • fidati del tuo intuito
  • esaminati in maniera obiettiva
Potrei continuare, ma già da questo piccolo elenco si vede come certe traduzioni e interpretazioni del famoso monito greco siano addirittura contraddittorie.

sabato 23 marzo 2013

Ma cos'è la destra, cos'è la sinistra...



 La canzone di Gaber è meravigliosa, ma la sfumatura politica finisce qui.

Infatti, per destra e sinistra in questo post intendo le mani, e la tendenza dell'essere umano a usare l'una o l'altra.

È un'evidenza incontestabile il fatto che quasi il novanta per cento delle persone sia, come si suol dire, destrimane, mentre la piccola percentuale restante ha visto la sua manualità svilupparsi a sinistra.

È nello sviluppo infantile che la dominanza di una mano emerge, ci dicono gli scienziati, ma le loro conoscenze certe finiscono qui, sebbene da secoli essi tentino di spiegarci come mai qualcuno usa la destra e qualcun altro la sinistra, senza grandi risultati.

Laddove le spiegazioni razionali latitano, ecco che proliferano le favole, accanto a pochi fatti sicuri.

Vediamone alcuni insieme, ma prima aggiungiamo che non esiste una totale preferenza per la destra o la sinistra nelle persone: molti destrimani preferiscono fare alcune cose con la sinistra, cose anche molto quotidiane come avvitare la moka, girare le pagine dei libri, sollevare la tazzina di caffè, e lo stesso vale per i mancini; inoltre, molti recenti studi registrano una sorta di corsa alla pari abilità delle due mani di pari passo con l'invecchiamento.

giovedì 31 maggio 2012

Il mensile di Studialamente: Maggio 2012

Evoluti fino a che punto?
Uno dei modi più affascinanti per studiare l'evoluzione dell'essere umano e dei suoi comportamenti sono gli esperimenti a sfondo sociale, come quelli realizzati ad Harvard per capire come mai ci comportiamo in modo altruistico quando invece la razionalità ci dovrebbe far scegliere il guadagno personale e come invece ci perdiamo in piccole vendette che di fatto non porteranno a nulla, solo per il gusto di rendere la pariglia.

Leggi pure l'articolo sugli strani comportamenti sociali degli esseri umani per saperne di più.

Un calcio alla fede
Dopo le numerose visite degli juventini che volevano sapere dai miei post come calmare l'ansia in vista della partita decisiva del campionato, era doveroso da parte mia ricambiare l'attenzione con una piccola indagine sul tifo come comportamento fideistico.

Solo una fede incrollabile, infatti, può conservare l'amore per la propria squadra, nonostante le indagini stiano dimostrando che chi gioca e dirige il calcio non mette certo al primo posto l'amore per i sostenitori.

Buon compleanno, maestro!
Come definire altrimenti Gregory Bateson, senza il quale tutte le neuroscienze moderne non avrebbero mai visto la luce?

In un post che non è solo un omaggio ma anche una sintesi del peso avuto da questo grande antropologo, il mio ringraziamento per aver anche ispirato il mio blog.

Oh, Mamy
Maggio, mese della mamma, anche di tutte quelle mamme con le quali i figli intessono rapporti ambigui, invalidanti o addirittura pericolosi.

Per capire che tipo di relazione hai con tua madre e che cosa puoi fare per migliorarla puoi leggere adesso questo post.

Il problema di avere un problema
Sono fermamente convinto che la maggior parte dei nostri problemi derivi dall'assurdo tentativo di vivere una vita priva di problemi.

Partendo da questa convinzione, ecco il post per capire quale atteggiamento sia più utile nell'affrontare e risolvere i problemi della vita quotidiana, senza disperarsi né mettere la testa sottoterra.

Ai posteri l'ardua sentenza
Quando si parla di etica e morale, spesso si sottolinea quanti progressi abbiamo compiuto in fatto di vivere civile.

Ma se è vero che l'evoluzione della morale è innegabile, allora sarà vero che gli uomini di domani non solo vivranno in condizioni di più alta moralità, ma che guarderanno a noi, cittadini del mondo passato, come eticamente arretrati.

Se vuoi provare a indovinare come saremo giudicati in futuro da un punto di vista morale, clicca qui adesso.

Dramma o tragedia?
Ha fatto tanto scalpore la notizia che molti dei recenti suicidi siano dipesi dalla crisi economica, scatenando anche una caccia mediatica al colpevole.

