Sai quando sei consapevole di dover agire per raggiungere i tuoi obiettivi, ma nello stesso tempo ti sembra di non averne la forza, la capacità o semplicemente la voglia?
Ecco, una di queste frustrazioni andrà benissimo.
Se poi la tua frustrazione, paradossalmente, deriva dal tuo desiderio di fare tante, troppe cose e di non riuscire a stare dietro a tutte, allora è perfetto.
Ora, permetti a qualche giorno di passare inutilmente, per portare la tua frustrazione a livelli eccellenti.
Fai in modo che arrivino le cinque della sera senza che tu abbia mosso neanche un passo in direzione dei tuoi scopi.
Concediti anche di attribuire tutto ciò a una forza misteriosa che trattiene i tuoi slanci, attribuisci pure la colpa agli altri, alle stelle, a chicchessia.
Fatto?
Bene.
Adesso possiamo risalire.
Viva la semplicità
In ogni problema si nasconde una possibile lezione di vita, in ogni disagio un'opportunità, in ogni crisi è già presente una svolta verso il benessere.
Perciò a certi campanelli d'allarme, come le frustrazioni, va dato il miglior benvenuto.
Ma c'è dell'altro: proprio nel bel mezzo di un problema, puoi volontariamente mettere in atto una strategia di risoluzione semplice e potente.
Hai bisogno solo di carta e penna.
Una domanda, dieci risposte
Devi solo farti una domanda sul tuo problema.
Qual è, come funziona, perché è un problema per te, cosa vorresti di diverso, da chi dipende, come si può risolvere, se sia davvero un problema...
Una qualsiasi domanda, come queste, o altre ancora che potranno venirti in mente.
Fatto questo, ti tocca rispondere.
Ma non devi rispondere meditando a lungo, cercando davvero di rispondere con competenza, come esperto di quel problema.
Se lo fossi davvero, non avresti quel problema.
Il punto è un altro: quel problema sta soffocando la fiducia in te.
Perciò tu devi recuperarla, trovando il punto debole nel modo in cui stai "pensando" a quel problema.
Per trovarlo, devi rispondere alla tua domanda in modo libero, incontrollato, senza giudicare le risposte.
Hai un solo obbligo: dare almeno dieci risposte.
Puoi darne dodici, ventotto, centosessantaquattro...
Ma mai meno di dieci.
Quando avrai risposto, rileggi e scegli quella che ti risuona di più.
Sulla risposta scelta, inventa una nuova domanda e ripeti il procedimento, fino a scovare il punto esatto nel quale infilare la leva del tuo cambiamento.
Un problema con gli altri
Una persona con cui hai a che fare, diciamo un collega o un parente, si è comportata in modo molto sgarbato con te, provocandoti uno di quei malumori velenosi e difficili da smaltire.
A questo punto, potresti chiederti cosa può essergli successo di così significativo da indurla a comportarsi così con me?
Immediatamente le risposte inizieranno a fioccare, un suo caro sta male, ha dormito poco, ha litigato con il suo partner, ha avuto un problema finanziario, si sente minacciata ecc.
Qualora il flusso dovesse rallentare, tu incalzati, e cos'altro potrebbe essere successo? finché riesci ad avere almeno dieci risposte.
Appena rileggi le risposte, noterai come ti riesce più semplice guardare a quanto è successo con più compassione, facendo un passo verso la salute e il benessere e allontanandoti dalla negatività.
Un problema con te
Ma questo è solo un piccolo assaggio.
Questa tecnica fa miracoli se la applichi ai tuoi problemi e momenti no.
Perché funziona?
Perché apre la tua mente, proprio come quando in una stanza c'è aria viziata e tu apri la finestra.
La domanda e le risposte non permettono alla tua mente di fissarsi su quell'unica spiegazione negativa, le idee circolano - come l'aria fresca - e il ricambio fa il resto.
Funziona anche perché per eseguirla non ci vuole alcuna "serietà", anzi, ben venga il farlo con leggerezza e distacco.
Ma attenzione alla domanda.
A seconda di come la poni, avrai risultati differenti.
Così puoi chiederti, per esempio, di cosa ho timore?
