mercoledì 7 novembre 2012
Cinque lezioni eterne da Cesar Millan
Per chi non ama gli strizzacervelli e tutto ciò che gli gira intorno - compreso questo blog - una ghiotta occasione di prenderli in giro arriva dall'autoironico titolo della trasmissione Dog Whisperer - Uno psicologo da cani in cui Cesar Millan aiuta i proprietari di cani problematici a ricostruire un rapporto migliore con i loro amici fidati.
Non entro nel merito delle polemiche accese dalle associazioni animaliste, non ultime quelle del giugno scorso, quando Millan è stato in Italia a registrare alcune puntate del suo docu-reality, perché il discorso sarebbe troppo ampio (se vuoi saperne di più, parti dai links legati al video qui sopra).
Mi interessa invece rilevare come alcuni principi-guida del suo modo di intervenire siano praticamente identici a quelli che qualsiasi terapeuta da uomini e non da cani non può non tener presente.
Ognuno dei principi qui di seguito contiene un meccanismo fondamentale per la crescita personale che può essere utile conoscere, allo scopo di cambiare, migliorare, sentirsi più adeguati.
Lavora sull'atteggiamento
La psicologia degli atteggiamenti è vasta e articolata, ma in generale possiamo dire che un atteggiamento è un a predisposizione a una serie limitata di comportamenti.
In questo senso, i comportamenti sono determinati dall'atteggiamento, e alcuni comportamenti funzioneranno solo se preceduti dal giusto atteggiamento.
Ma vale anche l'inverso: comportamenti problematici tenderanno a sparire se l'atteggiamento che dovrebbe dar loro forma viene modificato.
Quando Millan affronta un cane troppo vivace o addirittura ringhioso non attacca questi comportamenti specifici, ma mette in atto strategie per modificare l'atteggiamento di partenza del cane.
Alla vivacità risponde con la noncuranza o con l'ipercorrezione - quando per esempio zittisce il cane con i suoi famosi ssshhh o i tocchi delle dita sui fianchi - e all'aggressività con l'impassibilità e la negazione di ciò che il cane desidererebbe.
Così alcuni cani nel giro di qualche minuto passano dall'avere un'aria diabolica all'assumerne una mansueta, perché la configurazione di intenzioni e azioni presupposta dagli atteggiamenti si dissolve, poiché è l'atteggiamento stesso ad essere cambiato mentre il precedente non c'è più.
Ogni nostro cambiamento può avvenire solo se impostiamo il giusto atteggiamento, anche se la nostra paura di fallire userà l'apparente razionalità per dirci che non ce la faremo.
È lo stesso principio enunciato da Pascal quando dice a chi dubita della propria fede di atteggiarsi a credente, perché così la fede arriverà, ed è lo stesso meccanismo alla base delle profezie che si autoavverano, come quando dubitiamo di piacere agli altri, e questo pensiero ci fa assumere un'aria guardinga che porterà gli altri a evitarci, così il nostro dubbio diventerà realtà.
Prima di provare a cambiare il comportamento, assicuriamoci di aver innestato l'atteggiamento giusto.
Sii congruente
Chiamo congruenza la consonanza tra ciò che sentiamo e il modo in cui lo esterniamo.
Spesso, Millan fa notare ai suoi clienti che il loro modo di impartire istruzioni ai cani è contraddittorio: le parole esprimono dei comandi, ma il tono di voce e il linguaggio non verbale comunicano ansia, timore, rabbia e persino indifferenza.
Giustamente, Millan sottolinea che il cane non conosce il linguaggio delle parole, quindi non contano i vocaboli pronunciati ma il messaggio intero che emana dal corpo-voce e dall'intenzione del padrone.
La congruenza evocata dallo psicologo da cani è semplice da comprendere e non ha tutta la complessità di quella umana.
Le persone usano il linguaggio verbale come correlato del pensiero: noi pensiamo con le parole, formuliamo i nostri pensieri in forma di frasi, i due processi sono inscindibili.
Tuttavia, osservare il proprio livello di congruenza è il più importante controllo che un essere umano può effettuare sulla propria salute, efficienza e felicità.
Essere congruenti ha a che fare con l'esprimere i propri sentimenti, essere assertivi quando serve, dare risposte alle domande della vita, quando gli eventi ci chiedono di prendere posizione e a noi tocca dire sì o no a qualsiasi cosa.
Per domare la propria esistenza, allora, non basta farsi dei mantra mentali, se le parole che li compongono non sono pronunciate dalla voce della mente con piena adesione al loro significato.
Non importa che cosa dici, ma che tu lo dica nel modo giusto, a te stesso e agli altri.
Attenzione ai rinforzi
Qui trovi la spiegazione dettagliata di che cosa sia un rinforzo e ti invito a leggerla per non equivocare, poiché l'argomento è spesso frainteso.
In breve, se il cane salta per tutta la casa e tu, per farlo calmare, gli dai un biscottino, quel cane probabilmente ripeterà il comportamento, come se desiderasse un altro biscottino da te.
Ma è altrettanto vero che se quando tu ti avvicini al cane per portarlo fuori o spostarlo, lui si irrigidisce o ringhia e tu desisti e lo lasci dov'è, probabilmente il cane si irrigidirà o ringhierà anche nelle volte successive, come se volesse ripeterti che lui quella cosa non vuole farla.