Senza negare che le difficoltà lavorative possano indurre una persona ad atti estremi, l'analisi attenta dei dati dimostra che in realtà il tasso di suicidi non è cambiato e probabilmente resterà nella media fino alla fine dell'anno.

Il confronto tra il dramma di una difficoltà sociale e la tragedia a tinte fosche dipinta da alcuni è riassunta in questo post.

Aridaglie con le donne che sono meglio degli uomini!
E fatevene una santa ragione!

Stavolta qualcuno dovrà rassegnarsi almeno al fatto che non ho dato solo i numeri ma ho fornito anche la fonte.

Comparando i dati sulla criminalità, il disagio psichico e - udite udite! - il comportamento al volante, dal Regno Unito ci dicono per l'ennesima volta che le donne si controllano meglio degli uomini.

Del resto, loro hanno sempre avuto regine...

sabato 26 maggio 2012

L'impulsività è uomo, il controllo è donna



 Se non fossero bastati i due post sul confronto tra maschi e femmine e sulla reciproca sessualità, ecco qui il classico non c'è due senza tre, che afferma un'altra verità scomoda per i maschi e da gongolarsi per le femmine.

La Durham University in Gran Bretagna, infatti, ha condotto una lunga analisi trasversale per tracciare i confini dell'impulsività e del controllo negli uomini e nelle donne.

La prima parte dello studio si concentra sugli atti criminali e sui comportamenti a rischio, nei quali i maschi schiacciano le femmine con il 76 % degli arresti, l'89 % degli omicidi e l'82 % dei crimini.

Anche i dati sulle dipendenze - dal fumo alle droghe - o sull'incidenza di disagi psichici pendono tutti dal lato maschile di gran lunga, questi ultimi soprattutto in relazione a disturbi della condotta, disturbi antisociali, ADHD e disturbo esplosivo intermittente.

Proprio questi dati hanno spinto i ricercatori a esaminare come se la cavano al volante maschi e femmine.

mercoledì 2 maggio 2012

Altruisti e vendicativi: curiosi esperimenti


Mo' te faccio 'o gioco
Io ho 100 €, tiro una moneta per scegliere se darli a te o a un altro e, se il prescelto sei tu, dovrai decidere come dividerli con quell'altra persona, informata del fatto. Se l'altro accetterà la tua proposta bene, altrimenti nessuno dei due avrà nulla.

Qual è la tua scelta?

Comincia così una divertentissima e istruttiva pubblicazione che ho letto studiando i materiali del dipartimento di dinamiche evolutive di Harvard: oltre al valore scientifico, devo dire che la relazione coinvolge sin dall'inizio con piglio letterario.

Ma torniamo al gioco, che per la cronaca si chiama Ultimatum Game e fa parte di quella serie di esperimenti di cui fu pioniere John Von Neumann.

Il testo riporta questi risultati, a dir poco sconcertanti:
  • in due terzi dei casi, le persone offrono tra il 40 e il 50 %
  • il 4 % delle persone offre meno del 20 % della cifra di partenza
  • più della metà di coloro ai quali è offerto meno del 20 % della cifra rifiuta l'offerta
Le risposte sono sconcertanti per un semplice motivo, cioè che i soldi sono piovuti dal cielo, e non si capisce proprio - razionalmente -perché uno debba offrirne la metà senza una ragione o un sentimento, perché così pochi limitino l'offerta portando il massimo a casa, e perché le persone rifiutino anche un solo euro regalato.

Sembra proprio che le persone alle quali si fa l'offerta, sapendo che i soldi sono arrivati in modo fortunoso, pretendano che l'altro li divida quanto più equamente è possibile.

E sembra anche che l'offerente avverta un preventivo senso di colpa, fino a decidere di devolvere la metà della cifra, nella maggioranza dei casi.

Da un punto di vista esclusivamente razionale, l'offerente dovrebbe proporre all'altra persona la cifra più bassa possibile, e questi dovrebbe accettare perché l'alternativa è non ottenere nulla.

Invece, qualcosa scatta nella loro mente, qualcosa di estremamente influente nelle nostre vite, da quando la specie umana è al mondo.

lunedì 30 aprile 2012

Il mensile di Studialamente: Aprile 2012

Difendersi dalle (o con le) fobie
Paura della folla, paura dell'ascensore, paura delle altezze, paura dei ragni, paura del telefono che squilla, paura di uscire di casa e quante altre se ne possono trovare o inventare.

La mente umana è incredibilmente feconda quando si tratta di sviluppare paure.