Risposte possibili:
- di non avere abbastanza denaro
- di aver sprecato il mio tempo
- di sembrare illuso
- di non riuscire
- di non piacere
- di metterci troppo tempo per raggiungere i miei obiettivi
- di prendere decisioni errate
- di perdere altre occasioni
- di non essere felice
- di ammalarmi
Se invece ti chiedessi cosa voglio?
Forse risponderesti cose come:
- serenità
- sicurezza
- chiarezza
- allegria
- tempo per fare ciò che mi piace
- scopi
- figli
- amore
- semplicità
- essere felice
Abbiamo usato due domande semplici e brevissime.
Ti consiglio di fare altrettanto.
Se tu ti chiedessi, per esempio, come mai non riesco a essere una persona capace di stabilire un orario per fare le cose e rispettarlo fino in fondo? il tuo cervello si rifiuterebbe di seguirti.
Ma abbreviando la domanda, perché è difficile per me rispettare gli impegni? aiuterai il tuo cervello a lavorare con più leggerezza.
Ora vediamo come approfondire.
Alla domanda di cosa ho timore? ho dato come prima risposta di non avere abbastanza denaro.
Ora prendo la risposta e la uso per una nuova domanda.
Qual è la cosa peggiore che potrebbe accadere non avendo abbastanza denaro?
Risposta: non avrei abbastanza denaro per comprare il cibo, pagare l'affitto, sostenere la famiglia.
Domanda: è credibile?
Risposta: no. Perché è imprecisa e generica. In realtà potrei spostarmi in una casa più piccola e meno costosa, e c'è sempre qualche lavoro che potrei fare per procurarmi cibo.
Una domanda, dieci risposte.
Recuperare la fiducia che noi stessi a volte ci lasciamo cadere dalle mani.
Con semplicità e onestà.
Vuoi provare anche tu?
Salve,
RispondiEliminaè molto interessante,
io ho solo una domanda:
che mio padre fosse vissuto a lungo per lui, ma anche per aiutarmi nel volo della vita.
ho cercato per molti anni di dare almeno una delle dieci risposte per alleggerire la mente e vivere la frustrazione per la mancanza di un punto di riferimento importante.
Ma il volo non c'è mai stato e mai ci sarà.
Ho un sogno ricorrente, mi manca la gamba destra e la parte destra del corpo è il simbolo del sole, del maschile, che non si è sviluppato e quindi sostenuta da una forza solo a metà e con la metà l'intero viene cercato inutilmente all'infinito senza risultato nè realizzazione. Solo tanta rabbia.
Grazie per l'ascolto, forse un po' oltre il tema. Ma la frustrazione c'è.
Elena
Grazie a te per la condivisione, Elena. Scrivimi pure direttamente via email, lo spazio per essere ascoltata non mancherà.
RispondiEliminaTi ringrazio per la disponibilità,
RispondiEliminacredo che a questo punto, nel mezzo di cammin della mia vita, sia già un gran risultato essere consapevole di tutto questo.
Credo che le esperienze, seppur negative e penalizzanti a livello interiore, abbiano un significato. Avrei prferito diversamente, questo è certo. Una vita lineare come la maggior parte delle persone. Non è stato e mai sarà. La rabbia scaturisce dal fatto che chi ha fa una vita lineare non capisce chi non l'ha avuta e paradossalmente chi, come me, vive una vita un po' fuori dagli schemi, capisce gli stati negaivi altrui, a volte bazzecole risolvibilissime, soprattutto sul piano materiale, ma una volta assolto le funzioni di muro del pianto, del perchè io mi senta così fuori posto, a nesuno gliene può fregar di meno perchè non può capire se non ha vissuto un'esperienza analoga , tranne le persone come te che esercitano una professione di ascolto e condivisione reale degli stati d'animo umani.
Riuscirà la nostra eroina a spiccare il volo? chissà..
Grazie,
Tutta la mia simpatia per te e per ciò che trasmetti agli altri.
Finalmente uno psicologo umano che cerca di capire gli umani, che, pur essendo per molti versi simili, sono individui ben distinti, ognuno con il suo bagaglio di vita passata presente e futura.
Buonanotte e grazie ancora,
Elena