Vediamo ora se possiamo evolverci da cavernicoli a esseri sociali, come Aristotele predicava.
Non credo tu debba rifiutare i sentimenti negativi, quando si presentano.
Ma puoi di certo usare metodi responsabili nel trattare queste spiacevoli emozioni, per non rimanerne schiavi.
Per quanto difficile possa sembrare, le due chiavi per uscire dal risentimento sono la comprensione e il perdono.
I nostri impulsi spingono nella direzione opposta, ne fanno una questione di autodifesa e sopravvivenza.
Eppure la strada è quella.
La comprensione aiuta a sentire ciò che l'altra persona sta provando, ci fa approdare all'empatia.
Dall'empatia, il perdono riesce a sbocciare in modo spontaneo, tu non devi fare nulla perché accada.
Ma per la comprensione, puoi fare molto.
Innanzitutto, trovando un posto tranquillo dove raccoglierti.
Il semplice atto di cambiare luogo, di allontanarsi dallo spazio dello scontro con un'altra persona, ti fa uscire dal corpo del cavernicolo e ti fa vedere ciò che sta accadendo con più distacco.
E qual è la prima cosa che vedrai, in modo chiaro?
Che anche l'altra persona in realtà sta agendo mossa dal cavernicolo che ha preso il sopravvento.
In un certo senso, mentre sbraita o inveisce contro di te, ella non è padrona di sé.
I passi da seguire?
Eccoli.
Chiarezza
L'obiettivo è ristabilire la calma.
Se la tua mente è tempestata da pensieri caotici di pena e risentimento, non potrai superare un bel niente.
Devi allontanarti e trovare un posto per stare in pace.
Questa ricerca di tranquillità esteriore, favorirà il crearsi dentro di te di una tranquillità interiore, uno spazio di chiarezza.
- Esprimi le tue emozioni: datti un tempo, una decina di minuti, per esprimere liberamente ciò che provi, in una modalità non dannosa, scaricando l'energia fisica con una corsa o saltando, o gridando, e il tuo corpo si libererà di tutte le tossine prodotte dalla rabbia del cavernicolo
- Focalizza l'attenzione: siediti e concentrati sul tuo respiro, ascolta la sensazione fisica dell'aria che entra ed esce dal tuo corpo, per una decina di minuti, poi porta la tua attenzione alle cose per le quali provi gratitudine nella tua vita
- Riprendi il controllo: non l'hai mai perso, ma è importante che adesso tu te lo dica, ho il controllo su di me, perché quella parolina che a volte usiamo con troppa leggerezza, responsabilità, significa proprio questo, capacità di scegliere la risposta alle situazioni, e la tua responsabilità è sempre e solo tua
Comprensione
Lo spazio di chiarezza che hai creato, ti porterà a vedere in modo più limpido.
La persona con cui hai avuto lo scontro è stata mossa dal suo cavernicolo, anche lei ha provato paura per la sua incolumità, è stato un attacco alla paura stessa, non a te.
Fa parte del processo emotivo degli esseri umani, è naturale sia accaduto, è salutare superarlo prendendone coscienza.
- Niente di personale: l'altra persona si è rivolta in malo modo perché si sentiva già così, dentro di sé, le parole dette in realtà non hanno nulla a che fare con te e con ciò che tu sei, e lo stesso può accadere a te quando ti arrabbi con gli altri
- Individua i nemici: ripensa a ciò che è successo, e cerca di individuare nella scena gli eventi precisi che hanno fatto risvegliare il cavernicolo, sono gli interruttori che devi imparare a governare, d'ora in poi
- Espressione libera: accetta ciò che è accaduto, con la consapevolezza che potrà capitare di nuovo ma che riuscirai sicuramente a governarlo meglio, congratulati con te per aver intrapreso la strada dell'onestà e aver riconosciuto che lo scontro e il risentimento non sono le modalità che ti fanno bene, e soprattutto lascia all'altra persona il suo tempo per comprendere e perdonare, se lo vorrà, ma non forzarla a una riconciliazione se la vedi ancora prigioniera del suo cavernicolo
Perdono
Se hai vissuto con pienezza i primi due passi, sarà più facile approdare al perdono.
Ma ricorda: è un processo graduale col quale non puoi barare, se non hai fatto chiarezza dentro di te e non hai fatto ogni sforzo per comprendere, non riuscirai a perdonare con sincerità.
Ma come si fa?
- Perdonarsi: è la prima cosa, perdonati per aver avuto pensieri bellicosi e dannosi, e per aver dato la libera uscita al cavernicolo
- Perdonare gli altri: puoi farlo sedendoti e chiudendo gli occhi, individuando i tuoi sentimenti negativi e immaginando di vederli camminare via da te, oppure puoi visualizzare il volto delle persone con le quali hai avuto lo scontro, e vedere la loro espressione piena di risentimento sciogliersi in un sorriso, per poi dirgli ti perdono
Se dovessi consigliare a qualcuno come uscire dal risentimento, cosa gli diresti?
Riesci a ricordare quando è successo a te, come hai fatto a venirne fuori?
Condividi la tua esperienza qui, nei commenti.
Continuo ad andare di corsa, ma voglio lasciare un commento dopo aver letto i tuoi post, è il minimo che possa fare in cambio perchè i contenuti sono davvero interessanti e scritti in maniera molto fruibile, chiara e gradevole.
RispondiEliminaLa mia famiglia di origine e quella del mio compagno sono molto litigiose, quella continua contabilità dei torti e delle offese subite o ricambiate mi faceva stare male, così abbiamo preso fisicamente le distanze cambiando casa. Interiormente la situazione è migliorata quando sono riuscita a perdonare prima me stessa, per non essermi saputa comportare meglio di quanto ho fatto, e poi tutte le persone coinvolte per lo stesso motivo, perchè ciascuno esprime ciò che è e la sua visione del mondo, e non può essere diversamente. Sono riuscita in questo solo con la preghiera costante, mi sono sentita proprio aiutata,'spostata' dal mio punto di vista, cosa che non ero riuscita a fare unicamente con i miei sforzi. Un bel giorno mi sono svegliata e ho sentito che non ero l'unica vittima, ma che tutti ci eravamo fatti reciprocamente del male con le nostre incomprensioni, comunque non c'è risarcimento da chiedere per ciò che appartiene al passato. Ora vivo molto più in pace. Quando sento parlare quelle persone che ritengono che la rabbia dia loro la carica, mi sembra incredibile. A me toglieva la vita. Amina
La tua testimonianza è preziosa e incoraggiante. E dimostra che se sappiamo assumerci le nostre responsabilità, il tempo fa il suo lavoro dentro di noi. Con stima...
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