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martedì 3 novembre 2009

Il triangolo culinario di Lévi-Strauss: salutiamo un grande antropologo


Mentre i media diffondono la notizia della morte di Claude Lévi-Strauss, mi piace ricordarne il famoso diagramma strutturale del "triangolo culinario", del quale do una breve descrizione.

Ai vertici del triangolo si pongono le categorie

  • crudo
  • cotto
  • putrido
dove il crudo è la dimensione naturale per eccellenza del cibo, il cotto ne è la trasformazione culturale e il putrido la trasformazione senza intervento dell'uomo.

La consumazione del cibo previa manipolazione avviene con diverse modalità che possono essere più vicine o più lontane ora alla dimensione naturale pura o a quella artificiale mediata dalla cultura.



Così l'arrosto in cui la carne è a diretto contatto col fuoco sarà più naturale del bollito, nel quale l'acqua media tra il fuoco e la materia prima.

La cottura arrosto dunque rimanda ai fenomeni naturali del vivere umano, mentre il bollito è l'emblema dell'evoluzione culturale.

Ma il cibo, secondo il triangolo, si può anche affumicare, pratica che si pone a metà tra la dimensione puramente naturale e quella pienamente artificiale.

Infatti, nell'affumicatura la mediazione dell'aria favorisce un contatto maggiore col fuoco come per l'arrosto ma dilata il tempo di cottura come nel bollito.

Dunque, il cibo affumicato è il cibo del nomadismo, di chi viaggia - o viaggiava! - per necessità, una condizione di vita intermedia tra il diretto contatto con la natura e la totale integrazione in un sistema culturale stabile.

2 commenti:

  1. Grazie!
    non mi era assolutamente chiaro il concetto di questo beneamato triangolo culinario!! anche lo schema sul libro è molto più semplice e decisamente non esaustivo.

    hai salvato il mio esame di antropologia culturale!

    - Giulia

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  2. Grazie a te, per il commento, e in bocca al lupo!

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