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mercoledì 2 maggio 2012

Altruisti e vendicativi: curiosi esperimenti


Mo' te faccio 'o gioco
Io ho 100 €, tiro una moneta per scegliere se darli a te o a un altro e, se il prescelto sei tu, dovrai decidere come dividerli con quell'altra persona, informata del fatto. Se l'altro accetterà la tua proposta bene, altrimenti nessuno dei due avrà nulla.

Qual è la tua scelta?

Comincia così una divertentissima e istruttiva pubblicazione che ho letto studiando i materiali del dipartimento di dinamiche evolutive di Harvard: oltre al valore scientifico, devo dire che la relazione coinvolge sin dall'inizio con piglio letterario.

Ma torniamo al gioco, che per la cronaca si chiama Ultimatum Game e fa parte di quella serie di esperimenti di cui fu pioniere John Von Neumann.

Il testo riporta questi risultati, a dir poco sconcertanti:
  • in due terzi dei casi, le persone offrono tra il 40 e il 50 %
  • il 4 % delle persone offre meno del 20 % della cifra di partenza
  • più della metà di coloro ai quali è offerto meno del 20 % della cifra rifiuta l'offerta
Le risposte sono sconcertanti per un semplice motivo, cioè che i soldi sono piovuti dal cielo, e non si capisce proprio - razionalmente -perché uno debba offrirne la metà senza una ragione o un sentimento, perché così pochi limitino l'offerta portando il massimo a casa, e perché le persone rifiutino anche un solo euro regalato.

Sembra proprio che le persone alle quali si fa l'offerta, sapendo che i soldi sono arrivati in modo fortunoso, pretendano che l'altro li divida quanto più equamente è possibile.

E sembra anche che l'offerente avverta un preventivo senso di colpa, fino a decidere di devolvere la metà della cifra, nella maggioranza dei casi.

Da un punto di vista esclusivamente razionale, l'offerente dovrebbe proporre all'altra persona la cifra più bassa possibile, e questi dovrebbe accettare perché l'alternativa è non ottenere nulla.

Invece, qualcosa scatta nella loro mente, qualcosa di estremamente influente nelle nostre vite, da quando la specie umana è al mondo.