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venerdì 10 giugno 2011

L'insuperabile Freud

La mia rottura con Freud è avvenuta sulla questione dell'invidia del pene, lui credeva che fosse limitata alle donne.

Anche a occhi chiusi si capisce che c'è Woody Allen dietro questa battuta sul padre della psicoanalisi, senza il quale la prima metà della carriera del regista americano non si sarebbe neanche sviluppata.

E se Freud fosse stato ancora vivo avrebbe detto che tutto l'armamentario umoristico usato contro le sue idee non è altro che una formazione reattiva: all'inquietudine suscitata dalle teorie dello scienziato austriaco, le persone rispondono con l'esatto contrario, ossia una gaia spensieratezza scaramantica.

Ma non è dei meccanismi di difesa che voglio parlare, bensì di una questione che nell'ambiente psichiatrico e psicoanalitico è stata toccata più volte negli ultimi decenni.

Che ne è del Super Io?

Sembra, infatti, che nelle nuove generazioni l'autocontrollo morale, il sentimento di vergogna, il concetto di autorità siano sempre meno presenti.

Questi tre fenomeni, e tutti i loro derivati, secondo Freud sono proprio determinati dal Super Io, per cui ci si chiede se nella mente - così com'è concepita dagli psicoanalisti - questa terza parte sia ancora quella che Freud ha provato a delineare, o se siamo di fronte a cambiamenti antropologici.

martedì 22 giugno 2010

Pensare positivo: cinque suggerimenti per non dimenticarsene




Prima di andare, vorrei lasciarvi con un pensiero positivo, ma non ce l'ho: fa lo stesso se ve ne lascio due negativi?

Woody Allen è capace di trasformare i nostri difetti in occasioni per nutrire l'animo con l'umorismo.

Ma non siamo tutti capaci di fare altrettanto e troppe volte perdiamo la strada giusta e imbocchiamo quella negativa, a nostro svantaggio.

L'importanza di pensare in positivo non verrà mai sottolineata abbastanza.

Se facessimo un monitoraggio continuo per calcolare quanto tempo spendiamo nel pensare in positivo o nel rovinarci giornate e umore correndo dietro a idee nefaste resteremmo terribilmente sorpresi e ci renderemmo conto di una cosa: stiamo rischiando di sprecare il nostro tempo.

Pensare positivo è facile quando tutto scorre liscio: il vero problema è rimanere sintonizzati sulla positività anche quando le sfide della vita rendono tortuosa la nostra strada.

Mentre restare sul sentiero della positività ci permette di conservare proprio quell'apertura mentale utile a uscire dalle situazioni difficili, lasciarsi andare nella negatività produce una tremenda reazione a catena: le nostre abilità nel risolvere problemi calano vistosamente, il nostro animo si logora e "infettiamo" anche chi ci sta intorno, inducendolo ad allontanarsi.

A cosa dobbiamo stare attenti per conservare il pensiero positivo e stare alla larga dalla negatività?