Questo dovrebbe metterci in guardia: possibile che esistano davvero tutti questi tipi differenti di paure, o c'è sotto un minimo comune denominatore?

Per la psicoanalisi, alla base delle fobie c'è sempre lo stesso meccanismo: lo spostamento, ossia attribuire potere angosciante a qualcosa che sta fuori di noi, mentre la vera causa ce la teniamo ben celata nel cuore.

La fobia, dunque, ci serve a difenderci dalla verità che non vogliamo vedere?

Per saperne di più vieni a leggere questo post.

Nuovi "Girolimoni"?
Nino Manfredi fu l'unico attore, tra i moschettieri della commedia all'italiana, ad avere il coraggio di interpretare personaggi davvero scomodi, come in Girolimoni il mostro di Roma basato su una vera storia di un presunto abuso infantile.

Purtroppo le telecamere dei carabinieri hanno di recente accertato simile nefandezza in una scuola della bassa bergamasca, riaprendo il dibattito sui mostri attorno a noi.

Che cosa scatta nella mente dell'abusatore?

Da che cosa possiamo intuire che i nostri figli stanno forse vivendo esperienze traumatiche?

The smart brain
Ti viene mai da chiederti se il computer, il telefonino, i tablet possano modificare o stiano già in qualche modo trasformando il funzionamento delle nostre menti fino a farci evolvere a una nuova condizione biologica?

Sappi che molti ricercatori da diversi anni si lasciano ispirare da questo interrogativo e molte scoperte interessanti stanno emergendo, sulla condizione del cervello e delle capacità intellettive dei cosiddetti nativi digitali.

Vieni a scoprire che cosa sta succedendo all'essere umano tecnologicamente evoluto cliccando qui.

Mente e natura
È il titolo di una delle bibbie dell'antropologia moderna, scritta da Gregory Bateson, forse il suo unico libro pensato come tale, mentre gli altri lavori sono raccolte di articoli.

Ma c'è un altro modo di pensare al rapporto tra mente e natura, un modo più semplice, più terra terra, nel senso letterale del termine.

L'ecoterapia, lungi dall'essere l'ultima moda anglosassone per curare depressioni e altri disagi mentali, invita tutti noi a riscoprire quanto fa bene reimmergerci nell'ambiente naturale intatto e incontaminato, anche solo per una passeggiata.

Tornare alla nostra grande madre terra: un mito o la soluzione per uscire dai mali della modernità?

lunedì 23 aprile 2012

Mente e tecnologia: verso una nuova specie?

Se io dicessi che amo le cose naturali e che vedo nella tecnologia un potenziale pericolo evolutivo, cadrei in una contraddizione notevole.

Per dire quello che penso, infatti, sono il primo a servirmi di quella stessa tecnologia il cui lato oscuro trovo biasimevole.

Quando in Italia arrivarono i primi Commodore, ebbi la fortuna di vederne immediatamente gli esemplari perché mio padre comprese subito quanto gli sarebbero stati utili per il suo lavoro di contabile.

Da quel giorno degli anni ottanta, ho visto passare nella mia casa più computer di quanti possa ricordare, e le loro prestazioni rasentare la magia.

Per non parlare di quella specie di sarcofago che fu il primo telefonino (anzi, telefonone!) cellulare che sempre mio padre prese, stavolta senza la vera necessità.

Qui devo dire che sono stato più rapido di lui nell'impratichirmi e fui io a guidare i suoi successivi acquisti.

Oggi, in casa, ho due computer attivi, uno portatile, altri tre spenti perché più obsoleti ma comunque funzionanti, e due telefonini.

Ho puntato in maniera decisa sulla comunicazione digitale, anche per le mie professioni e per le mie passioni.

Eppure...

giovedì 17 marzo 2011

A cosa stai pensando?

Tutti i nostri pensieri, anche i miei e i tuoi, ricadono in queste dieci categorie.

Saperne di più ci aiuterà a pensare meglio?

Vediamo.

lunedì 7 febbraio 2011

Perché le donne sono meglio degli uomini (e non puoi farci nulla!)



Dopo questo post le lettrici potranno seriamente pensare a un referendum costituzionale (peccato non sia previsto, ma non si sa mai...) per chiedere la modifica dell'articolo 3 e stabilire che le donne non sono uguali agli uomini: sono superiori!

Tu, caro lettore maschio, devi fartene una ragione, prima te la fai, meglio potrai continuare a pensarti uomo felice tra donne eccelse.

Vuoi sapere perché?