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venerdì 11 luglio 2014

Il peccato senza la vergogna

Chi pratica la virtù solo nella speranza di acquisire una gran reputazione è prossimo al vizio.

Fu Balzac il primo a capire che il romanzo non era solo un nuovo genere letterario, bensì una lente per ingigantire, senza sconti per nessuno, la commedia che ogni essere umano mette in atto.

Oltre ai personaggi dichiaratamente viziosi, lo scrittore ne racconta altri che eccedono persino nell'essere virtuosi, mostrando quindi le conseguenze paradossalmente negative del bene.

Vuoi vedere che invece di praticare troppa virtù e ritrovarsi immersi nel peccato, conviene fare qualche passo in più nei vizi e magari cavarci qualcosa di buono?

Se è stato facile per la religione trovare il male, il negativo, nel peccato, fino a identificare il famoso eptalogo dei vizi capitali, sarebbe possibile trovarvi anche dei vantaggi?

Commettere uno di questi peccati  è sempre un male o dobbiamo augurarci delle eccezioni?

Se anche a te riesce difficile pensare che i vizi capitali non abbiano dei vantaggi, purché praticati con abilità, distinguendo l'occasione opportuna da quella gratuitamente viziosa, seguimi.