In entrambi i casi, il tuo dare al cane qualcosa o evitare al cane qualcosa che sembra non volere, sono rinforzi.
Poiché i padroni dei cani hanno spesso deciso di prenderne uno per avere una creatura da coccolare, sono inclini a elargire al cane questo tipo di premi o a fargli scansare le cose più fastidiose.
Purtroppo però il cane trasforma quell'evento in un modello di comportamento, da ripetere anche in seguito.
Spesso, Millan interviene per evitare che i padroni rinforzino i comportamenti sbagliati dei cani, e questo è sufficiente ad apportare modifiche immediate e funzionali.
Ma i rinforzi sono alla base di tutto ciò che apprendiamo anche noi, esseri umani.
Tutte le reazioni delle altre persone ai nostri comportamenti, sin da quando siamo nati, hanno fatto da rinforzi o da non-rinforzi, portandoci a selezionare quali comportamenti siano più vantaggiosi e quali più dannosi.
Il problema dei rinforzi ha a che fare con l'assunzione di responsabilità della propria vita.
Le persone dipendenti, per esempio, hanno evidenti problemi con i rinforzi.
Da una parte, c'è qualcuno - un genitore, un partner - che ai loro primi segni di debolezza ha reagito intervenendo in loro soccorso, contribuendo a far credere loro che basterà lamentarsi un po' affinché qualcuno arrivi a salvarli.
Dall'altra, queste stesse persone hanno rinforzato l'idea di aver bisogno degli altri per ogni minima cosa, semplicemente sentendosi grati verso costoro, quando invece avere cure genitoriali o amore coniugale dovrebbe essere semplicemente qualcosa di cui si è degni per nascita.
Ma ci sono casi più semplici: quante persone iniziano imprese roboanti, con le migliori intenzioni, e poi le lasciano a metà, mollando per strada?
Spesso queste persone motivano il loro comportamento con l'aver avuto scarsa risposta da parte degli altri.
Cioè, sono abituati all'idea stessa di rinforzo, al fatto che ha senso fare, agire, vivere, solo se qualcuno ci dice bravo o grazie.
Fare un serio esame dei rinforzi che hanno determinato e continuano a condizionare la nostra esistenza può essere davvero la chiave per cambiamenti profondi, duraturi e significativi.
Bisogna provare, provare, provare...
La celeberrima scena di Non ci resta che piangere, con la Sandrelli che spiega il difficilissimo gioco della palla a Troisi ne è un esempio.
Non c'è nulla di ciò che facciamo che non si impari ripetendolo.
Cesar Millan raccomanda ai suoi clienti di ripetere quanto più è possibile gli esercizi comportamentali per i cani, se si vuole pervenire a risultati concreti.
Ma non funziona così anche per noi?
La grammatica, la matematica, la musica, ma anche gli sport, persino i videogiochi o il semplice uso rapido del mouse sullo schermo, sono tutte materie e attività nelle quali la nostra performance migliora in maniera incredibile col passare del tempo.
Perché durante quel tempo noi ripetiamo centinaia e centinaia di volte le azioni, le procedure, le operazioni necessarie, fino a diventare dei draghi.
Se nella vita riteniamo di non essere abbastanza bravi a fare qualcosa, spesso è solo perché non l'abbiamo ripetuta a sufficienza.
Sociale, troppo sociale
Il cardine dei più incredibili interventi di Cesar Millan è il trasferimento dei cani nel suo centro.
Il povero cane di turno si trova catapultato nel bel mezzo di un branco: ovviamente, subito spariscono tutti i suoi comportamenti problematici, perché il cane capisce immediatamente che gli altri simili non li accetterebbero.
E non è come tra noi che, quando non ci piace una persona, ce ne allontaniamo.
Se un cane non si comporta nel modo adeguato, rischia l'assalto degli altri.
Non deve far pensare a una violenza tutto questo.
Chi ha mai sperimentato una terapia di gruppo, sa bene che in quel contesto accade la stessa cosa: i partecipanti sono lì, liberi di comportarsi come vogliono, ma appena qualcuno mette in discussione questo stesso diritto, il resto del gruppo lo cura.
Per questo, qualsiasi buon terapeuta sa che una terapia di gruppo è molto più potente di qualunque terapia individuale, anche se la persona che vi prende parte dev'essere pronta.
Ma il meccanismo funziona anche al di fuori del contesto terapeutico: la maggior parte dei problemi di ansia, fobia, e altre tipologie di paura possono risolversi facilmente proprio grazie al contatto con altri esseri umani.
La solitudine fa bene solo quando è un giusto contraltare alla condivisione sociale, ma la vita passa attraverso lo scambio e a volte lo scontro con i nostri simili.
Il pensiero umano funziona attraverso la percezione di differenze, quindi pensarci vuol dire confrontare di continuo noi stessi agli altri, non per fare classifiche, ma per capire dove ci collochiamo gli uni nei confronti degli altri.
Proprio come i cani che Millan porta nel suo centro, a volte anche noi possiamo goderci la sparizione di fastidi e problemi semplicemente andando incontro alle altre persone.
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*-* può sembrare strano, ma dog whisperer è riuscito a darmi un grande aiuto, per la mia depressione :P
RispondiElimina:D Grande Millan! io poi il suo metodo lo conoscevo già da prima per i cani, era con le persone a non esser capace x,D
Valeria