Questa è nello stesso tempo croce e delizia: gongoliamo quando abbiamo parole di stima per noi, ma facciamo presto a scavarci la fossa quando le cose non vanno.
Poiché siamo noi a creare pensieri, positivi o negativi, dovrebbe sembrare ben strano a chiunque il fatto che cerchiamo di farci passare i pensieri negativi rivolgendoci agli altri: agli amici, ai farmaci, alla distrazione in genere.
Tutt'a un tratto, il principio autarchico da cui siamo partiti non vale più.
Questo è il vero errore: smettere di assumerci la responsabilità.
A ben vedere, poi, non odiamo il significato dei pensieri negativi, anche perché spesso è innegabile: pensiamo di essere troppo grassi - ma lo siamo! - o di non riuscire a impegnarci abbastanza in ciò che ci piace - infatti ciondoliamo! - o per qualsiasi altra nostra carenza.
Se fosse davvero un problema, la maggior parte delle persone in breve tempo si darebbe da fare, invece per i dietologi e gli psicologi c'è sempre lavoro.
Quello che non sopportiamo è il pensiero su quell'aspetto negativo, e desideriamo con ardore che se ne vada.
Infatti, tempo un giorno o due, il pensiero sul quale ci struggevamo va via da solo, e tutto ci sembra tornare a posto, salvo poi quando esso rispunta ballando davanti agli occhi della nostra mente.
Noi non possiamo impedire ai pensieri - negativi o positivi - di formarsi, ma possiamo soppesarli con la consapevolezza del presente.
Il fattore tempo è fondamentale: un pensiero nato pochi secondi prima e destinato a scomparire nel nulla dopo qualche ora ci sembra la tragedia definitiva di tutta la nostra vita.
C'è un evidente errore della nostra mente nel calcolo dei tempi, che ci fa reagire male a quel pensiero.
Gli attribuiamo un'universalità che esso non possiede.
Per andare oltre i pensieri negativi possiamo:
- Osservare: quando un pensiero negativo appare nella tua mente, trattati con gentilezza limitati a prendere atto di quel pensiero. Avrai di certo la tentazione di esprimere un giudizio, come ho potuto mai pensare una cosa così terribile?, invece permetti a quel pensiero di essere ciò che è senza alcun giudizio aggiuntivo, ossia solo un pensiero fra tanti
- Risalire all'origine: chiediti da dove arriva quel pensiero?. Di certo, non è sorto dal nulla. A volte si tratta di un disagio fisico che dal corpo viene tradotto in pensiero negativo. Altre volte si tratta di stress accumulato durante la giornata che apre le porte alle preoccupazioni, proprio perché ci sentiamo stanchi e indeboliti.
- Lasciarlo andare: puoi immaginare quel pensiero piazzato su una nuvola e visualizzare il vento che se la porta via. C'è un presupposto sbagliato che devi mettere in discussione, ossia che non hai alcun obbligo di occuparti di quel pensiero, solo perché è venuto a te. Se qualcuno ti lancia la palla nessuno ti costringe a prenderla. Lasciala rimbalzare di lato e prosegui per la tua strada.
- Accettare: focalizzati in modo intenzionale su pensieri e affermazioni scelte da te. Non dev'essere un pensiero che nega la realtà, quindi se la tua ossessione è la linea non devi pensare di essere un figurino ma dirti che accetti il tuo corpo e apprezzi ciò che esso ti permette di fare, mentre se hai problemi nel mantenere impegni non devi pensare sono super efficiente ma dirti sono in grado di impegnarmi e anche se oggi ho avuto bisogno di staccare domani lavorerò ai miei obiettivi. Come nei pensieri negativi non devi biasimarti, adesso non devi parteggiare in modo sfegatato per te: il tuo obiettivo è essere neutrale.
Non puoi eliminare i pensieri negativi, essi torneranno sempre.
Puoi evitare che essi intercettino tutta la tua attenzione, impedendoti di notare altre cose importanti.
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