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giovedì 1 aprile 2010

Linguaggio non verbale: silenzio, parla il corpo!


In un recente spot pubblicitario di un farmaco da bancone, il testimonial alla fine dice che il medicinale potrebbe avere effetti collaterali indesiderati, una cosa non proprio divertente, ma mentre parla sfoggia un sorriso deciso da top manager e accentua con fare assertivo il minaccioso messaggio.

A parole dice una cosa, ma con il corpo e con la voce la contraddice.

Ora, è vero che il foglietto delle indicazioni di un medicinale si chiama bugiardino, però non avrebbero dovuto prenderlo alla lettera...

Da un simile filmato ci si rende conto di quanto il linguaggio verbale e non verbale siano intrecciati nei messaggi che ci mandiamo, l'uno sostiene l'altro e appena uno dei due cade in fallo ecco che il messaggio "stona" e noi sentiamo qualcosa che non quadra.

Il linguaggio non verbale addirittura è protagonista di una serie televisiva di successo, Lie to me, in cui gli agenti di un'agenzia investigativa scoprono verità e falsità degli indagati analizzando il loro comportamento in termini di prossemica, cinesica e semiotica e pare che gli autori si siano ispirati al lavoro di Paul Ekman, lo psicologo "inventore" del FACS, il Sistema di Codifica delle Espressioni Facciali.